tag:blogger.com,1999:blog-61899101527595780622024-02-07T05:49:48.956+01:00cambiamondo 2.5live flexible in a changing worldangela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.comBlogger318125tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-64637874102472474182018-01-09T19:09:00.000+01:002018-01-09T19:09:37.724+01:00IL LAVORO CHE CI ILLUDE E CI FA SOGNARE<b style="background-color: yellow;">L'oroscopo dice che il 2018 sarà un anno d'oro per chi cerca lavoro.</b><br />
<b style="background-color: yellow;">Peccato non credere agli oroscopi...!</b><br />
<b style="background-color: yellow;">Eppure l'anno comincia veramente con dati positivi straordinari da parte dell'Istat: il numero delle persone occupate in Italia è il più alto mai raggiunto in 40 anni. Sono </b><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;"><b style="background-color: yellow;">23.183.000 persone.</b><span style="background-color: white;"> Un po' pochine, a dire il vero, per un paese di 60 milioni di persone, perché questo vuol dire che tutti gli altri vengono mantenuti da quei 23 milioni 183 mila. Però è vero che è record ed è la prima vera buona notizia dopo molti anni. Qoesto dice varie cose: primo, è in atto una vera ripresa economica che ha portato un po' più di persone al lavoro; secondo, il mercato del lavoro (e quindi la struttura dell'economia) in Italia fa schifo, e non da ora. </span></span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Gli aspetti positivi di questi dati sono vari. Non c'è solo il numero record di occupati, c'è anche il dato della disoccupazione che cala. E scende il numero dei giovani disoccupati. Poi salgono gli occupati "agé", ma questo oprattutto a causa delle riforme pensionistiche.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;"><b>Soprattutto, c'è il dato delle donne</b>. Per la prima volta dopo 10 anni c'è una crescita significativa della percentuale di donne che lavora: siamo oggi poco oltre il 49%. Scusate l'entusiasmo, ma è un risultato bomba! (Bè, c'è chi si accontenta con poco....). Per anni siamo stati fermi tra il 46 e il 47%, e questa è la prima volta che ci avviciniamo significativamente al momento in cui potremo finalmente dire che in Italia lavora una donna su due (tra quelle in età di lavoro).</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">E' un risultato lungamente atteso, perché le donne al lavoro sono un fattore importante di crescita culturale e sociale, per chi ancora crede a queste cose, e per chi ancora crede che un essere umano debba essere autonomo, indipendente e padrone di se stesso. Quindi non mantenuto da qualcun altro.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgodBCDhj5fAFBOwYsTd9v47sqHNJD4INB1rISiW4aMgupyCRVu3li6tpFlzJZ-41VYEiHg6NYvLxkWtqa5N-F_j3GY26ZAKOPzcY9uE9a6zk7u2cTx-GwwsL4O14T6mjdq-UjNmI3MAeYI/s1600/ragazza+lavoro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="399" data-original-width="600" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgodBCDhj5fAFBOwYsTd9v47sqHNJD4INB1rISiW4aMgupyCRVu3li6tpFlzJZ-41VYEiHg6NYvLxkWtqa5N-F_j3GY26ZAKOPzcY9uE9a6zk7u2cTx-GwwsL4O14T6mjdq-UjNmI3MAeYI/s320/ragazza+lavoro.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Ma una donna in più che lavora significa anche altre cose. Significa una famiglia più forte, cioè una famiglia con più di uno stipendio, quindi più ricca e più attrezzata ad affrontare i casi della vita. Significa una società con<b> più figli</b>, perché statisticamente negli ultimi decenni si è visto che nei paesi avanzati le famiglie con più figli sono quelle nelle quali le donne lavorano. E l'Italia, in costante invecchiamento e declino demografico, ha tanto bisogno di fare più figli! </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Ma una donna che lavora significa anche nuovi posti di lavoro! Sembra strano, ma chi lavora crea<b> nuovi posti</b> di lavoro (perché ha più soldi da spendere e quindi incentiva le imprese a assumere). Ma nel caso delle donne questo è doppiamente vero, e chiunque ci può arrivare anche solo con un po' di intuito: Una donna che si mette a lavorare significa che qualcun altro dovrà cominciare a fare al posto suo tutti quei lavori che lei prima faceva gratis. Una parte li faranno finalmente i maschi - muovendo le loro sempre più pesanti membra dalla posizione di riposo - ma una parte li faranno collaboratori domestici, lavanderie e stirerie, baby sitter, professori di ripetizioni private, infermieri e badanti. E' stato calcolato che ogni 10 donne che entrano nel mercato del lavoro, si creano 7 posti di lavoro in più. Non male, no? Quindi questo è il filone su cui chi governerà nella prossima legislatura ha il massimo di responsabilità. Non bisognerebbe lasciar passare questa onda positiva, ancora modesta.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Anche perché invece di aspetti negativi ce ne sono, e tanti. Il primo è che cresce la quota di <b>lavoro a termine</b>. Di per sé questo non sarebbe un male, perché indica una quota di flessibilità che aiuta il mercato a funzionare. Però se i lavori temporanei non si aggiungono, ma sostituiscono quelli a tempo indeterminato, allora vuol dire che non sono lavori di buona qualità, come un ricovero temporaneo, una specie di tenda, invece che una vera casa. L'altro aspetto è che non sono cresciuti <b>i lavori qualificati</b>. Questo è forse l'aspetto peggiore. Un paese grande e ricco deve investire su lavori qualificati non solo per i giovani che escono dalle università e cercano questo tipo di lavoro, ma perché sono i lavori qualificati che innalzano il livello sociale e economico, garantendo innovazione benessere e crescita. Insomma questo è l'aspetto di lungo termine su cui chi governerà l'Italia nei prossimi 10 anni deve lavorare duramente, altrimenti l'Italia rimarrà sempre un paese parzialmente debole e arretrato.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFNxejoL1vxXQiNB0YMiPXJIEwhJ_erT6a_IY8fKFnGndwb6E-Zgp6vsxN9g0SSVxMzmlbelTK2FWR7RVlOFz78oOf4u7zP5RqXxazZXckxtGuyErDYSer9PrazljRm84nLveww6XBXvnA/s1600/stress+mother.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="488" data-original-width="656" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFNxejoL1vxXQiNB0YMiPXJIEwhJ_erT6a_IY8fKFnGndwb6E-Zgp6vsxN9g0SSVxMzmlbelTK2FWR7RVlOFz78oOf4u7zP5RqXxazZXckxtGuyErDYSer9PrazljRm84nLveww6XBXvnA/s320/stress+mother.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Anche perché il confronto con gli altri paesi europei è impietoso. La media delle donne che lavorano in Europa è oltre il 60%, quindi ben lontano da noi, e molto più vicino alla percentuale di uomini. Inoltre negli altri paesi Ocse le professioni ad alta qualificazione sono cresciute del 7,6% in media, contro l'1,93% di quelle a bassa qualificazione. In Italia invece i due valori sono simili. I lavori a bassa qualificazione ovviamente sono lavori più deboli, peggio pagati, più esposti alle intemperie del mercato e delle innovazioni tecnologiche. E non fanno crescere i giovani laureati, che troppo spesso vanno a cercarli all'estero. </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 16px;">Insomma, il quadro è buono, ma se non si approfitta per lavorare sulla prospettiva futura, rischia di essere solo un fuoco di paglia. Ci sarebbe da dire: tutta la responsabilità è sul governo che verrà. Ma la delusione è in agguato.</span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-75744823649712851092011-11-14T13:39:00.007+01:002011-11-14T13:56:10.153+01:00APPUNTI PER IL PROF MONTI: IL LAVORO DELLE DONNE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO0d8LXvxgHIzYZrnxf5u145ctmYiLoz76qgRkC7pCbFicZglnIQsng9DHGR0U5JO_tH0q9gq5tz40Y5_8l0vYcrZvQGMWqGB4-hauIylzxd32FccR46pGLBKSgbmWYaOyJ2jFKjqwcRJ3/s1600/mamma-al-lavoro.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 300px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiO0d8LXvxgHIzYZrnxf5u145ctmYiLoz76qgRkC7pCbFicZglnIQsng9DHGR0U5JO_tH0q9gq5tz40Y5_8l0vYcrZvQGMWqGB4-hauIylzxd32FccR46pGLBKSgbmWYaOyJ2jFKjqwcRJ3/s400/mamma-al-lavoro.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5674833522987101634" border="0" /></a><br />In Italia c’è troppa poca gente che lavora. Questo è uno dei più gravi problemi della nostra economia. E’ un dato che ci mette in fondo a tutte le classifiche dei paesi occidentali e che denuncia la nostra debolezza quando poi si tratta di crescita, di solidità, di capacità di fare fronte alle difficoltà, semplicemente di produrre reddito.<br />Il nostro tasso di occupazione è sotto il 60%: per la precisone, secondo i dati Eurostat del 2010, gli ultimi disponibili, siamo al 56,9%. La media Europea, a 16 o a 27 che sia, è intorno al 65%, e tale è il dato in Francia, mentre in Gran Bretagna è vicino al 70%, così come anche in Germania. Perfino la Spagna ci supera, e perfino la Grecia. Ma se in Italia lavora così poca gente va capito il perché. E la spiegazione, chiara e semplice, sta tutta in una categoria della popolazione: le donne.<br /><br />Se guardiamo i tassi di occupazione dei soli uomini, infatti, siamo più o meno in linea con gli altri paesi, anche sempre un po’ più in basso. Perfino in Italia gli uomini trovano normale lavorare. E il loro tasso di occupazione nel 2010 è al 67,7%, in forte calo rispetto agli anni precedenti quando era oltre il 70%. La media europea è al 70%. Insomma anche gli uomini in Italia come sappiamo non stanno bene, ma se la cavano.<br />Le donne invece abbassano drasticamente la media. Infatti abbiamo il tasso più basso di occupazione femminile del mondo occidentale, inchiodato al 46%, dopo che per un paio di anni era arrivato al 47, ma ben lontano dalla media europea del 58-59% e dal tasso di tutti gli altri paesi con cui ci confrontiamo di solito. In Francia il tasso di occupazione femminile è al 59,7%. E ci superano ancora una volta sia la Spagna che la Grecia (sic). Ecco il grosso problema. Chiunque vorrà far crescere l’economia italiana, modernizzarla e dare sicurezza alle famiglie in una prospettiva di lungo termine, dovrà affrontare questo problema. (Anche perché se in una famiglia si perde un lavoro e ce n'è un altro, si soffre sì mna non si finisce sotto i ponti!)<br /><br />Questo cambiamento naturalmente potrà avvenire in modo indiretto: nel momento in cui la società italiana sarà spinta a crescere e a innovare, anche la partecipazione delle donne al mercato e il loro contributo alla società italiana crescerà e si farà più qualificato. Sarà un processo auspicabile, naturale e inevitabile, ma lento.<br />Oppure il problema può essere affrontato in modo diretto, cercando di scatenare una reazione positiva, più ampia, concentrata, da cui poi si potranno diramare una serie di conseguenze positive. Sarà tutta l’economia a beneficiarne, ma ci saranno ricadute notevoli anche sulla società e la cultura italiane, se ne discuterà a tavola, a letto, nelle famiglie, in trattoria, negli uffici, in tv.<br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_B26wgywSF3RjkMpgzIz2oZ-Dd4qlB3g_02zsTpHis26t0j6J_7iFsVitqWcD-rDZgz3XJFVvl7-TXuaj0eI3zE0N6DzsyGR2eStqtSCoyGsOyiudiTubqyAnhC35zLx5HY9E22lg3zc3/s1600/mario-monti-111113120520_medium.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 400px; height: 282px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_B26wgywSF3RjkMpgzIz2oZ-Dd4qlB3g_02zsTpHis26t0j6J_7iFsVitqWcD-rDZgz3XJFVvl7-TXuaj0eI3zE0N6DzsyGR2eStqtSCoyGsOyiudiTubqyAnhC35zLx5HY9E22lg3zc3/s400/mario-monti-111113120520_medium.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5674833696472206146" border="0" /></a><br />Il professor Mario Monti in più di un’occasione, soprattutto da quando è iniziata la crisi mondiale che sta affossando l’economia occidentale, ha detto che questa crisi poteva e doveva essere l’occasione per includere gli outsider, riequilibrare la partecipazione degli esclusi al mercato, proprio per rimettere in piedi l'economia e la crescita. Quindi forse affronterà di petto il problema delle donne. Ma perché non concentrare il dibattito pubbblico su questo tema che potrebbe investire le vite personali di tanta gente, e forse cambiarle in meglio?<br /><br />Le donne in Italia devono fare lavori retribuiti. Tutte, sempre di più. Questo dovrebbe essere l’obiettivo preciso. Ma cosa significa in una famiglia quando ci sono due stipendi invece di uno? Quale enorme differenza ci può essere anche in termini di rapporti personali tra i componenti di quella famiglia? Quali cambiamenti possono avvenire nel mercato quando la domanda cresce per effetto di tante persone in più che lavorano e domandano beni e servizi?<br />Discutiamone, se vogliamo che qualcosa succeda. Discutiamone pubblicamente, affrontiamo anche coloro che non sono d’accordo (e ci saranno).<br />Naturalmente si dirà che questo lavoro, questi posti di lavoro, non ci sono, non sono disponibili. Non basta volerli. Si dirà che tutte queste donne, se volessero lavorare diventerebbero automaticamente delle disoccupate, cosa che oggi ”tecnicamente” non sono. Ma tutti gli economisti sanno che questo è solo parzialmente vero e che l’ingresso sul mercato di tante donne che cercano lavoro porterebbe a un circolo virtuoso nel quale aumenterebbero anche i posti di lavoro. E aumenterebbe il benessere delle famiglie.<br />Gli economisti Alesina e Giavazzi <a href="http://www.corriere.it/editoriali/11_novembre_14/un-agenda-possibile-editoriale_bbce0c64-0e87-11e1-98bb-351bac11bfea.shtml">oggi sul Corriere della Sera </a>propongono una misura semplice, che potrebbe andare proprio in questa direzione: incentivare in tutti i modi il lavoro delle donne. Loro propongono imposte ridotte sul lavoro femminile. Una manovra apparentemente semplice, ma che avrebbe conseguenze enormi. Perché non si scatena un dibattito pubblico su questo, nel momento in cui un governo tecnico, (privo si spera in ampia misura di prevenzioni ideologiche) si deve mettere al lavoro? Credo che sarebbe importante anche per il futuro capo del governo Monti, affrontare questo problema e sentirew cosa ne pensa la gente. I mass media per ora sono sordi. Il tema è di quelli che fa solo "colore". Accettiamo ancora questo atteggiamento?<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-83817757998930603182011-10-24T18:32:00.012+01:002011-10-24T18:52:28.807+01:00DONNE IMPRESA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBc62fnhCW6rsJ9pmmoI3IpoOKp7N0g9-ji7gzC4ie7SwnXFnjxmIlRHH-yKeIae215PWzaORlw1U1Z-KAMiWJQOtNF8YmKlEnwjQ24pVQzu4y3mV0s2Ck2zibY76XqLODY3jiParIykoq/s1600/imprese+copertina.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 115px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBc62fnhCW6rsJ9pmmoI3IpoOKp7N0g9-ji7gzC4ie7SwnXFnjxmIlRHH-yKeIae215PWzaORlw1U1Z-KAMiWJQOtNF8YmKlEnwjQ24pVQzu4y3mV0s2Ck2zibY76XqLODY3jiParIykoq/s400/imprese+copertina.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5667117614352002578" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQEGnUFzOjhyphenhyphenONbd5mngatfxwMlS87VjBn_KyboulPtTh-rOl67kH2OB2_nxxbQQXmZiEqxYRfW7fkSXwTX3o5eKNtdE193Shd8HTQ94Bye6w0Um7W-PJb_gD_103nUfLzh-np25W79zRj/s1600/edgarda+convention+tg.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQEGnUFzOjhyphenhyphenONbd5mngatfxwMlS87VjBn_KyboulPtTh-rOl67kH2OB2_nxxbQQXmZiEqxYRfW7fkSXwTX3o5eKNtdE193Shd8HTQ94Bye6w0Um7W-PJb_gD_103nUfLzh-np25W79zRj/s400/edgarda+convention+tg.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5667112961440067650" border="0" /></a><br />Una due giorni a Roma, con decine di imprenditrici venute a incontrarsi e a parlare dei propri problemi. Io l'ho raccontate in <a href="http://www.marsilioeditori.it/autori/libro/3171092-imprese-da-favola">Imprese da favola</a> sono stata orgogliosa di essere lì con loro, di incontrarle, finalmente di fronte alle loro storie . Alcune sono state anche riprese in un video. E potete vedere tutti i momenti salienti della mia intervista nonché delle due giornate, nel <a href="http://www.confartigianato.it/ServizioTgConfartigianato.asp?tgConfartigianato=2">Tg della Confartigianato</a><br />Qui accanto la presidente di Donne impresa, Edgarda Fiorini.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-38123252970282381492011-10-19T12:27:00.009+01:002011-10-19T12:47:11.117+01:00STORIA DELLA DONNA CHE HA INVENTATO PULCINELLA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jDv6R7uQEvXsjQeEvNrfeH07vo6LMVikzGQLJuKVY2VZFNx-4tw0XerJcpT9WMdEYRNFyeQVXK4ACoaMmtpk9GGbYH_ETrur7FdmksXJUX2Z0GLufxMKdRHcMDuM59OldQCI0OVajINU/s1600/pulcinella.jpg"><img style="float: right; margin: 0pt 0pt 10px 10px; cursor: pointer; width: 226px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9jDv6R7uQEvXsjQeEvNrfeH07vo6LMVikzGQLJuKVY2VZFNx-4tw0XerJcpT9WMdEYRNFyeQVXK4ACoaMmtpk9GGbYH_ETrur7FdmksXJUX2Z0GLufxMKdRHcMDuM59OldQCI0OVajINU/s320/pulcinella.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5665166409755883058" border="0" /></a><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYEh-SMw_XoHstNk5PePEet5S8zm5pnyi4CLtKz2tlhYHgEIQWUy2JD7MBT7egWnatUPf4y8O8VAXM14NJusH5Yc7ujm3Wcq92oP2-GFUib3XA79t4LUxZxuURsrK7no-CMTeQJkhLZnWJ/s1600/donne+impresa.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYEh-SMw_XoHstNk5PePEet5S8zm5pnyi4CLtKz2tlhYHgEIQWUy2JD7MBT7egWnatUPf4y8O8VAXM14NJusH5Yc7ujm3Wcq92oP2-GFUib3XA79t4LUxZxuURsrK7no-CMTeQJkhLZnWJ/s320/donne+impresa.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5665165692015745570" border="0" /></a><br /><span style="font-size:130%;">Carmela era una giovane artista disoccupata, ora è una brillante imprenditrice napoletana. La sua storia "La donna che ha inventato Pulcinella", l'ho raccontata in<a href="http://www.marsilioeditori.it/autori/libro/3171092-imprese-da-favola"> Imprese da favola</a> ed è in parte uscita oggi anche sul Mattino di Napoli. Di lei e delle altre parleremo tra l'altro domani, alla convention di <a href="http://www.donneimpresa.it/">Donne Impresa</a> della Confartigianato.</span><br />Qui c'è tutto il capitolo:<br />La donna che ha inventato Pulcinella<br /><br />Si può inventare Pulcinella a Napoli? Carmela ci è<br />riuscita. Da sola, senza attaccarsi a tradizioni familiari,<br />senza ereditare segreti di bottega. Solo con il suo<br />talento, la sua passione per l’arte e una grande forza<br />di volontà. Da ragazza sognava di fare la pittrice,<br />Carmela. Si iscrive all’accademia di Belle Arti. Fa<br />delle mostre. Ma così non si campa: «Avevo 24 anni,<br />ho capito che non potevo vivere di arte e pittura.<br />Non c’era un mercato».<br /><br />Visto che con le mani ci sa fare e all’accademia<br />aveva fatto esami sul teatro e sui costumi teatrali,<br />si avvicina al mondo della commedia dell’arte e<br />comincia a fabbricare oggetti ispirati alle maschere.<br />Pulcinella è il suo primo soggetto e diventerà il suo<br />cavallo di battaglia. Per farlo le bastano della terracotta<br />e un forno.<br /><br />Poi decide di andare a Venezia a cercare un mercato<br />per le sue creazioni. Lì qualcosa realizza, ma<br />brancola ancora nel buio. «Non avevo idea di come<br />si calcola un prezzo, non sapevo ancora come<br />muovermi per trovare i clienti». Quando si prende<br />abbastanza sul serio entra al Macef di Milano, il<br />Salone internazionale della casa, dove ci sono anche<br />acquirenti di altri paesi. «Lì ho realizzato davvero<br />che un mercato poteva esserci, e attraverso il Macef<br />ho cominciato a vendere ai negozianti».<br /><br />A cinque anni dalla fine dell’accademia, Carmela<br />costituisce la sua azienda, si mette in cerca di<br />un laboratorio e trova un locale che all’inizio riesce<br />ad avere in prestito, poi prende in affitto. «Finalmente<br />ho cominciato a guadagnare», dice, dopo che<br />per cinque lunghi anni era stata solo una giovane<br />pittrice disoccupata. Però non aveva mai mollato.<br />Subito dopo, nel 1996-1997, riesce ad accedere ai<br />fondi per l’imprenditoria femminile, grazie anche alla<br />Confartigianato. Cresce, assume un dipendente, gira<br />per le fiere e comincia a esportare. Gli acquirenti si<br />materializzano da Taiwan, da Dubai, dalla Russia.<br />«Quando mi arrivò il primo assegno da Taiwan non<br />ci volevo credere, mi sembrava impossibile».<br /><br />Ma a un certo punto, dopo che la Cina, nel 2001,<br />è entrata nel Wto, subisce l’impatto dei mercati internazionali<br />e delle produzioni asiatiche a basso prezzo.<br />Il Macef e altre fiere cominciano a dare spazio ai<br />prodotti cinesi. Lei però non si è mai ridimensionata:<br />lavora di più sul mercato italiano, allarga la<br />gamma dei prodotti, crea una rete per le sue opere<br />che vende in negozi monomarca, qualcosa di simile<br />al franchising.<br /><br />Nel 2003 vince la causa di Pulcinella. La celebre<br />maschera napoletana è il pezzo forte della sua produzione.<br />Se Pulcinella è universale, quello plasmato da<br />Carmela ha una propria riconoscibile personalità e si<br />fa apprezzare dagli acquirenti. Ma attrae gli imitatori,<br />che cominciano a copiarlo e a venderlo. Questa è<br />concorrenza sleale, si infuria Carmela, che si rivolge<br />al tribunale di Santa Maria Capua Vetere. E il tribunale<br />le dà ragione: i Pulcinella della Giostra delle<br />Metamorfosi – il suo marchio – sono opere originali<br />e, come tali, meritano tutela. Gli imitatori devono<br />inventarsi qualcos’altro.<br /><br />«Adesso ho 5 operai qualificati e 9 apprendisti e<br />il mio problema è che non trovo manodopera, perciò<br />non riesco a soddisfare le richieste dei clienti».<br />Per lei, come per altri artigiani, il reclutamento del<br />personale spesso è il principale ostacolo alla crescita<br />dell’attività. Per formare un apprendista servono 54<br />mesi, 4 anni e mezzo. Sono pochissimi i giovani che<br />hanno voglia di imbarcarsi in un’avventura del genere<br />dove, all’inizio, si guadagna poco, non più di 500<br />euro al mese. Per chi ce la fa, però, le soddisfazioni<br />ci sono, tanto è vero che 3 dei suoi operai qualificati<br />si sono poi voluti mettere in proprio e sono diventati<br />a loro volta imprenditori, anche se il legame con<br />Carmela e il suo laboratorio non si interrompe: lei<br />resta la signora dei loro Pulcinella, delle loro terrecotte.<br />E anche per lei è una grande soddisfazione<br />vedere i suoi «ragazzi», che avevano cominciato con<br />lei a 16 anni, ora trentenni, diventare abili artigiani<br />e imprenditori autonomi.<br /><br />Ora la crisi l’ha toccata soprattutto perché i suoi<br />acquirenti hanno cominciato ad allungare i tempi dei<br />pagamenti. Ma per lei la difficoltà maggiore è soddisfare<br />la grande richiesta: «Non abbiamo concorrenti,<br />perché la nostra scelta è la qualità e l’unicità», dice<br />passando dall’io al noi, da capitana d’azienda. «Il<br />mercato del bello, anche quando è costoso, c’è sempre.<br />Tutti noi abbiamo bisogno del bello. Nei miei<br />pezzi io riporto un po’ il barocco siciliano, il Capodimonte,<br />le ceramiche vietresi, i bassorilievi lignei<br />umbri. All’inizio è stata una scelta istintiva. Adesso<br />invece c’è uno studio, seguo anche le tendenze della<br />moda e dell’arredamento. Non è più come una volta,<br />oggi non puoi non essere informato».<br /><br />La grande forza di Carmela è anche la forza della<br />sua azienda. «Non mi posso mai assentare. Basta un<br />giorno, a volte, per perdere i riferimenti». Perciò<br /><br />99<br /><br /><br /> <br />passa le giornate con il camice, in fabbrica, gira tra<br />i banchi da lavoro. «Controllo sempre la qualità,<br />motivo i ragazzi». Il tempo però non le basta, le difficoltà<br />sono a ogni angolo: «Un anno fa ho cambiato<br />sede e ho avuto l’impressione che tutto improvvisamente<br />andasse a rotoli, che avevo fatto il passo più<br />lungo della gamba». Ora si sta riprendendo. Ma se<br />l’azienda è robusta e la famiglia la sostiene (il suo<br />compagno è il suo primo collaboratore), non tutto è<br />sempre possibile: «Un figlio è il massimo che mi sono<br />potuta concedere, anche se avrei voluto una famiglia<br />più numerosa». E qui, tra tanta determinazione, la<br />voce di Carmela si abbassa di tono e diventa un<br />sussurro. Ma è solo un attimo di debolezza.<br /><br />Carmela Vitullo -Napoli -giostrametamorfosi@iol.it<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-8362010895156995382011-10-18T07:57:00.000+01:002011-10-18T07:59:47.118+01:00IMPRESE DA FAVOLA, LA NUOVA AVVENTURA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbIiAQRncI93EOrxDBIWNR0be6rCxx4fGQ4f_Nj5x5AS1x-l7WihrsahsGjOF5UCdu0Xx3QBV9CFok-k_lqs2DkR6e93eOslNN6mb_ncJzdza-0hp7_1Ubc1aXiKvFpz8R-afK3pwi5gRC/s1600/copertina+imprese+da+favola.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5664174628595695714" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbIiAQRncI93EOrxDBIWNR0be6rCxx4fGQ4f_Nj5x5AS1x-l7WihrsahsGjOF5UCdu0Xx3QBV9CFok-k_lqs2DkR6e93eOslNN6mb_ncJzdza-0hp7_1Ubc1aXiKvFpz8R-afK3pwi5gRC/s400/copertina+imprese+da+favola.jpg" style="cursor: pointer; float: left; height: 400px; margin: 0pt 10px 10px 0pt; width: 231px;" /></a><br />
<span style="font-size: large;">Che donne!</span><br />
<span style="font-size: large;">L'Italia, lo sappiamo, fa sempre brutta figura nelle classifiche internazionali: dal verde nelle città al numero di laureati, l'Italia viene sempre definita "maglia nera", no? In questo caso invece siamo primi. Abbiamo il record di donne imprenditrici! Da non credere. Ma è vero: sono una percentuale molto alta delle donne che lavorano (poche, come sappiamo) e sono il maggior numero in assoluto in confronto agli altri paesi europei. Il fenomeno non poteva lasciarmi indifferente e così ho cominciato a occuparmi di loro e a parlare con tante della loro esperienza personale.</span><br />
<span style="font-size: large;">Ecco, così è nato "Imprese da favola",un libro sulle donne italiane che si inventano il lavoro. Veri "geni della lampada"!</span><br />
<span style="font-size: large;">Per me è stato anche terapeutico: quando ero un po' giù parlavo con una di loro e mi sentivo subito entusiasta e piena di energia, e convinta che avrei potuto imitarle. Certo, non è da tutti mettersi in proprio e realizzare la propria impresa, però in loro c'è il vero spirito italiano, quello migliore, di chi non si arrende e cerca di farcela con le proprie forze, senza dover dire grazie a nessuno. Lo spirito di chi vuole realizzare un sogno, di chi non si fa scoraggiare dallo scetticismo di chi ha intorno. Insomma, anche io sogno di ispirarmi a queste geniette e, chissà, un giorno realizzare il mio sogno segreto. Ci sto già lavorando.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDvW1XWjTcdXh1_K6UlJ_pyDLvFZGddycaB8pBz2pZ8ECARm_t7HYoHRMpCdFJ9qTecrgz9NVLpw8n_lh06knGOGnyTjaoW6hhyphenhyphenoQKDIER_V4sdzMkqIXCQVzQNc_KlLEDC0ttFY_O0zQx/s1600/foto+libbbro+006.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDvW1XWjTcdXh1_K6UlJ_pyDLvFZGddycaB8pBz2pZ8ECARm_t7HYoHRMpCdFJ9qTecrgz9NVLpw8n_lh06knGOGnyTjaoW6hhyphenhyphenoQKDIER_V4sdzMkqIXCQVzQNc_KlLEDC0ttFY_O0zQx/s320/foto+libbbro+006.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: large;">A proposito, il<a href="http://www.marsilioeditori.it/autori/libro/3171092-imprese-da-favola"> libro</a> esce domani. </span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-60505191001354888952011-04-14T17:09:00.006+01:002011-04-14T17:20:11.858+01:00Appuntamento a Torino il 15 APRILE 2011 alla Biennale Democrazia<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN26AJju-jEQcEOEJ7cS6jv6QGwphJsZ53Lan2YOGdRlmmK85vAjYwDeTIGH7aXqvAfXDnBWwdi1rVbSX89PAswiXLHgnVcepd5uDKiEyOmx_N7H3ejnZm6voJB8WTOENipr3HQo3ThoOr/s1600/pecore+outsider.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhN26AJju-jEQcEOEJ7cS6jv6QGwphJsZ53Lan2YOGdRlmmK85vAjYwDeTIGH7aXqvAfXDnBWwdi1rVbSX89PAswiXLHgnVcepd5uDKiEyOmx_N7H3ejnZm6voJB8WTOENipr3HQo3ThoOr/s400/pecore+outsider.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5595472147272523938" border="0" /></a><br /> 15 APRILE 2011 A TORINO<br />TEATRO GOBETTI ORE 21,30<br /> v. Gioacchino Rossini 8<br /><br /><br /><br /><br />Nelle giornate di Biennale Democrazia 2011 “Tutti. Molti. Pochi”<br />LA SFIDA DEGLI OUTSIDER<br />NewTO intervista<br />Michel Martone, docente di Diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo<br />Angela Padrone, Vice caporedattore centrale del quotidiano «Il Messaggero», autrice de La sfida degli outsider (Marsilio, 2009)<br />...e Irene Tinagli, docente all'Università Carlos III di Madrid, autrice di Talento da svendere (Einaudi, 2008)<br /><br />Per NewTO intervengono: Davide Fuschi, Francesca Gambetta e Paolo Verri<br /><br />Ingresso libero - Info 011 0768038 info@newto.eu<br /><br />Chi sono gli outsider nell’Italia dei primi decenni dell 2000?<br />I giovani, che hanno rappresentato in passato un’icona vincente e ora sono in crisi d’identità, stanchi, sfiduciati? O le donne, che nel XX secolo si sono battute per la parità di diritti e hanno scoperto che quando si sale sul palco è dura strappare i ruoli principali? O i migranti, che pur presenti in grande numero nel nostro Paese sono poco rappresentati e solo parzialmente integrati.<br />In ogni caso energie potenzialmente nuove che il nostro sistema socio-produttivo tende a penalizzare anziché valorizzare, ritrovandosi di giorno in giorno più stanco e afflitto.<br /><br />Ma lo sport ci insegna che l’outsider è quell’atleta che riesce ad affermarsi pur avendo inizialmente scarse probabilità di successo e che, escluso dal numero dei favoriti di una gara, ne risulta a sorpresa il vincitore o uno dei maggiori protagonisti...<br /><br />Con Michel Martone, Angela Padrone e Irene Tinagli, NewTO lancia un richiamo agli outsider italiani, che possono costituire il vero motore della ripresa nel nostro Paese. Per loro, è giunto il momento di conquistare un ruolo nell’Italia che cambia.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-56085000612656337122011-02-13T19:38:00.002+01:002011-02-13T19:41:46.438+01:00Le donne in piazza per dire "Basta!"<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh50eyLDlyPBQlgYeKh9exPKXdfKeey1gkSuViW2UhbvpuaFWD6CbIj4FGPBJREGkPxx-lOliSOwzsiS0Tf40njlNxQRTZGiVORr0RyASPFL7EPM-eM42m45jp-qUMVUGlvX_MjA6R5FkVb/s1600/donne+piazza+del+popolo.jpg"><img style="float: left; margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 300px; height: 261px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh50eyLDlyPBQlgYeKh9exPKXdfKeey1gkSuViW2UhbvpuaFWD6CbIj4FGPBJREGkPxx-lOliSOwzsiS0Tf40njlNxQRTZGiVORr0RyASPFL7EPM-eM42m45jp-qUMVUGlvX_MjA6R5FkVb/s400/donne+piazza+del+popolo.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5573246062684209650" border="0" /></a><br />Un milione in piazza, sì, ma non è la prima volta. La cosa nuova di questa domenica 13 febbraio è che da almeno 30 anni non si vedeva una piazza trascinata dalle donne, nella quale le donne sono state il soggetto dominante, le portatrici del messaggio più forte.<br />E’ presto per dire se questo cambierà qualcosa. Tante volte in passato, nei decenni passati, le donne hanno creduto di essere una forza di cambiamento. Invece l’Italia degli ultimi 15 anni è un paese tristemente ”scollacciato” ma nel quale le donne non hanno nessuna funzione alta. Tirano avanti la carretta, questo sì. Ma, diciamolo, non basta. Come non basta agli uomini, che infatti non fanno altro che lottare per il potere e per imporre la loro visione del mondo.<br />Il problema non è tanto la dignità delle donne, come si dice. La mia dignità non è intaccata dalle donnine di Berlusconi. Il problema è l’Italia. Un paese nel quale le donne negli ultimi decenni non hanno fatto la politica. Non hanno deciso quali erano i temi importanti, non sono riuscite ad avere potere e non sono riuscite a parlare di potere. In una parola, non sono state protagoniste.<br />Per chi, come me, ha vissuto stagioni più esaltanti e poi si era illusa che il tema delle donne fosse ormai un problema ”risolto”, è stata una sconfitta intellettuale enorme. Abbiamo dovuto prendere atto che viviamo in un paese ”non civilizzato” da questo punto di vista. E ”questo punto di vista” se ne tira dietro tanti altri: il lavoro, i giovani, la libertà del mercato, la protezione dei più deboli. Perfino la vitalità (la mancanza di vitalità) del tessuto produttivo, credo che sia dovuto allo scarso peso delle donne. Berlusconi rappresenta tutto questo. E le donne che hanno trascinato se stesse e gli uomini in piazza oggi rappresentano una speranza di cambiamento. Almeno una speranza, per un giorno. Ma non basta.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-26202701022521549222010-03-08T17:49:00.007+01:002010-03-10T12:47:17.872+01:00Eight of March- A Bit of Anger is not out of Place<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBfTgt-t-jrtIj1bsFxjkS3ZaHMqu99yTB9j0p5AQkdZ9q3S1XLXyHupEU3-VJRN_8zPYHRSN2_grDItFglokGq3GQjHohNqkJYMHX8MXdkoWsAKL7P1dgRMDGEBCot7Z9qw46QQVZ-yRj/s1600-h/donne1.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5446324660424191730" style="FLOAT: left; MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; WIDTH: 400px; CURSOR: pointer; HEIGHT: 339px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBfTgt-t-jrtIj1bsFxjkS3ZaHMqu99yTB9j0p5AQkdZ9q3S1XLXyHupEU3-VJRN_8zPYHRSN2_grDItFglokGq3GQjHohNqkJYMHX8MXdkoWsAKL7P1dgRMDGEBCot7Z9qw46QQVZ-yRj/s400/donne1.gif" border="0" /></a><br /><table cellspacing="0" cellpadding="0" width="595" border="0"><tbody><tr></tr><tr><td width="20"><br /></td><td><span style="font-family:Arial,Times;font-size:100%;"><i>di ANGELA PADRONE</i></span><span style="font-family:Arial,Times;font-size:100%;"><br />«LE aziende con donne in posizioni di comando raggiungono risultati economici migliori di quelle senza una presenza femminile nel top management. Le 500 maggiori multinazionali che vedono almeno tre donne nel loro board hanno avuto un ritorno sull’equity del 16,7%, mentre la media generale delle imprese è dell’11,5%». I numeri, appena diffusi in Italia da una grande azienda di consulenza, la Deloitte, dicono più di tanti discorsi sull’8 marzo. Ci dicono che nella popolazione femminile di tutto il mondo, e anche in Italia, c’è una riserva di talenti, di intelligenza, di capacità di lavoro, di senso di responsabilità, che è poco utilizzata. Quando le si dà spazio, o meglio ancora quando le donne questo spazio riescono a prenderselo, i risultati positivi saltano agli occhi.<br />Eppure in Italia, più che in altri Paesi, le donne faticano a trovare questo spazio, anche minimo, nella società e nel lavoro, e faticano immensamente a trovare quel di più che anche a loro spetterebbe nella politica, nelle aziende, nella finanza, nella comunicazione, nelle università. Come abbiamo visto dalle poche cifre citate, questi ambiti di responsabilità, oltre che di rappresentanza, non sarebbero solo l’elementare riconoscimento di diritti (che sulla carta sono ben chiari) ma la realizzazione di un interesse generale a utilizzare le risorse migliori, quelle che portano risultati.<br />Naturalmente, nei singoli casi, questi risultati sono tutti da verificare e da dimostrare. Nessuno certo vorrà che le donne siano mai avvantaggiate in qualche corsa per il potere a prescindere dai loro meriti (tanto più nel Paese del fair play, della correttezza, dell’universale giusto riconoscimento del valore delle persone)! Ma se questo non avviene, qualcosa che non va ci deve essere per forza.<br />E questo non avviene in Italia, dove le donne sono poche nel mercato del lavoro (meno di una su due), poche in Parlamento (meno di 2 su 10), pochissime nel governo nazionale (3 ministre e con incarichi di secondo piano) e nei governi locali, e sono ancora meno nei Cda delle grandi società (la maggior parte di chi c’è, è perché porta cognomi “importanti”), ai vertici della finanza e perfino ai vertici della grande informazione, nonostante l’esercito di giornaliste che ormai affolla le redazioni e gli schermi tv, e nonostante le trite affermazioni di «quanto siano brave le donne». Che infatti, quando c’è una competizione ad armi pari, un esame, un test di ammissione, un concorso, quasi sempre ottengono risultati migliori dei loro colleghi. Così ormai si laureano più donne che uomini, entrano di più in magistratura, nel notariato, tra i medici, nella pubblica amministrazione. Ma non salgono quasi mai ai piani alti del potere.<br />Le donne in Italia però vantano anche qualche dato, diciamo così, positivo: affollano cartelloni pubblicitari e trasmissioni televisive trash, mezze nude e armate di sguardo vacuo, se giovani, o di orripilanti ritocchi plastici, se “mature”. Infine, le donne in Italia lavorano mediamente ogni giorno 1 ora e 15 minuti più degli uomini. Mediamente. Il che significa, cari uomini, che se in ufficio avete di fronte una collega single e senza figli che lavora esattamente come voi, la vostra compagna invece lavora probabilmente tre ore al giorno più di voi tra responsabilità pubbliche e private.<br />Perché accade tutto ciò? Qualcuno dice perché l’Italia ha il culto della Donna (nemica soprattutto delle donne, quelle vere) o meglio ancora della Madre, quella che salva le famiglie senza amore, che aiuta il welfare sgangherato, che attenua la Crisi economica, che si cura di bambini, anziani e maschi adulti (adulti?). Ma qualcuno si è accorto, per caso, che in questo Paese della Grande Madre, le madri, quelle vere, stanno scomparendo? Si fanno sempre meno figli da noi. Siamo il Paese con la più bassa natalità al mondo (soltanto in parte riscattata dagli immigrati, tra le poche speranze della nostra società sfiancata). E quindi, di che cosa stiamo parlando in realtà? Stiamo parlando di un Paese nel quale le donne si fanno quotidianamente mettere i piedi in testa, umiliare, sottovalutare, svergognare, e infine caricare di lavoro come muli (i muli di una volta). Un Paese che, grazie a questo comportamento collettivo e privato, si sta privando della possibilità di uscire da una diffusa depressione psicologica ed economica.<br />Però anche alle donne va detto qualcosa: care ragazze, quand’è che la smetteremo pure di sentirci in colpa e cominceremo ad essere arrabbiate? O anche: quand’è che col sorriso sulle labbra e tutta la condiscendenza possibile verso i nostri cari compagni, cominceremo a prendere ciò che è nostro e a raddrizzare le situazioni in questo Paese nel quale, bene o male, ci tocca vivere?<br />Ecco, questo 8 marzo è un buon giorno per cominciare.<br /><br />(dal Messaggero di oggi, 8 marzo 2010)<br /><br />translation<br /><br />March, 8th - A bit of anger is not out of place<br /><br />"Companies that have women in the top management have better economic results. The 500 biggest companies in the World with at least three women in their boards have an equity return of 16,7%, compared to the average 11,5%". This simple fact, revealed by Deloitte, a consulting company, says more than many analysis about the 8th of march, Women's Day. It shows that among the female population, in Italy as well as in other countries, there are a lot of talented, intelligent, responsible people, largely unexploited. When, and if, these talents find their way to the top, results come fast and they are stunning.<br />This notwithstanding, in Italy more than everywhere else, women have a lot of troubles making their way through the labour market and through society, and find it immensely difficult to get their right place in politics, in companies, in finance, in the world of media and even in the accademic environment. The data show that higher responsability posts would be not only the rightful reward of their hard work, but it would in the general interest, because it would bear fruits for everybody.<br />Of course, skills and consequently results, must be weighed in every single case. Certainly nobody would like women to be at an advantage in a race for power, especially in a country where meritocracy is the rule! But if they are consistently at a disadvantage, there must be a serious problem.<br />This happens in Italy all the time. Women are at a disadvantage on the labour market (less than one woman out of two has a job), in Parlament (less than 2 women out of 10 MP), in the national and local government (there are only 3 ministers in the government, and not the most important ones) in the board of the biggest companies ( and those who sit there are usually there thank to their family names). There are very few women in the finance world and at the top of the media, even though female journalists crowd newspapers and tv news desk, and even though they must often listen to the usual refrain about "how much better women are". Actually, women fare better when there is fair competition, so they graduate more often than men, and with higher grades, and more and more women become judges, notaries, physicians, and get in the civil service. Rarely though, do they attain real power. On the contrary, italian women can "boast" other records: they stare down from big advertising signposts, and they smile in trash tv programmes, more often than not half naked if young, and disfiguered by plastic surgery, if mature. To top it all, it is important to know that italian women work, on average, one hour and 15 minutes more than italian men. On average. Which means, dear men, that if in your office there is a single woman with no children who works exactly the same amount of time as you do, your own spouse is probably working about three hours a day more than yourself.<br />Why is it so? Some argue that in Italy there is a worship for the mythical figure of The Woman (enemy of real women), or even more of The Mother, who rescues families without love, makes our wrecked welfare work, helps during the Economic Crisis, takes care of children, elderly and adult males (adult, really?). But has anybody happened to take notice of the fact that in Italy, country of Mothers, real mothers are becomin extinct? We don't have children. We have the lowest fertility rate in the world (rescued only by immigrants, the only hope of our depressed society). So, what are we actually talking about?. We are talking about a country where women every day are wronged, humiliated, underestimated, shamed and, beside that all, forced to work harder and harder. And by doing this, this is a country which is denying itself the possibility to get out of a serious economic and social depression.<br />There is also something to say to women themselves: wake up, girls, stop feeling guilty and start feeling angry. More: when will you start grabbing what you are entitled to, with the broadest smiles on your faces, but determined nonetheless to take thing into your hands and put this country (where, right or wrong, we have to live) on its feet?<br />Well, today, the 8th of march, is a good day to make a start.<br /></span></td></tr></tbody></table><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-81538896352565697662010-02-08T17:20:00.002+01:002010-02-08T17:25:17.187+01:00INTERVISTA SU WOMENOMICS<object style="height: 344px; width: 425px;"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Ny4G-avMrtQ"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/Ny4G-avMrtQ" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" height="344" width="425"></embed></object><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-44029547894199369682010-01-12T11:15:00.006+01:002010-01-12T11:23:06.631+01:00Authority Pari e dispare<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmZs0VJ_snTZehq4GRBVlsQXDpfjKU_VCrY3eHxMMnV0Bw72FMdC9WJr2mtWvNlayTtStL6ywne89NxvHtc126lscFXycSj8HooFjcsXasv1WN33UMNWY-6iHPmt8XiT2sD8MyCmDhQ8K4/s1600-h/bonino+kostoris.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5425795410255861266" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 230px; CURSOR: hand; HEIGHT: 164px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmZs0VJ_snTZehq4GRBVlsQXDpfjKU_VCrY3eHxMMnV0Bw72FMdC9WJr2mtWvNlayTtStL6ywne89NxvHtc126lscFXycSj8HooFjcsXasv1WN33UMNWY-6iHPmt8XiT2sD8MyCmDhQ8K4/s400/bonino+kostoris.jpg" border="0" /></a><br /><div>Ieri è stato presentato il Comitato "Pari e dispare". Presidente onoraria Emma Bonino, presidente Fiorella Kostoris. La presentazione è avvenuta all'Enciclopedia Treccani, padrone di casa benevolo e "benedicente" Giuliano Amato, moderava Myrta Merlino. Questo è l'articolo che ho scritto sul <a href="http://sfoglia.ilmessaggero.it/sfoglia.php">Messaggero del 12-1-2010.</a></div><br /><p>"DA ragazzine credevamo che tutto fosse possibile e che nella vita futura ce la saremmo giocata alla pari con i nostri ex compagni di giochi, maschi. Poi, invece, a un certo punto qualcuno ci ha ricordato brutalmente che eravamo donne e che, quindi, più di tanto non ci potevamo aspettare. Per molte è stato uno shock. Superata la sorpresa, però, molte donne, anche di successo, si sono rese conto che non si poteva più essere sole di fronte a questo problema e che serviva rimboccarsi le maniche.È di nuovo necessario, come in decenni che credevamo passati, allearsi con altre donne e, perché no, stavolta anche con altri uomini consci del problema: troppe sono ancora le disparità tra uomini e donne in Italia sul terreno del lavoro, della carriera e degli stereotipiDa questo è nato il “Comitato Pari o Dispare”, un’Authority (per ora ancora non prevista dalla legge, ma che ha tra i propri obiettivi quello di assumere un ruolo istituzionale) contro le discriminazioni verso le donne nei luoghi di lavoro e nelle carriere, e contro gli stereotipi di genere che dilagano nei mass media. Presidente onoraria la senatrice Emma Bonino, che ha messo insieme donne di tutte le provenienze, politiche e professionali, da Isabella Rauti, Capodipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, a Linda Lanzillotta, deputata del centro-sinistra, a Anna Maria Tarantola, vice direttore della Banca d’Italia.Presidente del Comitato l’economista Fiorella Kostoris che, presentandolo, ha ricordato come la bassa presenza delle donne nel mondo del lavoro tenga l’Italia lontana dal resto dell’Occidente, mentre resta una “forte segregazione orizzontale e verticale: le donne riescono a trovare un impiego soprattutto in settori con minore status sociale e inferiori retribuzioni di quelli maschili e in ogni caso è difficile che raggiungano posizioni davvero apicali. Tutto questo mentre altrove si va nella direzione opposta e si diffonde la consapevolezza dell’importanza che l’economia attribuisce al ruolo delle donne all’esterno della famiglia e nella creazione del benessere sociale. Insomma, Paesi come l’Italia sono fra quelli che otterrebbero dall’aumento dell’occupazione femminile il massimo vantaggio in termini di equità, di efficienza e di sviluppo”.A presentare l’iniziativa è stato Giuliano Amato, che ha fatto da padrone di casa, in qualità di presidente dell’Enciclopedia Italiana, e ha testimoniato la difficoltà delle donne nel battere gli stereotipi proprio quando devono assumere posti di responsabilità: “Gli uomini ha detto riconoscono una certa autorità solo alla propria madre, e finché sono piccoli. Dopo non riescono più ad accettarla”. Ecco perché poi, una donna che deve gestire altre persone è sempre esposta a critiche o di scarsa autorevolezza o, al contrario, di eccessiva durezza, perché il suo ruolo comunque non è previsto nell’immaginario collettivo. Insomma, come fa, sbaglia, e lo sappiamo un po’ tutte, soprattutto in Italia, il Paese della mamma.Il Comitato dovrà un po’ rompere le scatole. Vigilare, indagare. Cercare di capire, per esempio, quando c’è da fare una nomina, perché non sia stata scelta una donna o perché la percentuale di donne in certi organismi resti indecentemente bassa. Il Comitato si propone anche di tenere d’occhio i media e non a caso fa appello alle direttore, poche, di giornali e telegiornali. E tra i propri obiettivi il Comitato parla di “merito” e di “innovazione”, due temi sui quali le donne sono particolarmente sensibili: sarà che quando la competizione è equa, o quando c’è da sostenere un esame o un concorso, le donne se la cavano meglio degli uomini. O sarà, come ha ricordato la Lanzillotta, che le donne sono implicitamente “eversive” perché svecchiano i posti di lavoro, portando spesso novità organizzative e efficienza. Il Comitato inoltre vuole stimolare la promozione di politiche a favore delle donne, come la disponibilità di servizi e incentivi al lavoro, che liberino energie e permettano alle donne di dare tutto il loro contributo professionale, senza rinunciare a fare dei figli. In Italia oggi lavora meno di una donna su due, e nello stesso tempo abbiamo uno dei tassi di fertilità più bassi del mondo. Un paradosso micidiale. Ecco perché Emma Bonino, che è anche candidata a governatore nel Lazio, ha risposto a chi glielo ha chiesto di non essere favorevole al tanto sbandierato “quoziente familiare”: «Non è una mia questione ideologica, ma inserire oggi in Italia, in un panorama di assenza di servizi, il quoziente familiare, significa bloccare ulteriormente le donne a casa. Bisogna invece farsi carico dell’assistenza e della cura con misure che consentano di dare maggiori spazi alle donne». Insomma, seguendo lo slogan, le donne in Italia nascono pari, come effettivamente dice la legge, ma poi crescono “dispare”, e questo non fa bene a nessuno, né alle donne né agli uomini.RIPRODUZIONE RISERVATA "</p><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-84059727192723548262009-12-22T13:28:00.007+01:002009-12-22T13:38:07.391+01:00"Siamo tutti outsider?" di Michel Martone<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5oObYPDm4AbOJatek8JzE9bGfTsk2RsgNYupS05mSfBS7FO6YG2N3QApzlv_cBnJZ5VbmIDrKYzHYtkYgKKb5tu_rP40AT9ekg6js3DSae6a2di7p_CQb5RZCYpAFRkLl2TcyL3EHgjSU/s1600-h/michel-martone-freccette-2.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5418037561521712690" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 360px; CURSOR: hand; HEIGHT: 288px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5oObYPDm4AbOJatek8JzE9bGfTsk2RsgNYupS05mSfBS7FO6YG2N3QApzlv_cBnJZ5VbmIDrKYzHYtkYgKKb5tu_rP40AT9ekg6js3DSae6a2di7p_CQb5RZCYpAFRkLl2TcyL3EHgjSU/s400/michel-martone-freccette-2.jpg" border="0" /></a><br /><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div></div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div> </div><div>Vi regalo un estratto della presentazione di Michel Martone al mio libro La Sfida degli Outsider. Per chi vuole leggerla tutta c'è sempre il libro, che si può anche comprare online qui accanto.<br /><strong><em>"(...) <span style="font-size:130%;">Una</span> società nella quale prosperano gli insider, di fronte alla crisi economica, può anche avere l’impressione di poter sopravvivere sacrificando ulteriormente gli outsider. Ma poi rapidamente declina fino alla stagflazione. Perché, se i primi a impoverirsi sono gli outsider, che già hanno poco e in genere sono donne e giovani, poi, inevitabilmente, la crisi contagia l’intero sistema.<br />Basta guardare i dati sull’occupazione 2008-2009 richiamati nelle sue considerazioni finali dal governatore della Banca d’Italia. Quando arriva la crisi economica, i primi a rimetterci sono i neolaureati, perché le imprese smettono di assumere. Poi, cominciano a perdere il posto di lavoro anche i più tipici degli<br />outsider, ovvero i lavoratori precari, che immediatamente<br />riducono i loro consumi, perché non hanno ammortizzatori sociali. Così l’economia rallenta ulteriormente e, dopo un po’, cominciano a diffondersi i licenziamenti collettivi degli insider, ovvero di quei lavoratori che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato e sono assistiti dall’articolo 18, che<br />però non vale a scongiurare le riduzioni di personale per motivi economici. Conseguentemente aumentano la precarietà, il lavoro nero e la disoccupazione, i consumi si riducono ulteriormente e il sistema entra in recessione. Quando il sistema entra in recessione, gli outsider, che siano disoccupati, precari o neolaureati, cominciano ad arrabbiarsi, perché vedono che<br />altre categorie di lavoratori possono contare su ammortizzatori<br />sociali ben più generosi, mentre a loro viene negata persino la speranza di un’occupazione a tempo indeterminato. E se non trovano i canali per riscattarsi dalla propria condizione attraverso l’impegno e il merito, è facile che diventino violenti, prima verbalmente e poi, magari, persino fisicamente. E così<br />la crisi economica, che in origine doveva colpire solo gli outsider, contagia l’intera società.<br />Il pericolo oggi è quanto mai attuale, visto che l’Italia registra il più basso tasso di mobilità sociale dei paesi occidentali, s’impoverisce giorno dopo giorno ma, ciononostante, non trova il coraggio di adottare quelle riforme di cui si discute da decenni. Riforme, come quella degli ammortizzatori sociali o del mercato<br />del lavoro, e liberalizzazioni, dalle professioni ai servizi pubblici locali, che Angela Padrone, coraggiosa sostenitrice del riformismo nostrano, ripropone con forza nelle pagine conclusive del libro, per abbattere quei muri e quelle barriere che, costringendo le donne e i giovani ai margini della nostra economia, compromettono il futuro del nostro paese."</em></strong></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-57439517670788201092009-12-08T16:03:00.008+01:002009-12-08T16:47:18.608+01:00Il mondo di Arnald<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxkVMP_m6R0Zo7lRknXgI4PM1Kca0S_p4XiW-J1X7yoruwjpUJzn3gsmwv1lpCghTiFYDF3J0vUYvjJ4E9HptoNgaP6h5I_SbVYh-THLVeLHBWEH3mk9VMx6oAhPiD2eOpbbSUPJdElRDu/s1600-h/copertina_diversamente_occupati2.png"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5412890791528312290" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 360px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxkVMP_m6R0Zo7lRknXgI4PM1Kca0S_p4XiW-J1X7yoruwjpUJzn3gsmwv1lpCghTiFYDF3J0vUYvjJ4E9HptoNgaP6h5I_SbVYh-THLVeLHBWEH3mk9VMx6oAhPiD2eOpbbSUPJdElRDu/s400/copertina_diversamente_occupati2.png" border="0" /></a><br /><br /><div>Qui in Rete molti già conosceranno Arnald. E' l'uomo delle vignette.</div><br /><br /><div>Come altri amici del Web Arnald ha trasformato le sue ansie lavorative in un fattore creativo. Ha testardamente lavorato ai testi, che gli sono più congeniali, poi ai disegni. E' partito con delle figure che erano solo dei pretesti, dei pupazzetti neri poco attraenti, anche se le battute erano sempre fulminanti. Poi sono nati i personaggi con le buste di carta in testa, sotto le quali si indovinano ragazzi e ragazze , anzi ultimamente direi più ragazze che ragazzi.E posso svelare ai suoi fans che Arnald sta pensando a una evoluzione, grazie a una collaborazione con un disegnatore che porterà probabilmente nuova energia ai personaggi. Ma non corriamo avanti. </div><br /><br /><div>Dopo il <a href="http://www.diversamenteoccupati.it/">blog</a> , sul quale continua a sfornare vignette senza tregua, e dopo aver trovato ospitalità su vari altri siti, Arnald è approdato al libro, il caro vecchio libro di carta che nonostante tutto, resta l'oggetto del desiderio di tutti. <a href="http://www.ibs.it/code/9788862501774/arnald/diversamente-occupati.html">"Diversamente occupati", Edizioni Angelo Guerini e Associati, 13,50 euro</a>, contiene una vignetta per pagina, una più esilarante e sorprendente dell'altra. Anche se Arnald è convinto che il suo bersaglio sia il precariato nel lavoro, io sono convinta che senza rendersene conto lui vada molto oltre. Basta vedere la vignetta della copertina: "I miei genitori guadagnano più di me", dice la ragazza con il bicchiere in mano. E l'altra, un po' annoiata: "E perché non se ne vanno a vivere da soli?". Un concentrato di significati e di descrizioni sul mondo dei giovani, delle famiglie italiane, e della nostra esperienza quotidiana. C'è un intero mondo in quelle due battute. Ecco perché con le vignette di Arnald io mi diverto tanto, anche quando non le condivido. </div><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUwvijx2BmDJOlc_hs4VcwWRX2yTs9t-Pi5D1Z9qfYOlY7UEkVUhkkmi3tyRqZ7NO2fjEdBmYSmmKQt719dU94_2I7-bbWCUDCPt7rD-PkiOmNXBd4Ppg-6YvF2GtOxnxBzxDDg9ySFZ-o/s1600-h/mission2.png"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5412892139401387890" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 363px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUwvijx2BmDJOlc_hs4VcwWRX2yTs9t-Pi5D1Z9qfYOlY7UEkVUhkkmi3tyRqZ7NO2fjEdBmYSmmKQt719dU94_2I7-bbWCUDCPt7rD-PkiOmNXBd4Ppg-6YvF2GtOxnxBzxDDg9ySFZ-o/s400/mission2.png" border="0" /></a><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-10338303180043568422009-12-06T11:25:00.006+01:002009-12-06T12:07:24.851+01:00Intervista su Dillinger.it (La pettinatura da outsider)<p><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/iMOyTFNGoAQ&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/iMOyTFNGoAQ&color1=0xb1b1b1&color2=0xcfcfcf&hl=it_IT&feature=player_embedded&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always" width="425" height="344"></embed></object></p><p>La pettinatura era da vera outsider! D'altra parte il tempo manca per certe frivolezze....</p><p>Questa l'intervista che mi hanno fatto i ragazzi di <a href="http://www.dillinger.it/">Dillinger.it </a>la sera della presentazione del libro! Dopo il <a href="http://www.radioradicale.it/scheda/291696/la-sfida-degli-outsider-donne-e-giovani-insieme-per-cambiare-litalia-presentazione-del-libro-di-angela-pad">corpo a corpo </a>con Brunetta, Bonino, Napoletano e last but not least Michel Martone!</p><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-51571161761381430202009-12-02T12:35:00.004+01:002009-12-02T12:43:25.128+01:00Donne e giovani fuori dal lavoro<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKczZzQ_zcSaYjCUvqnaiHUauOgtHHJ73522KEr7Diu7Es5QNGBtLsG5wqzmZLAVzFKok8kK2EllroGMvnw27dux-v3OKobOo2Rgvx0piOsvoGZqcSZ53DaDLygD1N0WQJeJfU1dgNMb2/s1600-h/occupazione_2006.gif"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410602585246860130" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 338px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLKczZzQ_zcSaYjCUvqnaiHUauOgtHHJ73522KEr7Diu7Es5QNGBtLsG5wqzmZLAVzFKok8kK2EllroGMvnw27dux-v3OKobOo2Rgvx0piOsvoGZqcSZ53DaDLygD1N0WQJeJfU1dgNMb2/s400/occupazione_2006.gif" border="0" /></a><br /><br /><div>I dati <a href="http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20091201_00/testointegrale20091201.pdf">Istat di ottobre sulla disoccupazione </a>sono già abbastanza negativi da far capire quanto sia sottile il ghiaccio su cui pattina il desiderio di ripresa. C’è in questi dati, va detto, anche una nota positiva: la voglia di lavoro degli italiani. Sempre più persone decidono di attivarsi e guadagnarsi da vivere. Ma queste cifre nascondono una realtà ancora peggiore: alcune debolezze profonde che vanno oltre il carattere temporaneo dell’attuale crisi.Innanzitutto il dato buono: sono sempre di più coloro che si mettono alla ricerca di un’occupazione retribuita. Significa che continua la tendenza alla modernizzazione che coinvolge l’Italia e il mondo del lavoro da alcuni anni. Perché è giusto che in un Paese sano, non solo economicamente ma anche dal punto di vista del suo capitale ”sociale”, tutti si muovano sul mercato del lavoro. Significa che qualcuno emerge dal ”nero”, che comunque non ci si accontenta di più di vivere in famiglie monoreddito, e che si perde qualche posizione di rendita. Quindi fatti positivi. Ciò detto, però, sono finite le note dolci. Quelle amare riguardano tre dati: primo, il numero degli occupati, che diminuisce; secondo, si riduce il tasso di occupazione femminile, che già era anni luce lontano dagli altri paesi europei; terzo, aumenta enormemente il tasso di disoccupazione dei più giovani.<br />Allora, il tasso di occupazione ci parla del nostro mercato del lavoro in un modo particolare, ci descrive un Paese nel quale un terzo degli abitanti, grosso modo, non lavora e non cerca lavoro. A questo di solito si pensa poco. Molti di loro sono pensionati, ma si tratta anche di tantissimi ragazzi, che entrano troppo tardi nel mondo del lavoro, e delle donne, che spesso ne restano fuori o ai margini per tutta la vita. <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx0XEuKeytMAeh6zeBqE8OZYeoxJt7ngtgGZj1rqAhCKGx_FU8iAJfq8p9OIqfdtgyJUqk_aEfoQV2jWFoaC1V5TTzNf2xoxCYQDT8P-I4ELr7sfMGsHtIrpaYJjlY1gGbFXDkkAvpQTr2/s1600-h/disoccupati.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410602718648542562" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 335px; CURSOR: hand; HEIGHT: 250px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx0XEuKeytMAeh6zeBqE8OZYeoxJt7ngtgGZj1rqAhCKGx_FU8iAJfq8p9OIqfdtgyJUqk_aEfoQV2jWFoaC1V5TTzNf2xoxCYQDT8P-I4ELr7sfMGsHtIrpaYJjlY1gGbFXDkkAvpQTr2/s400/disoccupati.jpg" border="0" /></a><br />Questo si connette al secondo dato: il basso tasso di occupazione delle donne. A ottobre 2009 è sceso ancora. Le donne che lavorano sono appena il 46,6 per cento. Ricordiamo che nel resto d’Europa le medie sono vicine al 60 per cento, e che in quei paesi sono più alti anche i tassi di natalità. Quindi, non consoliamoci con la retorica delle mamme italiane, perché da questo punto di vista siamo messi proprio male. E su questo si riflette poco e si agisce ancora meno, se non quando si levano periodici appelli a fare di più ”per la famiglia”, come se le donne non meritassero una tutela ”di per sé”. Va aggiunto che una crescita dell’occupazione delle donne comporterebbe un grande sviluppo dell’economia dei servizi, che da più parti si invoca per modernizzare la nostra economia. L’ultimo dato riguarda i nostri figli. Forse anche loro hanno le loro colpe, forse pascolano troppo a lungo nell’indecisione di cosa fare dopo la scuola e negli anni fuori corso dell’università, ma il loro approccio al mercato del lavoro è probabilmente più incidentato qui in Italia che altrove. Su di loro, e solo su di loro, pesa una flessibilità che dovrebbe essere più equamente distribuita e dotata di ammortizzatori sociali dei quali solo ora si comincia a discutere un po’ di più. Per questo dobbiamo ringraziare la crisi. Ma ancora quello che si fa non basta. E lo vediamo quando si parla dei dipendenti a tempo determinato, collaboratori a progetto, piccole partite Iva e lavoratori autonomi che sono poco tutelati dai soggetti e dagli istituti tradizionali, leggasi sindacati, cassa integrazione o mobilità. Forse partendo da questi semplici dati si potrebbe fare qualcosa di più per affrontare non solo i problemi quantitativi, ma anche la qualità del mondo del lavoro e la qualità della vita dei lavoratori in Italia.</div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-65563790583043885352009-11-28T11:23:00.010+01:002009-11-28T20:51:55.730+01:00La Sfida delle imprenditrici di Verona<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QnMIyNcDVsVgNrVV5oJgPWcx8RgbNN9ZzpW0I4dp-YjErwX8hE2_PxtO4KGNDA6TtBdTxAkISWWqTBKLIqytJBz_op_E1X5rB9vyXlTcQ67wEaLtrf9XN3BjbYVuDTL93d-n2XynEVia/s1600/bonfrisco.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409243618702950962" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 230px; CURSOR: hand; HEIGHT: 283px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QnMIyNcDVsVgNrVV5oJgPWcx8RgbNN9ZzpW0I4dp-YjErwX8hE2_PxtO4KGNDA6TtBdTxAkISWWqTBKLIqytJBz_op_E1X5rB9vyXlTcQ67wEaLtrf9XN3BjbYVuDTL93d-n2XynEVia/s320/bonfrisco.jpg" border="0" /></a><br />Le imprenditrici di Verona si sono fatte una bellissima festa e mi hanno invitato a partecipare. Non poteva esserci niente di meglio: si è parlato e scherzato di noi, dei nostri lavori, dei nostri progetti, delle nostre vite, dei nostri disastri. Una serata incredibile, in un antico palazzo di Verona, palazzo Giusti, circondaato da giardini storici che dovrò tornare a visitare prima o poi (visto che ieri sera con il buio non ho potuto), con tante donne belle, energiche, piene di esperienza e di energia, e pochi uomini, una volta tanto, contenti di partecipare a un evento nel quale però non erano protagonisti.<br />"Leggendo il tuo libro ho avuto l'impressione che ogni capitolo parlasse di un mio problema, ognuno infilava un argomento su cui spesso avevo riflettuto, ma non avevo mai messo tutto insieme", è stato uno dei complimenti che mi hanno riempita d'orgoglio. "Questo libro parla di noi", mi ha detto un'altra, e nulla poteva rendermi più felice.<br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmFt2jX2ebAvpnP-q2w_5BTmMwctgaR-9TO1MoVrK8hRwTQ4y0tA-fCC7ZLsu89pPhKQikN9tVR2R4ZR84oj5HubWY-RXQe4KC5aLYgentqZCgwFKQWDSKrKsGF6U98u5hcXC3SMjG1BuD/s1600/matilde+poggi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409243613525121906" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 307px; CURSOR: hand; HEIGHT: 240px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmFt2jX2ebAvpnP-q2w_5BTmMwctgaR-9TO1MoVrK8hRwTQ4y0tA-fCC7ZLsu89pPhKQikN9tVR2R4ZR84oj5HubWY-RXQe4KC5aLYgentqZCgwFKQWDSKrKsGF6U98u5hcXC3SMjG1BuD/s320/matilde+poggi.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div><br />Tutto è nato da una fulminea decisione di Matilde Poggi (nella foto), mamma di una splendida ragazza dall'aspetto rinascimentale, e imprenditrice del vino, che ha sentito me a Radio Uno parlare del mio libro "La sfida degli outsider". In un baleno ha deciso di comprarlo, leggerlo (mica poteva fidarsi solo delle parola lanciate nell'aria dalla radio!) e quindi lo ha proposto al Comitato per l'Imprenditoria femminile, che aveva già organizzato la festa-convegno di ieri sera. Il comitato ha comprato un certo numero di copie e ha distribuito il libro alle presenti, che così lo hanno potuto discutere, sapendo di che cosa si trattava.<br />A Verona le donne lavorano tutte. E tanto. Ancora più che in altre parti d'Italia, forse, stanno sempre lì a inventarsi qualcosa, a pensare progetti nuovi, a sviluppare qualche impresa. E ieri sera ho visto chi sfoderava il suo "progetto" dalla borsa per discuterne, per farlo vedere. Non voglio svelarlo. Se e quando vorranno, lo potranno fare loro, anche qui su questo blog, se ne avranno il tempo.<br />Perché tra le cose che mi hanno detto, discutendo per esempio del discorso sul tempo che faccio nella Sfida degli Outsider, c'è che loro sono ancora molto al di sopra della media del tempo lavorato dalle italiane (che già segna un record in Occidente). Ma sono solo medie, mi sono giustificata. E voi perché non obbligate i vostri mariti e compagni a darsi da fare, a farsi carico di qualcsa, per ridurre un po' il vostro temepo di lavoro? Eh, difficile, dicono le signore che non si arrendono. Però progettano viaggi di vacanza a Parigi e intanto lavorano senza sosta e con il sorriso sulle labbra. Parlano tanto di sé, dei propri figli, ma il loro lavoro non vale meno di quello di tanti imprenditori, anzi. Se penso ache cosa sarebbe un'analoga riunione di imprenditori uomini, in giacca e cravatta, mi viene la tristezza e mi dispiace per loro. E' ora che imparino però dalle donne!<br />Voglio qui salutare e ringraziare in particolare Graziella Tabacchi, che oltre alla sua attività si occupa anche di politica e dei nipotini. Voglio citare Alessia Rotta (nella foto), <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNbD9jAlfoZc1BMucs_rQPKRRg96iYINQb7WyI7gNuxWAsDQkXrMpCeVOjXUAC4BO2vDKCjxKdYFLhFTRMJeQdWJLD3IkaK238MJh0U85Ph-COFEampS7eGUBFjaJOozeMTHqVqS6LS7XL/s1600/alessia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5409244119936455010" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 104px; CURSOR: hand; HEIGHT: 80px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNbD9jAlfoZc1BMucs_rQPKRRg96iYINQb7WyI7gNuxWAsDQkXrMpCeVOjXUAC4BO2vDKCjxKdYFLhFTRMJeQdWJLD3IkaK238MJh0U85Ph-COFEampS7eGUBFjaJOozeMTHqVqS6LS7XL/s320/alessia.jpg" border="0" /></a>instancabile e poliedrica comunicatrice dal sorriso irresistibile anche quando è stanca, e poi le donne che hanno parlato. Prima fra tutte la prefetta, Perla Stancari, che ha strappato applausi e bis come una rockstar. Poi la senatrice Cinzia Bonfrisco (nella foto in alto), con la quale se ci fossimo messe d'accordo prima non saremmo riuscite ad andare tanto di comune accordo. E poi Lia Sartori, deputata europea, e Donata Gottardi, giuslavorista. Con loro abbiamo forse seminato qualcosa che va oltre la serata e le discussioni di ieri. Lo spero, perché in questi casi ho veramente la sensazione che raccogliere idee e diffonderle con un libro abbia veramente un valore</div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-21930643057746420562009-11-25T14:26:00.001+01:002009-11-25T14:28:02.304+01:00Angela su La sfida degli outsiderQui trovate solo il mio intervento alla fine della presentazione della Sfida degli Outsider<br /><br /><object width="400" height="330" data="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer.swf?30105" type="application/x-shockwave-flash"><param name="movie" value="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer.swf?30105" /><param name="flashvars" value="config=http://www.radioradicale.it/scheda/embedcfg/291696/2405482" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="allowscriptaccess" value="always" /></object><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-28983286302772456132009-11-25T14:19:00.003+01:002009-11-25T14:24:08.332+01:00Presentazione La Sfda degli OutsiderEd ecco il video con tutta la presentazione, registrata e postata sul sito di Radio Radicale.<br /><object width="400" height="330" data="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer.swf?30105" type="application/x-shockwave-flash"><param name="movie" value="http://www.radioradicale.it/swf/fp/flowplayer.swf?30105" /><param name="flashvars" value="config=http://www.radioradicale.it/scheda/embedcfg/291696?30105" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><param name="allowscriptaccess" value="always" /></object><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-55773966199694439012009-11-25T13:56:00.008+01:002009-11-25T15:40:13.770+01:00Presentazione degli Outsider (Gli spietati)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFICgAt5iW0rT-ybhIGzhV8zzHFCUCiyCEeX2xi96a9V3oqHL9VHv9EVQpbT4bW2QaQLeEwTQB0VDHyjiyPKOGmo1U-DE9s2BBn_WIEoSz8CvZFBo7yubx1PS7rqUisOokZPzzrNSey4VS/s1600/angela+presenta.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5408051032395314322" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 276px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFICgAt5iW0rT-ybhIGzhV8zzHFCUCiyCEeX2xi96a9V3oqHL9VHv9EVQpbT4bW2QaQLeEwTQB0VDHyjiyPKOGmo1U-DE9s2BBn_WIEoSz8CvZFBo7yubx1PS7rqUisOokZPzzrNSey4VS/s400/angela+presenta.JPG" border="0" /></a><br /><div>Ecco l'articolo che ha scritto Umberto Mancini sul <a href="http://sfoglia.ilmessaggero.it/sfoglia.php">Messaggero,</a> dopo la presentazione di martedì sera del libro:</div><br /><br /><br /><div><strong>"</strong><a href="http://sfoglia.ilmessaggero.it/view.php?data=20091125&ediz=20_CITTA&npag=15&file=G_410.xml&type=STANDARD"><span style="font-size:130%;"><strong>Lei</strong></span> </a>lo definisce un «libro spietato». E in effetti «La sfida degli outsider, donne e giovani insieme per cambiare l’Italia» (Marsilio, 174 pagine) di Angela Padrone, giornalista e scrittrice, è una analisi cruda e impietosa di come proprio le giovani generazioni e le donne siano state lasciate indietro, emarginate, dimenticate da un mondo del lavoro dove il predominio maschile, almeno in Italia, resta un totem assoluto. Un muro insuperabile. Del resto il nostro Paese è considerato insieme a Portogallo, Spagna e Grecia una delle «pecore nere» in Europa: un «pigs». L’acronimo identifica le nazioni che hanno meno investito nel proprio capitale umano e che hanno un basso tasso di crescita del Pil. Che, in una parola, non valorizzano l’apporto che donne e giovani possano dare. Privilegiando una organizzazione sociale che si fonda su vecchi schemi e poca flessibilità. Dove le rendite di posizione, le corporazioni, l’impermeabilità del sistema sono inscalfibili. Ma il libro della Padrone non è solo una analisi dettagliata, densa di cifre ed esempi concreti. E di citazioni illuminanti, ironiche e profonde, dai blog a Baudelaire. E’ sopratutto - come hanno sottolineato il ministro Renato Brunetta, Emma Bonino e Michel Martone che hanno presentato il volume - un punto da cui partire. Per superare l’immobilismo e dare una nuova chance ad un Paese ripiegato su se stesso. Come? Approfittando della crisi per fare la vere riforme. «Come - dice Brunetta - quella realizzata con l’aumento dell’età pensionabile per le donne, che consente di liberare risorse per asili nido e le persone non autosufficienti». O quella - avviata faticosamente nella pubblica amministrazione - di dare al merito un ruolo centrale. Dai medici ai magistrati, ai dirigenti, a prescindere dal sesso. Una rivoluzione - si legge ancora nel libro della Padrone - che si deve coniugare con la voglia di mettersi in gioco e rischiare, scommettendo su se stessi, contro tutti e tutto. «Gli outsider - chiosa il ministro - devono in fondo essere un po’ irresponsabili». Contribuendo così a cambiare - aggiunge la Bonino - una Italia ingrippata. Spazzando via ogni tipo di discriminazione, la retorica del precariato, il lamento sterile, gli insider ipergarantiti. Quel patto sociale perverso che non premia chi vale di più, chi più studia e si impegna, ma che guarda solo al passato. La Padrone offre gli strumenti culturali per avviare un percorso innovativo. Invitando giovani e donne a prendere in mano il proprio destino. Da outsider vincenti e coraggiosi.<strong>" </strong></div><br /><br /><div><strong>(Pubblicato sul Messaggero del 25/11/2009)</strong></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-13756760058407844892009-11-23T15:22:00.006+01:002009-11-24T12:27:25.916+01:00Oggi 24 novembre la presentazione a Roma<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGqSm44JW5b2f2jsmFE1_ddn1vBIpvQRwZYzeVOFMkpdmtZPmFmWhYqZceTQyL7p6bRH_FbNYW9C6zRL4VZa1RR2wVqyz8ObJxlxghTJySXqju3_SdRxNMotdX2Mn3c-zUqS9Pahyphenhyphenn16pd/s1600/invito+padrone.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5407304737877332226" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 279px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGqSm44JW5b2f2jsmFE1_ddn1vBIpvQRwZYzeVOFMkpdmtZPmFmWhYqZceTQyL7p6bRH_FbNYW9C6zRL4VZa1RR2wVqyz8ObJxlxghTJySXqju3_SdRxNMotdX2Mn3c-zUqS9Pahyphenhyphenn16pd/s400/invito+padrone.JPG" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Vi aspetto oggi alla presentazione della <strong>Sfida degli Outsider,</strong> Marsilio editore, a Roma.<br />L'appuntamento è vicino a piazza di Spagna, in via Alibert 5/A, nella sede di Roma Eventi alle ore 18,30.<br />Ci saranno il ministro Renato Brunetta, la vicepresidente del Senato (nonché autrice della prefazione al libro) Emma Bonino, e il professor Michel Martone (autore della Presntazione sugli Outsider all'inizio del volume). Modera il direttore del Messaggero Roberto Napoletano. E ci sarà la vostra Autrice, cioè io.<br />Vi aspetto.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-46794134367005032202009-11-20T18:48:00.004+01:002009-11-20T19:00:29.743+01:00Emma Bonino e le donne: basta mugugni, passate all'azione<object height="240" width="320"><param name="movie" value="http://webtv.redtv.it/js/player.swf"><param name="allowfullscreen" value="true"><param name="flashvars" value="config=http://webtv.redtv.it/playervod.xml&file=http://webtv.redtv.it/xml/video/2162"><embed src="http://webtv.redtv.it/js/player.swf" type="application/x-shockwave-flash" flashvars="config=http://webtv.redtv.it/playervod.xml&file=http://webtv.redtv.it/xml/video/2162" allowfullscreen="true" width="320" height="240"></embed></object><br /><br />MARTEDI' 24 NOVEMBRE ORE 18,30 EMMA BONINO PRESENTA LA SFIDA DEGLI OUTSIDER IN VIA ALIBERT 5/A (PIAZZA DI SPAGNA), CON IL MINISTRO RENATO BRUNETTA, CON MICHEL MARTONE E ROBERTO NAPOLETANO DIRETTORE DEL MESSAGGERO. CI SARO' ANCHE IO IN QUANTO AUTRICE DEL LIBRO.<div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-24988633065840662322009-11-18T11:21:00.007+01:002009-11-18T11:46:40.266+01:00Intervista su Blogosfere/Seconda parte<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnzQpyyDjYex2cm10rTH49gZbdQTMdOu0bjvk36SHL7YzYIaKMKv7kGyyfJ7Ucias3rHZlNbZU5OoLgiQsxs44mb58u1y4KcpEDvUMApnCNl2DD2qOfy3qznmS8y2lI9vSl5_LTecWYHPB/s1600/fotoangela2009.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405391543441346418" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 150px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnzQpyyDjYex2cm10rTH49gZbdQTMdOu0bjvk36SHL7YzYIaKMKv7kGyyfJ7Ucias3rHZlNbZU5OoLgiQsxs44mb58u1y4KcpEDvUMApnCNl2DD2qOfy3qznmS8y2lI9vSl5_LTecWYHPB/s200/fotoangela2009.JPG" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk6oEJe5_XjcxoITNug-Cs6cTnu1C8N-7Y2d5HfICmpcL5nwKkvlqnfRtaqs-HGJYMpd6fyZIk4WksZdxmmDFUIDs7HgS04d0SQCFSSvUqoJiTCze8dWNHhyphenhyphenc8a_NwNRv25B5qps5Vlo5i/s1600/incorvaia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405391202906138658" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk6oEJe5_XjcxoITNug-Cs6cTnu1C8N-7Y2d5HfICmpcL5nwKkvlqnfRtaqs-HGJYMpd6fyZIk4WksZdxmmDFUIDs7HgS04d0SQCFSSvUqoJiTCze8dWNHhyphenhyphenc8a_NwNRv25B5qps5Vlo5i/s320/incorvaia.jpg" border="0" /></a><br />Ecco la seconda parte dell'intervista-Faccia a faccia con Antonio Incorvaia:</div><br /><br /><br /><div><span style="font-size:130%;"><strong>Antonio Incorvaia (I):</strong> </span><span style="font-size:130%;"><em>Il messaggio che deduco dalla enunciazione dei (disarmanti) dati statistici del tuo libro è: l'Italia è un Paese che persevera nell'errore. Le attuali condizioni economiche, politiche e sociali parlano chiaro, eppure non c'è nessuno che dimostri di volere concedere agli Outsider una chance, anche solo per una pari opportunità di fallire. Secondo te qual è la causa - o l'obiettivo - di questo suicidio consapevole?<br /></em><strong>Angela Padrone (P):</strong> <em>Credo che questa sia una grave forma di miopia. Si privilegia sempre il consenso più facile e immediato, rispetto all'investimento sul futuro. E' colpa anche degli Outsider, che non si riconoscono come soggetti politici. I giovani si interessano poco di politica. Le donne si vergognano di definirsi come soggetto, e preferiscono accettare quello che trovano. Si accontentano degli avanzi [</em><a href="http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/11/giovani-e-donne-outsider-in-italia-faccia-a-faccia-tra-angela-padrone-e-antonio-incorvaia-2.html">.....</a>continuate a leggere]</span></div><br /><div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-69763749009340452582009-11-17T16:43:00.010+01:002009-11-17T17:11:39.063+01:00Intervista su Blogosfere<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvZR3CjQ8YWaPkDCIinEf0QmxLLqjt-va4E1cxX3C236AkUPdSO89HMrmZKukspS0TmPNb3lIYuZC-Z9Yv8kXQmBaucQuHDvzX3UoyvaQYM0bH6bgWQZcWo2L6fhqpnemfyeZ0UXHRMOaB/s1600/generazmilleeuro.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405105782356396402" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 129px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvZR3CjQ8YWaPkDCIinEf0QmxLLqjt-va4E1cxX3C236AkUPdSO89HMrmZKukspS0TmPNb3lIYuZC-Z9Yv8kXQmBaucQuHDvzX3UoyvaQYM0bH6bgWQZcWo2L6fhqpnemfyeZ0UXHRMOaB/s200/generazmilleeuro.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijhTSkRAEb3WfMjDHxwvPRVMGXFThvPBXsWTvevJlVVvd-Fn-boRGCuqg8ids4ZBy82g9IpEy2QHDgN0hfbS6019ylWftfWCRx0TjIvUmOdhX1GSavn-WWeG1u3rr-CUlMgjriTXqV1yXo/s1600/blogosfere.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405105687759176114" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 124px; CURSOR: hand; HEIGHT: 93px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijhTSkRAEb3WfMjDHxwvPRVMGXFThvPBXsWTvevJlVVvd-Fn-boRGCuqg8ids4ZBy82g9IpEy2QHDgN0hfbS6019ylWftfWCRx0TjIvUmOdhX1GSavn-WWeG1u3rr-CUlMgjriTXqV1yXo/s400/blogosfere.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div>Su <a href="http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/11/giovani-e-donne-la-sfida-degli-outsider-italia-al-lavoro-dialogo-fra-angela-padrone-e-antonio-incorv.html">Blogosfere</a> una intervista, che mi ha fatto Antonio Incorvaia dopo aver letto il libro La sfida degli Outsider, addirittura in due parti!</div><br /><br /><br /><br /><br /><div>Oggi la <strong><a href="http://economiaefinanza.blogosfere.it/2009/11/giovani-e-donne-la-sfida-degli-outsider-italia-al-lavoro-dialogo-fra-angela-padrone-e-antonio-incorv.html">prima parte</a></strong>. del faccia a faccia, che comincia qui:</div><br /><br /><br /><div><span style="font-size:130%;"><strong>Antonio Incorvaia</strong> (I): <em>Angela, inizio subito con una provocazione: un paio di anni fa, quando il trend mediatico era la denuncia del precariato nei suoi aspetti più drammatici, hai pubblicato </em></span><a href="http://www.radioradicale.it/scheda/254016/precari-e-contenti-storie-di-giovani-che-ce-lhanno-fatta" target="_blank"><em><span style="font-size:130%;">Precari E Contenti</span></em></a><em><span style="font-size:130%;"> rovesciando la prospettiva dalla mancanza di stabilità al potenziale di opportunità.</span></em> ...<strong>Angela Padrone</strong> (P): <em>In Precari e Contenti dicevo che il mercato del lavoro in Italia è, ed era, il peggiore d'Europa. Era una citazione da Marco Biagi. Tuttavia sono convinta che gli elementi di flessibilità introdotti negli anni abbiano dato nuove possibilità di lavoro a persone che avrebbero ...</em></div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-36115543755394558122009-11-16T11:14:00.006+01:002009-11-16T11:23:20.666+01:00La "Sfida degli outsider" a Ultime da Babele<a href="http://www.radio.rai.it/radio1/ultimedababele/"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404644029609152994" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 220px; CURSOR: hand; HEIGHT: 194px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIERc8pDNYum6drXLLrvSnuHoHNx_NM_ktHHlYbYnqVkqAeK9hPThKpxFncAWANvHPhEAb6ziVqS7oOd4RUGXSvxLOjgYW2wtYR6pF1QjSsCBLnZWpwisPPkn8fNbhKp4DUsKTiF2gVoxe/s400/babele.jpg" border="0" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsY5W5jRwuZU8edAS_0IzWkBMtp3d_2sOczzj7peir8EiK15A2PFeTtKTeg3Bfakwo3UgothFcANQj-n-1EM2Lfb9mri2YE9MCBMzF9l_S2F8_6yxeLH4yTFnFU_8Fb8ir4A3Bc5br2Y3z/s1600/dellarti--346x212.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404644659686138386" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 123px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsY5W5jRwuZU8edAS_0IzWkBMtp3d_2sOczzj7peir8EiK15A2PFeTtKTeg3Bfakwo3UgothFcANQj-n-1EM2Lfb9mri2YE9MCBMzF9l_S2F8_6yxeLH4yTFnFU_8Fb8ir4A3Bc5br2Y3z/s200/dellarti--346x212.jpg" border="0" /></a><br /><div>Si parla della<strong><span style="color:#cc0000;"> Sfida degli outsider</span></strong> su <em>Radio Uno</em> , nel programma <strong>Ultime da Babele</strong>, di <strong><span style="color:#3366ff;">Giorgio Dell'Arti</span></strong>, alle 8,30 di martedì 17 novembre. Lancerò una proposta, tra le dieci contenute nel libro.</div><br /><div><a href="http://www.radio.rai.it/radio1/ultimedababele/">ASCOLTA</a></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-7605832463138458462009-11-13T16:38:00.009+01:002009-11-13T17:53:21.587+01:00La recensione di Incorvaia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBhbhsyhiMHauxp3g9JuB8cLt2nBrGD1l15xoQhmwjkbczzIC0PDLBeTg7A_pN-ctv7oYt6gPHbJmln9CuyO6ZqAh7gDJJR8yStBltVcXbjF8DivNfIaxM8GH806skIkmbbobFgqRfE19h/s1600-h/mille+euro.bmp"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5403613747338167794" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 84px; CURSOR: hand; HEIGHT: 130px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBhbhsyhiMHauxp3g9JuB8cLt2nBrGD1l15xoQhmwjkbczzIC0PDLBeTg7A_pN-ctv7oYt6gPHbJmln9CuyO6ZqAh7gDJJR8yStBltVcXbjF8DivNfIaxM8GH806skIkmbbobFgqRfE19h/s320/mille+euro.bmp" border="0" /></a><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgu95Vly1yZom5mhETadASCFI_N84ES9UUnATZRh6uChpx5nDoQk55iHhMXioFPsvubo3s7OGZlvIKWcp8A7XO2SCaZJ4DSmALSwfx82WN3hqpTacYOQAq13jD-CPF0DZXJhioC9qIvsiu/s1600-h/incorvaia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5403613743311438946" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 200px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgu95Vly1yZom5mhETadASCFI_N84ES9UUnATZRh6uChpx5nDoQk55iHhMXioFPsvubo3s7OGZlvIKWcp8A7XO2SCaZJ4DSmALSwfx82WN3hqpTacYOQAq13jD-CPF0DZXJhioC9qIvsiu/s320/incorvaia.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><div>Antonio Incorvaia, autore, insieme ad Alessandro Rimassa, di <strong>Generazione Mille Euro</strong> e di <strong>Jobbing</strong>, ha scritto una lusinghiera ma soprattutto intelligente recensione di La sfida degli Outsider. Vi consiglio la lettura, anche perché mi ha ricordato tanto " Quo usque tandem abutere...? "eccetera eccetera <a href="http://www.inc-anto.net/2009/11/quanto-dovremo-aspettare-affinche-anche-in-italia-i-giovani-e-le-donne-non-siano-piu-trattati-da-out.html">qui</a>: <em><span style="font-size:130%;"><a href="http://www.inc-anto.net/2009/11/quanto-dovremo-aspettare-affinche-anche-in-italia-i-giovani-e-le-donne-non-siano-piu-trattati-da-out.html">"Quanto dovremo aspettare affinché (anche) in Italia i Giovani e le Donne non siano più trattati da "outsider"?..."</a></span></em></div></div><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-37845133746671730422009-11-11T08:11:00.009+01:002009-11-11T08:30:13.928+01:00La Prefazione di Emma Bonino a La sfida degli Outsider<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDec2pLy_rSUDFmL8QMyNJnzwieNCdyDrGd0EEnTtil3A0Jk8ym-S1qgqqTJ6DPe5Pz6Ggi1FwICsPlKYBZQ6m7qEGXg6DWMbYPWu019TK5F4mnXAakfXimhz8bCx6xzV5nliL1cZHojsU/s1600-h/bonino.jpg"><strong><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5402743206918682002" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 320px; CURSOR: hand; HEIGHT: 257px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDec2pLy_rSUDFmL8QMyNJnzwieNCdyDrGd0EEnTtil3A0Jk8ym-S1qgqqTJ6DPe5Pz6Ggi1FwICsPlKYBZQ6m7qEGXg6DWMbYPWu019TK5F4mnXAakfXimhz8bCx6xzV5nliL1cZHojsU/s320/bonino.jpg" border="0" /></strong></a><strong> Esce oggi <a href="http://www.ibs.it/code/9788831798341/padrone-angela/sfida-degli-outsider.html">La sfida degli Outsider </a>- Donne e giovani insieme per cambiare l'Italia", di <a href="http://www.ibs.it/libri/Padrone+Angela/libri.html">Angela Padrone</a>, Marsilio, 176 pagine, 12 euro.</strong><br /><strong>Questi sono estratti dalla prefazione di Emma Bonino:<br /></strong><br /><br /><span style="font-size:130%;"><span style="font-size:180%;"><strong>"</strong><em>D</em></span><em>a</em></span><em> tempo sono convinta che l’Italia, parafrasando<br />il titolo di un film, «non sia un paese per donne».<br />Oggi il libro di Angela Padrone ci avverte che non<br />è neanche «un paese per giovani».<br />Donne e giovani italiani creano un esercito numeroso,<br />ma senza armi e con poca voce. Sono gli esclusi<br />da un sistema che negli anni ha accumulato errori,<br />privilegiando le pensioni alla creazione di ammortizzatori<br />moderni ed equi, la cooptazione alla meritocrazia,<br />l’attaccamento a stereotipi femminili obsoleti<br />alla creazione di servizi sociali utili e funzionali.<br />È il ritratto di un paese in stallo che vede da un lato<br />una parte privilegiata e molto protetta, composta in<br />gran parte da uomini anziani e «potenti», e dall’altro<br />una parte esclusa sia dalle opportunità offerte dal<br />mondo del lavoro, sia da una reale protezione sociale,<br />composta da giovani e donne.<br />Altri paesi ci hanno dimostrato che si può migliorare<br />se si fa qualcosa. Un esempio: la Spagna nel<br />1994 aveva solo il 30,7% di donne occupate, contro<br />il 37,4% dell’Italia, ma nel 2007 la Spagna ha registrato<br />il 54,7% di occupazione femminile, con un aumento<br />dell’80%, rispetto a un modestissimo 46,6%<br />dell’Italia</em><br /><em>(...)</em><br /><em>Non mi pare che si sia attivata alcuna iniziativa<br />per scalfire questo contesto culturale, né sul piano<br />istituzionale né da parte dei media, che continuano<br />a proporre stereotipi femminili francamente impresentabili.<br />(...)</em><br /><em>Questo quadro così spietato, ma dipinto con freschezza<br />e umorismo da Angela Padrone, è salutare,<br />perché mette tutti gli attori davanti a scelte che sono<br />oramai improrogabili. L’autrice non è compiacente<br />né con i potenti né con gli esclusi e, senza cedere<br />alla lamentela priva di proposte, richiama tutti alla<br />discussione e all’azione politica (...)</em><span style="font-size:180%;"><strong><em> </em>"</strong></span><div class="blogger-post-footer"><a href="http://technorati.com/faves?sub=addfavbtn&add=http://angelapadrone.blogspot.com"><img src="http://static.technorati.com/pix/fave/tech-fav-1.png" alt="Add to Technorati Favorites" /></a></div>angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.com0