LA GLOBALIZZAZIONE E IL NOSTRO LAVORO
AGGIORNATO
live flexible in a changing world
Pubblicato da angela padrone alle 12:25 3 commenti
Etichette: alitalia, corriere della sera, globalizzazione, ichino pietro, lavoratori, scioperi, sindacati
Pubblicato da angela padrone alle 14:05 2 commenti
Etichette: decline of population, donne, economist, fertilità, giappone, pensioni, spaghetti aglio olio e peperoncino
Pubblicato da angela padrone alle 09:42 1 commenti
Etichette: ajello mario, confuso, il messaggero, partito democratico, pd, personalità confusa, primarie
Pubblicato da angela padrone alle 00:14 0 commenti
Etichette: fioroni, maturità, ratzinger, second life, vignette
Nei giornali prendiamo tutto sul serio. Quindi la politica....e il mio post del 23 su Coalizione generazionale è serio. Però mi ha fatto veramente impazzire una candidatura-burla, che tra l'altro riguarda un protagonista molto noto nel mondo dei blog e, guarda caso, uno dei personaggi del mio libro che uscirà ai primi di settembre: Personalità Confusa, o Confuso altrimenti detto.
La sua "candidatura" per il Pd è stata lanciata dal sito giornalettismo militante e la trovo illuminante di come tanti di noi, di voi, vedono i riti della politica. Ovviamente Confuso ne ha dato notizia, a modo suo, sul suo blog, e come al solito ha fatto scatenare i suoi fans, concludendo il post con il motto "Ich bin ein Blogger".
La mia domanda a Confuso, in quanto candidato, è: ha intenzione di impegnarsi a favore di sgravi fiscali a favore dei blogger, soprattutto se donne? Se la risposta è sì, allora lo voterò.
Pubblicato da angela padrone alle 00:10 4 commenti
Etichette: candidatura, giornali, libro, partito democratico, pd, personalità confusa, precari e contenti
kate mulgrew,janeway...yea..
Pubblicato da angela padrone alle 16:04 1 commenti
Pubblicato da angela padrone alle 12:51 7 commenti
Etichette: bocciati, esami, maturità, merito, meritocrazia, scuola
Pubblicato da angela padrone alle 12:03 2 commenti
Etichette: alessandro rimassa, antonio incorvaia, dyalogue, enrico cisnetto, generazione 1000euro, giovani, liberalcafè, luca bolognini, max cosmico, società aperta
Pubblicato da angela padrone alle 09:27 5 commenti
Etichette: contratti a termine, lavoro a chiamata, legge biagi, messaggero, michele tiraboschi, precari, precarietà
Osservare, imparare e "non" imitare...!
Pubblicato da angela padrone alle 13:56 0 commenti
Pubblicato da angela padrone alle 16:40 0 commenti
Etichette: bukowski, dams, dandy, editore, lingue, lord byron, osservatore politicamente scorretto, precari e contenti, tokyo, vita gaudente
Pubblicato da angela padrone alle 11:26 5 commenti
Etichette: max cosmico, pensioni, scalone, ultracinquantenni
Pubblicato da angela padrone alle 14:38 3 commenti
Etichette: casalinghe, discriminazioni, donne, europa, guadagni, spidla vladimir, stipendi, uomini
Pubblicato da angela padrone alle 11:57 2 commenti
Etichette: alessandro rosina, elezioni, la voce, partito democratico, ricambio generazionale, sedicenni, voto
Pubblicato da angela padrone alle 18:26 1 commenti
Etichette: commessa, emma bonino, giovani, pensioni, precari, precari e contenti, prodi, scalone, venturo francesca
Pubblicato da angela padrone alle 14:15 4 commenti
Etichette: biologia, call center, collaborazioni a progetto, industria farmaceutica, informatore del farmaco, lavoro, maternità, precariato
No offence meant, but it is really funny. Merita qualche riflessione! Spesso siamo causa dei nostri mali.
Pubblicato da angela padrone alle 19:31 1 commenti
Pubblicato da angela padrone alle 00:45 2 commenti
Etichette: donne, gender gap, glass ceiling, performance, soffitto di vetro, tennis
Pubblicato da angela padrone alle 18:43 3 commenti
Etichette: adapt, beppe grillo, cococo, fondazione marco biagi, legge biagi, mutuo, precari, precariato
Pubblicato da angela padrone alle 19:00 5 commenti
Etichette: donne, età pensionabile, pensione, scalone, tito boeri
Pubblicato da angela padrone alle 12:04 2 commenti
Etichette: bertinotti, boomsday, casavola, casta, chiara saraceno, christopher buckley, cinquantenni, giovani, pensioni, scalfari
"Ciao Angela,mi chiamo Arnaldo e sono nato nel 1975..."
Questa è la storia di un ragazzo, Arnaldo Funaro, che per inseguire i suoi sogni è ancora precario. Aveva un lavoro a tempo indeterminato e, giustamente, lo ha lasciato. Io non condivido alcune sue posizioni, che risentono dei luoghi comuni sul precariato. Però, lui è la dimostrazione vivente che quando si vuole qualcosa fortemente bisogna faticare molto, ma poi si riesce a ottenerla. Arnaldo è ancora precario e magari lo sarà ancora. D'altra parte ha scelto un lavoro difficile. Conosco copywriter bravissimi che sono diventati precari a 45 anni, dopo aver lavorato con successo per grandi campagne pubblicitarie. Comunque si merita un bel in bocca al lupo. Qui vedete alcune delle sue vignette. E ha anche un blog: diversamente occupati, che merita una visitina.
".....La mia storia vorrei farla iniziare dal 1993, al liceo. Ero svogliato in tutto. Dissi a mio padre che non volevo più studiare e che avrei cercato un lavoro. Lui, senza drammi e senza alzare la voce come mi sarei aspettato, mi disse: "Ok, lo capisco. Se non hai voglia di studiare mica posso legarti alla sedia. Ma visto che ci metterai un po' a trovare un'occupazione, intanto lavorerai per me. Sarò io il tuo datore di lavoro". Mi chiese di svuotare la libreria, spolverare i libri, pulire bene gli scaffali e rimettere i libri sopra.
ORA RIFALLO
Dopo un paio d'ore torno da lui e gli dico che ho finito. Mi guarda con la sua solita tranquillità e mi risponde: "Bravo. Ora rifallo". Allora ho capito tutto. Ho capito cosa significa lavorare e non poter scegliere. Lavorare e non poter dire di no. Lavorare e non fare ciò per cui ti senti nato. Lui, mio padre, me lo spiegò senza difficoltà che dovevo battermi contro la mia pigrizia e contro ciò che ti circonda per realizzarmi. Per me è stata una lezione indimenticabile.
Come indimenticabile è stato il momento in cui me lo ritrovai a casa con una racchetta da tennis quando facevo le medie. Mi disse che l'aveva trovata vicino ad un secchio dell'immondizia. A me sembrava nuova. Disse: "Se vuoi domenica andiamo a vedere come si gioca". Ho scoperto, anni dopo, che si inventò questa storia per portarmi, senza obbligarmi, lontano dal "muretto" sotto casa per evitare che frequentassi un certo giro.Insomma, quando cresci con una guida del genere, che ti instilla una serie di input come questi, entrare in una agenzia interinale e veder vanificati i propri studi, le proprie sacrosante aspirazioni e fatiche, è dura da mandare giù.
MA LA LAUREA NON ASSICURA IL LAVORO
Al quinto anno di liceo ho scoperto l’amore per lo studio. La mia curiosità è letteralmente esplosa. Il mio primo amore (tuttora intramontabile) è stato la Storia. Così all’università mi sono laureato con il massimo dei voti in Storia Medievale. Dopo è iniziato il vero calvario.
Il problema è che noi siamo cresciuti in un’epoca in cui tutti ci dicevano che una laurea ci avrebbe garantito un buon futuro lavorativo. Per questo tutti si lamentano e prendono questa bugia come alibi per non mettersi mai in gioco. Io invece, in questo gioco ci sono entrato ben prima della fine degli studi. Per sbarcare il lunario ed essere un po’ indipendente facevo il facchino, il cameriere, il musicista, il bibitaro allo stadio ecc. Lavori che consideravo dei momenti di passaggio. Tuttavia vedevo cosa accadeva nel mondo del lavoro fin dalle categorie più in basso. Vedevo l’involontaria opera d’erosione messa in atto dagli immigrati, che letteralmente si svendevano per poche lire, obbligando tutti a scendere a patti pur di continuare a lavorare. E vedevo i padroni fregarsi le mani alle nostre spalle e godere di questa situazione. Dopo la laurea ho tentato invano il dottorato, ma sapere che tutti i posti sono già ben prenotati ti toglie tutta la benzina.
PUBBLICITA', VERA PASSIONE
Allora ho cominciato a portare avanti in maniera più professionale la mia seconda passione, la pubblicità. Ho cominciato come art director per una piccola agenzia a cui devo molto da ogni punto di vista: nella preparazione professionale e nell’odio sociale. Orari degni di un cinese in fabbrica e stress senza limiti. Poi un anno in giro a cercare di meglio. Finisco dentro una tipografia (grazie a Dio). Ottime persone. Una famiglia che ancora sento mia, la certezza di un contratto a tempo indeterminato. Ebbene si, ma l’ho rifiutato. Non sono pazzo, ma, mentre lavoravo, frequentavo faticosamente un master in scrittura pubblicitaria.
BASTA LAVORO FISSO
A gennaio 2007 mollo la tipografia in ottimi rapporti con i miei vecchi capi. Mi appoggiano, mi danno inaspettatamente una liquidazione, pur lavorando in nero e per farmi respirare i primi mesi di stage. Mi pagavano per intero anche il mese di ferie. Ho trovato un posto in una piccola agenzia di Roma, una vita completamente nuova e 300 euro al mese.Anzi, a dirla tutta l'ha trovato per me uno dei miei vecchi insegnanti che (Dio lo benedica) ha creduto in me.Alla fine di ogni mese impagino un giornale per un’associazione di quartiere. Sono altri 300 euro tutti i mesi. Il lavoro d’impaginazione l’abbiamo organizzato in modo che occupi un giorno solo. Poi nel frattempo decido di sfidare di brutto i tempi bui che ci accompagnano.
IO, LEI E IL "BUCOLOCALE"
Mentre continuo a fare colloqui come copywriter, vado a vivere con la mia ragazza. Adoro la mia casetta in affitto che chiamo "bucolocale". Non ho paura di niente se non di fallire. Io ci credo in me. So che posso emergere perché sono un gran lavoratore che, invece di piangersi addosso, la mattina scende dal letto come un predatore.
Adesso sto in un’altra agenzia, altra chiamata da un vecchio insegnante: L’Armando Testa Roma, uno dei network pubblicitari più grandi d'Europa. Sempre 300 euro al mese. Forse mi tengono hanno detto. Forse no, dico io per scaramanzia. Infine, per esercitarmi, avevo iniziato a fare vignette, perché per un copy è importante scrivere sempre. Lo facevo come esercizio, poi è diventato un modo per stare nella posta dei direttori creativi con continuità. Adesso, dopo tanti mesi, è diventata una vera passione alla quale vorrei dare un seguito".
Arnaldo
Pubblicato da angela padrone alle 00:29 9 commenti
Etichette: armando testa, arnaldo funaro, copywriter, precari e contenti, pubblicità
Piccola notazione personale: sono un a furia. Ce l'ho con la Telecom che mi ha attivato un abbonamento Voip tutto incluso e poi non funziona niente...e vorrebbero che io stessi a casa da brava casalinga ad aspettare un loro tecnico dalle 13 alle 17! Questo è il nostro mondo dell'innovazione!
Pubblicato da angela padrone alle 10:04 3 commenti
Etichette: antonio golini, boeri, cinquantenni, emma bonino, francesco giavazzi, giovani, il messaggero, ilgtiornale, la repubblica, massimo giannini, nicola porro, pensioni, scalone
Pubblicato da angela padrone alle 00:35 6 commenti
Etichette: bonanni, damiano, giovani, giuliano cazzola, governo, massimo d'alema, pensioni, walter veltroni