martedì 9 giugno 2009

Giovani leoni e leonesse




E così Debora Serracchiani, recente scoperta del Pd, definita spesso ”ragazza” nonostante i suoi quasi 40 anni, ha avuto una valanga di voti ed è stata eletta al Parlamento Europeo. Speriamo che non se la scordino lì. Perchè lei è l’incarnazione del desiderio di novità, di schiettezza, di donne e giovani che hanno qualcosa da dire nel partito democratico. E non solo. Debora Serracchiani non sarà contenta, ma io la metto in compagnia di tutte le altre novità di queste elezioni, tra Europee e Amministrative.

Ci sono molte piccole e grandi sorprese. Da quelle ormai ovvie e che sono esplose in faccia a tutti, come l’affermazione dell’Italia dei Valori, alla valanga di preferenze (con la stessa Idv) di De Magistris, giovane magistrato finito nel mirino del centrodestra. Ma è un segnale importante anche l’elezione (e con tanti voti) delle ex candidate-veline, le belle scelte dal Cavaliere per le loro qualità mediatiche. Un nome per tutti: Barbara Matera, anche lei trionfalmente diretta a Strasburgo. Aggiungerei a questo gruppo, messo insieme con una prima veloce scrematura, anche Matteo Renzi a Firenze, trionfatore delle primarie del Pd, ma anche Roberta Angelilli, Pdl.

Io sento, in una parte dell’elettorato, (certo, non in tutto, non in quello che ha scritto i nomi di De Mita o di Mastella, ma in una parte importante) un’ansia di farsi rappresentare da persone che portino idee, stili di vita nuovi, magari più simili a chi li vota: donne, giovani, fuori dalle vecchie ideologie del Novecento, che possano portare in politica un bagaglio più vario, più concreto dei politici di professione vecchio stampo, e ancora a caccia di un nuovo sogno politico.

A tutti loro , a destra e a sinistra, e a noi, faccio tanti auguri.

giovedì 4 giugno 2009

innNOVAazione a Padova, solo donne in politica



"Mi dispiace, questi sono i tempi tecnici". Quante volte davanti a uno sportello ci siamo sentiti opporre questa giustificazione? Quante volte abbiamo sbattuto contro questo muro, contro cui nulla vale, fretta, giustificazioni, drammi familiari? Ecco, una delle cose che mi ha colpito, nel programma di una lista elettorale anomala, tra le tante che corrono alle elezioni amministrative del 7 giugno, è che nel programmma di "inNOVAazione", c'è l'eliminazione del concetto di "tempo tecnico". Viene cioè considerato inaccettabile che il cittadino venga trattatto ancora come il povero Renzo di fronte al dotto Azzeccagarbugli e al suo "latinorum". "Il Comune, si legge nel programma di inNOVAazione, "deve adottare strumenti di semplificazione e di economia di accesso ai servizi pubblici (...) Il Comune deve anche assistere il cittadino nel contatto con altre istituzioni o aziende di pubblico servizio difficili da raggiungere". Ma questo è soltanto uno dei punti che caratterizzano questa lista.
Quello che invece chiunque avrebbe messo al primo posto è un altro aspetto: si tratta di una lista di sole donne. Quaranta signore che nella loro vita svolgono i lavori e le professioni più varie, e che hanno deciso di mettere in comune la propria esperienza per dare un contributo forte alla vita della propria citttà, Padova. E credo che la concretezza del programma di lista sia proprio la conseguenza, non casuale, della composizione tutta femminile. Ecco perché ho dichiarato il suo carattere "rosa" solo dopo aver parlato di uno dei punti del programma.

Sono convinta da tempo, e molte ricerche, soprattutto a livello internazionale lo confermano, che le donne, quando non sono in minoranza, possono portare una visione particolarmente innovativa, concreta, diretta ed efficace nella gestione delle aziende e nella politica. Questa lista è un esperimento in questo senso.
Padova è una cità complessa: tanto per far capire a chi vive ad altre latitudini, è la città del muro di via Anelli, un muro che un'amministrazione di centrosinistra ha elevato per fare fronte alla difficile convivenza tra cittadini di culture e provenienze diverse. "La complessità che caratterizza Padova -dice Susanna Biadene (nella foto sotto), una delle candidate della lista- è una qualità e solo affrontandola con profonde motivazioni culturali e adeguati mezzi organizzativi si possono sviluppare grandi risorse e un'immagine interiore e aperta di città-casa di cui essere orgogliosi".
Città-casa. Un'immagine che chiunque si proponga di amministrare un terriotoio forse dovrebbe tenere a mente. A cosa teniamo più che alla nostra casa? In un Paese come l'Italia dove non ci si preoccupa troppo di ciò che accade fuori dal proprio uscio, un Paese nel quale il concetto di "interesse pubblico" è spesso poco sentito dai cittadini, almeno l'idea di casa è chiara. Significa amministrare tenendo in primo piano il benessere e la confortevolezza di ogni singolo cittadino e di tutti. Come in una casa. Non a caso è un concetto da donne, ma a tanti uomini farebbe bene copiarlo.
La lista "inNOVAazione" , pur avendo l'ambizione di portare novità, non vive nelle nuvole: appoggia il sindaco uscente, Zanonato, e ha come capolista una politica di esperienza, Luisa Boldrini. Io credo che, se il risultato nelle urne sarà positivo, l'attività di questa lista di donne andrà seguita con attenzione .

Google