mercoledì 25 luglio 2007

COALIZIONE GENERAZIONALE, GLI UNDER 35 SI ORGANIZZANO



"Qui non si fa politica", era una delle frasi dell'Italietta, che tanti di noi vorrebbero dimenticare. Eppure è ancora uno dei principi che molti si vantano di seguire...e per i giovani sembra diventato normale non darsi obiettivi politici. Ovviamente perché la politica tradizionale è fuori dai loro schermi radar, dalle loro ambizioni e sogni. Giustamente. Invece no, voglio dire: qui si fa politica. Per forza, perché non c'è quasi nulla nella nostra vita , tanto più se pubblica, che non rappresenti un fare politico. Al mio esame di maturità c'era la versione scritta di greco: un brano di Aristotele che mi piacerebbe trascrivere qui in greco, ma purtroppo la tastiera non mi "supporta" (forse neanche mi sopporta!). Comunque il testo cominciava così: l'uomo è un animale politico... Altro ovviamente è essere faziosi o, peggio, ideologici, il che vorrei che, qui, fosse bandito.
Finite le giustificazioni, vi voglio parlare di un movimento di under 35. Chi ha letto il mio post contro il patto generazionale sa che certe volte non sono per niente tenera. Con diffidenza, quindi, mi sono studiata il sito di "COALIZIONE GENERAZIONALE" , mi sono informata un po', ho letto il loro programma. E mi sono convinta che non è niente male e che se un gruppo del genere avesse avuto più peso, la vicenda dello "scalone" non sarebbe mai andata come è andata.
Si tratta dell'iniziativa di un gruppo di under 35 di varie provenienze. Tra loro ci sono professionisti, scrittori e anche giovani "impegnati". Il portavoce è Luca Bolognini, 27 anni, laureato in Legge, fondatore di Gullivertown, ora consulente d'impresa. Mi scrive: "Siamo tutti "incollocabili da una parte o dall'altra, come la maggioranza degli under 35 italiani, e paradossalmente anche dei giovani che comunque aderiscono a un partito. Non ci riconosciamo nelle divisioni storico-ideologiche dei nostri padri e nonni, cerchiamo altri contenuti su cui unirci/dividerci e ci interessano altre battaglie. Abbiamo importanti comuni denominatori che, mentre fanno litigare i vecchi, ci mettono tutti d'accordo . Non è un caso che tra i primi firmatari ci siano gli autori di Generazione 1000euro che "coabitano" con iscritti e dirigenti delle giovanili di Udc, del nascente Pd, dell'Idv, dei referendari o addirittura dei monarchici. Una mezza magia! Siamo ben consci che si tratta di una sfida un po' folle..." Tra i firmatari ci sono anche: Guglielmo Forgeschi, coordinatore di Dyalogue, 26 anni, medico di Firenze, specializzando in igiene. Tommaso Bonetti, 28 anni, avvocato e dottorando amministrativista a Bologna. Giuliano Gennaio, 27, vive a Roma ed è laureato in Scienze Politiche, organizza eventi e anni fa fondò Liberalcafè, creando così una grande community politica online oggi seguitissima. Antonio Picasso, 30 anni, si occupa di studi sulle relazioni internazionali nel Cesi di Margelletti. Lorenzo Lo Basso ha 26 anni, laurea in scienze politiche, lavora a Roma come autore televisivo. Tommaso Visone ha 22 anni, una passione per il futuro PD e studia la specialistica di giurisprudenza. Antonio Incorvaia, co-autore di G1000, vive a Milano, è architetto ma fa il giornalista a Smemoranda. Alessandro Rimassa, altro co-autore, ha 33 anni, fa il giornalista per Mtv e Affari Italiani. Vittorio Sepe, commissario naz giovani Udc, ha 31 anni ed è avvocato in Campania. Marco Maria Mattei è un ricercatore di 28 anni di economia, a Bologna. Massimiliano Colosimo, in arte Max Cosmico, vive a Rimini, è laureato in economia e ha creato il 1000euroblues. Daniela D'amico è la coordinatrice di Società Aperta Giovani, ha 28 anni e lavora per CortinaIncontra con Cisnetto. Carlo Salizzoni ha 32 anni, vive a Londra dove fa l'ingegnere gestionale, in pratica resuscita le aziende in crisi. Alvise Bragadin è un avvocato di 32 anni e lavora in Confindustria a Bologna. Alberto Fossari è un giovane medico di Padova, specializzando in ortopedia. Alessandro Rapisarda ha 33 anni e fa il consulente del lavoro in Romagna.
Nell'appello di "COALIZIONE GENERAZIONALE" tra l'altro si legge: "Il declino economico e istituzionale del nostro Paese rischia di colpire drammaticamente le nuove generazioni nei prossimi decenni: è quindi assoluto interesse di chi oggi ha meno di 35 anni quello di attivarsi per promuovere le grandi riforme, per modernizzare lo stato e rilanciare uno sviluppo non più rinviabile".
Le idee attorno alle quali è partita questa iniziativa si possono leggere sul sito e sono articolate in undici grandi temi di riforma. Ognuno di questi andrebbe analizzato e discusso, e lo potremmo fare in successivi interventi, nei quali anche i suddetti promotori potrebbero dire la loro. Per ora mi accontento dell'elenco:
1. Partiti e nuova classe dirigente 2. Sistema elettorale 3. Sviluppo italiano 4. Precarietà del lavoro e welfare 5. Pensioni 6. Riforma delle professioni 7. Università e ricerca 8. Unione Europea 9.Integralismi e integrazione 10. Costituente 11. Impostazione critica

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se si parla di "over35" allora dovete sentire anche l'opinione di un "over40" .
Infatti ho compiuto 41anni, vivo a Sassari, mi sono laureato in Giurisprudenza (…ahimè in forte ritardo! ma questo punto meriterebbe una trattazione a parte!).

Più che dall’aula di tribunale, mi sono sempre sentito attratto dalla comunicazione in ogni sua versione, e così, nel 2002 decisi di frequentare un master a Roma sulla comunicazione creativa.

“La comunicazione è «il lavoro del momento!» - si diceva - Tutte le aziende ora hanno capito l’importanza della comunicazione aziendale che va oltre la pubblicità!”

Nonostante tutto ora sono ancora (quasi!) a spasso! Con una laurea ed un master nel cassetto!

Lo so, i lettori diranno: «caro amico sei in buona compagnia!»

Fino a due anni fa le mie “…letture preferite” furono… gli inserti, allegati, pubblicazioni per la ricerca di lavoro.

Lei saprà meglio di me che sembrano tutte prestampate e fotocopiate:

«CERCASI NEO LAUREATO – QUATTRO ANNI D’ESPERIENZA – MAX 27ANNI»

Tutti li vogliono già esperti, tutti li vogliono giovani! A me sembra un esempio di evidente ossimoro!

Allora una prima domanda mi bombarda il cervello: se tutti li vogliono "già esperti", come posso io "fare esperienza"? Sembra uno scioglilingua, ma non lo è!

Subito la laurea ho inviato il mio CV a pioggia a tantissime aziende, società, agenzie il cui nome e ragione sociale mi capitasse a tiro. E qui arrivava un’altra doccia ghiacciata: la quasi totalità delle aziende non risponde assolutamente. Neanche per un laconico “NO, GRAZIE!”.

Qualche azienda rispondeva in verità. Ma poi scoprii che è solo una “risposta automatica” del programma di e-mail: "per adesso non abbiamo in programma ampliamenti del personale. Ma il suo CV è stato inserito nel nostro database."

La «prima scrematura» avviene in base all’elemento anagrafico, pertanto questo è lo scenario che si presenta:

-gli "over 35" vengono scartati per principio;

-le aziende non leggono le e-mail;

-le aziende cestinano i "CV".


E allora cosa devo fare? Anzi, cosa dobbiamo fare? Sì, «dobbiamo» fare perché nella mia situazione siamo in tantissimi!

Qualche tempo fa lessi un’intervista che Giorgio Armani ha rilasciato a “½minuto – rivista di comunicazione, pubblicità e marketing” in cui affermava che “nel lavoro, qualunque esso sia, gli elementi essenziali per svolgerlo al meglio sono la PASSIONE, l’IMPEGNO e l’INTERESSE che si mettono”. Parole sante!

Lei dott.ssa Padrone, mi darà atto che nel mondo della comunicazione, così come in qualsiasi altro ambito “cosiddetto concettuale”, gli ingredienti necessari siano proprio la PASSIONE, l’IMPEGNO e l’INTERESSE. Ed io aggiungo una buona dose di CREATIVITÀ. E tali elementi ritengo si possano trovare in un 24enne come in un 40enne o 50enne! Mi sbaglio?
Ma ho avuto la conferma di questo leggendo un libro interessante di Mara Mancina “BiIl Bernbach e a rivoluzione creativa. Il mito di un personaggio e di un movimento che hanno cambiato la storia della pubblicità (Franco Angeli editore). Tratta la storia di un grande genio dell'advertising moderno.
Bill vide una sua idea per il lancio dell’American Cream Whiskey pubbblicata tale e quale, senza che l’agenzia gli avesse riconosciuto alcun merito. Il boss della ditta per cui lavorava venne a saperlo e lo promosse all’ufficio marketing.

Nel 1949, fondò la DDB - Doyle Dane Bernbach. Il loro grido di battaglia è «Proviamo al mondo che il buon gusto, la buona arte, la buona scrittura possono creare una buona vendita!”

Il primo grande successo fu nel 1960 quando insegnò agli americani a “pensare in piccolo” : una pagina quasi vuota con il ““Maggiolino” Volkswagen piccolo piccolo in alto a sinistra e la scritta “think small”. Una filosofia provocatoria per l’America del “think big”.

Nel giro di pochi anni i clienti della DDB erano moltiplicati: American Airlines, Seagram, International Silver, Heinz, Sony, Uniroyal, Lever, Gillette.

Tutto merito della creatività di Bernbach e del suo carisma: lasciava liberi di crescere a proprio modo tutti i creativi alle sue dipendenze, anziché indottrinarli e renderli tutti uguali. Per entrare alla DDB, due soltanto erano le condizioni essenziali: avere talento e essere una persona perbene.

Se mancava una delle due, la risposta era negativa. Le pubblicità da lui create contenevano caratteristiche che oggi stentiamo a definire qualità, ma erano destinate a perdurare nella memoria del pubblico (infatti ancora adesso le stiamo citando ad esempio!) mentre invece scordiamo rapidamente gli effetti speciale più roboanti.
Morì venticinque anni fa, di leucemia. Il necrologio sulla prima pagina del New York Times riportava una sua frase: «I veri giganti sono sempre stati dei poeti, uomini che saltavano dai puri fatti al regno dell’immaginazione e delle idee!"

Perchè oggi nessuno punta più sul talento e sull'essere perbene?

Alla luce di tutto ciò, un mare di domande balùginano nella mia mente di disoccupato:

-In questo mondo del lavoro, un 40enne ancora quasi senza lavoro (e che si affida alle collaborazioni!), non ha più «diritto di cittadinanza»?

-In questo mondo del lavoro che cosa è più importante? L’elemento anagrafico o quella passione, dedizione, entusiasmo, quell’interesse con cui uno ha intenzione di svolgere quel determinato lavoro?

-Cosa deve fare un 40enne con una laurea ed un master nel cassetto, per trovare un posto di lavoro dignitoso, per lavorare e guadagnare una manciata di soldini?

-Infine, un laureato che ha superato i 35anni che deve fare? Si spara?


Ora per fortuna da circa due anni ho trovato qualcosina: collaboro con una banca che si occupa di mutui immobiliari. Sono uno dei tanti "co.co.pro.".
Ma ciò che mi amareggia di più è vedere che nella vita e nel lavoro vanno avanti quelli provvisti di sfacciataggine e di "pedate nel sedere"!. Allora cado nella più cupa tristezza.

Vincenzo Mangione
41enne (quasi)disoccupato

ma con tanta passione, dedizione, entusiasmo...

angela padrone ha detto...

purtroppo la "comunicazione" è come il calcio: tutti pensano di essere esperti e qualche volta è veramente difficile distinguere tra chi lo è, e chi no. Se tornassi indietro mi dedicherei all'ingegneria genetica...

Google