sabato 28 novembre 2009

La Sfida delle imprenditrici di Verona


Le imprenditrici di Verona si sono fatte una bellissima festa e mi hanno invitato a partecipare. Non poteva esserci niente di meglio: si è parlato e scherzato di noi, dei nostri lavori, dei nostri progetti, delle nostre vite, dei nostri disastri. Una serata incredibile, in un antico palazzo di Verona, palazzo Giusti, circondaato da giardini storici che dovrò tornare a visitare prima o poi (visto che ieri sera con il buio non ho potuto), con tante donne belle, energiche, piene di esperienza e di energia, e pochi uomini, una volta tanto, contenti di partecipare a un evento nel quale però non erano protagonisti.
"Leggendo il tuo libro ho avuto l'impressione che ogni capitolo parlasse di un mio problema, ognuno infilava un argomento su cui spesso avevo riflettuto, ma non avevo mai messo tutto insieme", è stato uno dei complimenti che mi hanno riempita d'orgoglio. "Questo libro parla di noi", mi ha detto un'altra, e nulla poteva rendermi più felice.





Tutto è nato da una fulminea decisione di Matilde Poggi (nella foto), mamma di una splendida ragazza dall'aspetto rinascimentale, e imprenditrice del vino, che ha sentito me a Radio Uno parlare del mio libro "La sfida degli outsider". In un baleno ha deciso di comprarlo, leggerlo (mica poteva fidarsi solo delle parola lanciate nell'aria dalla radio!) e quindi lo ha proposto al Comitato per l'Imprenditoria femminile, che aveva già organizzato la festa-convegno di ieri sera. Il comitato ha comprato un certo numero di copie e ha distribuito il libro alle presenti, che così lo hanno potuto discutere, sapendo di che cosa si trattava.
A Verona le donne lavorano tutte. E tanto. Ancora più che in altre parti d'Italia, forse, stanno sempre lì a inventarsi qualcosa, a pensare progetti nuovi, a sviluppare qualche impresa. E ieri sera ho visto chi sfoderava il suo "progetto" dalla borsa per discuterne, per farlo vedere. Non voglio svelarlo. Se e quando vorranno, lo potranno fare loro, anche qui su questo blog, se ne avranno il tempo.
Perché tra le cose che mi hanno detto, discutendo per esempio del discorso sul tempo che faccio nella Sfida degli Outsider, c'è che loro sono ancora molto al di sopra della media del tempo lavorato dalle italiane (che già segna un record in Occidente). Ma sono solo medie, mi sono giustificata. E voi perché non obbligate i vostri mariti e compagni a darsi da fare, a farsi carico di qualcsa, per ridurre un po' il vostro temepo di lavoro? Eh, difficile, dicono le signore che non si arrendono. Però progettano viaggi di vacanza a Parigi e intanto lavorano senza sosta e con il sorriso sulle labbra. Parlano tanto di sé, dei propri figli, ma il loro lavoro non vale meno di quello di tanti imprenditori, anzi. Se penso ache cosa sarebbe un'analoga riunione di imprenditori uomini, in giacca e cravatta, mi viene la tristezza e mi dispiace per loro. E' ora che imparino però dalle donne!
Voglio qui salutare e ringraziare in particolare Graziella Tabacchi, che oltre alla sua attività si occupa anche di politica e dei nipotini. Voglio citare Alessia Rotta (nella foto), instancabile e poliedrica comunicatrice dal sorriso irresistibile anche quando è stanca, e poi le donne che hanno parlato. Prima fra tutte la prefetta, Perla Stancari, che ha strappato applausi e bis come una rockstar. Poi la senatrice Cinzia Bonfrisco (nella foto in alto), con la quale se ci fossimo messe d'accordo prima non saremmo riuscite ad andare tanto di comune accordo. E poi Lia Sartori, deputata europea, e Donata Gottardi, giuslavorista. Con loro abbiamo forse seminato qualcosa che va oltre la serata e le discussioni di ieri. Lo spero, perché in questi casi ho veramente la sensazione che raccogliere idee e diffonderle con un libro abbia veramente un valore

mercoledì 25 novembre 2009

Angela su La sfida degli outsider

Qui trovate solo il mio intervento alla fine della presentazione della Sfida degli Outsider

Presentazione La Sfda degli Outsider

Ed ecco il video con tutta la presentazione, registrata e postata sul sito di Radio Radicale.

Presentazione degli Outsider (Gli spietati)


Ecco l'articolo che ha scritto Umberto Mancini sul Messaggero, dopo la presentazione di martedì sera del libro:



"Lei lo definisce un «libro spietato». E in effetti «La sfida degli outsider, donne e giovani insieme per cambiare l’Italia» (Marsilio, 174 pagine) di Angela Padrone, giornalista e scrittrice, è una analisi cruda e impietosa di come proprio le giovani generazioni e le donne siano state lasciate indietro, emarginate, dimenticate da un mondo del lavoro dove il predominio maschile, almeno in Italia, resta un totem assoluto. Un muro insuperabile. Del resto il nostro Paese è considerato insieme a Portogallo, Spagna e Grecia una delle «pecore nere» in Europa: un «pigs». L’acronimo identifica le nazioni che hanno meno investito nel proprio capitale umano e che hanno un basso tasso di crescita del Pil. Che, in una parola, non valorizzano l’apporto che donne e giovani possano dare. Privilegiando una organizzazione sociale che si fonda su vecchi schemi e poca flessibilità. Dove le rendite di posizione, le corporazioni, l’impermeabilità del sistema sono inscalfibili. Ma il libro della Padrone non è solo una analisi dettagliata, densa di cifre ed esempi concreti. E di citazioni illuminanti, ironiche e profonde, dai blog a Baudelaire. E’ sopratutto - come hanno sottolineato il ministro Renato Brunetta, Emma Bonino e Michel Martone che hanno presentato il volume - un punto da cui partire. Per superare l’immobilismo e dare una nuova chance ad un Paese ripiegato su se stesso. Come? Approfittando della crisi per fare la vere riforme. «Come - dice Brunetta - quella realizzata con l’aumento dell’età pensionabile per le donne, che consente di liberare risorse per asili nido e le persone non autosufficienti». O quella - avviata faticosamente nella pubblica amministrazione - di dare al merito un ruolo centrale. Dai medici ai magistrati, ai dirigenti, a prescindere dal sesso. Una rivoluzione - si legge ancora nel libro della Padrone - che si deve coniugare con la voglia di mettersi in gioco e rischiare, scommettendo su se stessi, contro tutti e tutto. «Gli outsider - chiosa il ministro - devono in fondo essere un po’ irresponsabili». Contribuendo così a cambiare - aggiunge la Bonino - una Italia ingrippata. Spazzando via ogni tipo di discriminazione, la retorica del precariato, il lamento sterile, gli insider ipergarantiti. Quel patto sociale perverso che non premia chi vale di più, chi più studia e si impegna, ma che guarda solo al passato. La Padrone offre gli strumenti culturali per avviare un percorso innovativo. Invitando giovani e donne a prendere in mano il proprio destino. Da outsider vincenti e coraggiosi."


(Pubblicato sul Messaggero del 25/11/2009)

lunedì 23 novembre 2009

Oggi 24 novembre la presentazione a Roma














Vi aspetto oggi alla presentazione della Sfida degli Outsider, Marsilio editore, a Roma.
L'appuntamento è vicino a piazza di Spagna, in via Alibert 5/A, nella sede di Roma Eventi alle ore 18,30.
Ci saranno il ministro Renato Brunetta, la vicepresidente del Senato (nonché autrice della prefazione al libro) Emma Bonino, e il professor Michel Martone (autore della Presntazione sugli Outsider all'inizio del volume). Modera il direttore del Messaggero Roberto Napoletano. E ci sarà la vostra Autrice, cioè io.
Vi aspetto.

venerdì 20 novembre 2009

Emma Bonino e le donne: basta mugugni, passate all'azione



MARTEDI' 24 NOVEMBRE ORE 18,30 EMMA BONINO PRESENTA LA SFIDA DEGLI OUTSIDER IN VIA ALIBERT 5/A (PIAZZA DI SPAGNA), CON IL MINISTRO RENATO BRUNETTA, CON MICHEL MARTONE E ROBERTO NAPOLETANO DIRETTORE DEL MESSAGGERO. CI SARO' ANCHE IO IN QUANTO AUTRICE DEL LIBRO.

mercoledì 18 novembre 2009

Intervista su Blogosfere/Seconda parte



Ecco la seconda parte dell'intervista-Faccia a faccia con Antonio Incorvaia:



Antonio Incorvaia (I): Il messaggio che deduco dalla enunciazione dei (disarmanti) dati statistici del tuo libro è: l'Italia è un Paese che persevera nell'errore. Le attuali condizioni economiche, politiche e sociali parlano chiaro, eppure non c'è nessuno che dimostri di volere concedere agli Outsider una chance, anche solo per una pari opportunità di fallire. Secondo te qual è la causa - o l'obiettivo - di questo suicidio consapevole?
Angela Padrone (P): Credo che questa sia una grave forma di miopia. Si privilegia sempre il consenso più facile e immediato, rispetto all'investimento sul futuro. E' colpa anche degli Outsider, che non si riconoscono come soggetti politici. I giovani si interessano poco di politica. Le donne si vergognano di definirsi come soggetto, e preferiscono accettare quello che trovano. Si accontentano degli avanzi [.....continuate a leggere]

martedì 17 novembre 2009

Intervista su Blogosfere




Su Blogosfere una intervista, che mi ha fatto Antonio Incorvaia dopo aver letto il libro La sfida degli Outsider, addirittura in due parti!





Oggi la prima parte. del faccia a faccia, che comincia qui:



Antonio Incorvaia (I): Angela, inizio subito con una provocazione: un paio di anni fa, quando il trend mediatico era la denuncia del precariato nei suoi aspetti più drammatici, hai pubblicato Precari E Contenti rovesciando la prospettiva dalla mancanza di stabilità al potenziale di opportunità. ...Angela Padrone (P): In Precari e Contenti dicevo che il mercato del lavoro in Italia è, ed era, il peggiore d'Europa. Era una citazione da Marco Biagi. Tuttavia sono convinta che gli elementi di flessibilità introdotti negli anni abbiano dato nuove possibilità di lavoro a persone che avrebbero ...

lunedì 16 novembre 2009

La "Sfida degli outsider" a Ultime da Babele



Si parla della Sfida degli outsider su Radio Uno , nel programma Ultime da Babele, di Giorgio Dell'Arti, alle 8,30 di martedì 17 novembre. Lancerò una proposta, tra le dieci contenute nel libro.

venerdì 13 novembre 2009

La recensione di Incorvaia








Antonio Incorvaia, autore, insieme ad Alessandro Rimassa, di Generazione Mille Euro e di Jobbing, ha scritto una lusinghiera ma soprattutto intelligente recensione di La sfida degli Outsider. Vi consiglio la lettura, anche perché mi ha ricordato tanto " Quo usque tandem abutere...? "eccetera eccetera qui: "Quanto dovremo aspettare affinché (anche) in Italia i Giovani e le Donne non siano più trattati da "outsider"?..."

mercoledì 11 novembre 2009

La Prefazione di Emma Bonino a La sfida degli Outsider

Esce oggi La sfida degli Outsider - Donne e giovani insieme per cambiare l'Italia", di Angela Padrone, Marsilio, 176 pagine, 12 euro.
Questi sono estratti dalla prefazione di Emma Bonino:


"Da tempo sono convinta che l’Italia, parafrasando
il titolo di un film, «non sia un paese per donne».
Oggi il libro di Angela Padrone ci avverte che non
è neanche «un paese per giovani».
Donne e giovani italiani creano un esercito numeroso,
ma senza armi e con poca voce. Sono gli esclusi
da un sistema che negli anni ha accumulato errori,
privilegiando le pensioni alla creazione di ammortizzatori
moderni ed equi, la cooptazione alla meritocrazia,
l’attaccamento a stereotipi femminili obsoleti
alla creazione di servizi sociali utili e funzionali.
È il ritratto di un paese in stallo che vede da un lato
una parte privilegiata e molto protetta, composta in
gran parte da uomini anziani e «potenti», e dall’altro
una parte esclusa sia dalle opportunità offerte dal
mondo del lavoro, sia da una reale protezione sociale,
composta da giovani e donne.
Altri paesi ci hanno dimostrato che si può migliorare
se si fa qualcosa. Un esempio: la Spagna nel
1994 aveva solo il 30,7% di donne occupate, contro
il 37,4% dell’Italia, ma nel 2007 la Spagna ha registrato
il 54,7% di occupazione femminile, con un aumento
dell’80%, rispetto a un modestissimo 46,6%
dell’Italia

(...)
Non mi pare che si sia attivata alcuna iniziativa
per scalfire questo contesto culturale, né sul piano
istituzionale né da parte dei media, che continuano
a proporre stereotipi femminili francamente impresentabili.
(...)

Questo quadro così spietato, ma dipinto con freschezza
e umorismo da Angela Padrone, è salutare,
perché mette tutti gli attori davanti a scelte che sono
oramai improrogabili. L’autrice non è compiacente
né con i potenti né con gli esclusi e, senza cedere
alla lamentela priva di proposte, richiama tutti alla
discussione e all’azione politica (...)
"

lunedì 9 novembre 2009

L'ITALIA NON PUO' RINUNCIARE AGLI OUTSIDER


ITALY CANNOT GO WITHOUT ITS OUTSIDERS

(testo italiano originale a seguire)

Italy is different. It is different from the country so many dream about, the country which casts its spell on the foreigners on holiday, the country we would like to live in. Italy is hard on those who "don't count", it is not a country used to worship the self made man (or woman). Rather the opposite, those who come from the lower circles, those who see things differently are looked upon with suspicion: who do they work for, what do they really mean?
But this is actually the most interesting part of the country: Italy's Outsiders. It's the 60% of the population, mostly women and young. Here in Italy, if you are not a male, and aged, you are not taken into account, not really. Maybe you are good for fun, for a distraction, but not for a real Change (if you know what I mean).
Power, and all that it implies (politics, money, education, culture, social rank, balance in the family) is all in the hands of a little group of a few thousands males, aged males, 60 years old on average. They go on choosing, as consultants, as possible successors, people who look exactly like them. Their conform. Those who are different can be smart, but if they are outsiders, hardly will they ever be listened.
What could be said is: too bad for them! We live in democracies, why don't these people step forward? They have the strenght, the possibility to do so. So, it is also their fault, if nobody listens! They just complain!
I don't agree: it is too bad for Italy! Italy goes along without more than half of its own resources, and the people who are younger, stronger, new energies, new ideas! Italy needs its outsider to make things work better, to make the economy, politics, the labour market, work. This is what "LA SFIDA DEGLI OUTSIDER", "outsiders' challenge" is about.
I have decided to write about them, maybe because I still feel as an outsider myself, even though for decades I thought it was not so. We, "girls", we often delude ourselves saying that opportunities are equal for everybody. We thought we fought on an equal footing. Then, in the end, we realize it is not so. At the beginning we are not considered because we are too young and unexperienced, afterwards because we are women.
La sfida degli outsider, the outsiders' challenge, is a political book, a book that calls for an alliance, for a battle. If we win, Italy will thank us.



L'ITALIA NON PUO' RINUNCIARE AGLI OUTSIDER

L’Italia è diversa. E’ diversa da quel paese che in tanti sognano, quello che credono di vedere gli stranieri che vengono in vacanza, quello nel quale noi vorremmo vivere. L’Italia è dura con chi non fa parte dei gruppi che contano, e non è un paese abituato ad ammirare chi viene fuori dal nulla. Anzi, chi propone una visione diversa dal previsto viene guardato sempre con sospetto: chissà che cosa ”veramente” vuole dire....
Eppure questa Italia di Outsider è l’Italia più interessante. E’ composta da oltre il 60% della popolazione e per lo più da donne e ragazzi, che contano poco o niente, contrariamente a quello che succede nel resto del mondo occidentale. Lo sguardo diverso, qui da noi, non è gradito. Se non si è maschi, e "di peso", non si viene presi sul serio. La novità, il fuori dal coro, può suscitare tutt’al più un effimero divertimento. Ma non un cambiamento.
Il potere, con tutto ciò che ne consegue (e cioè la politica, i soldi, la cultura, l’importanza sociale e perfino in famiglia) appartiene per lo più a un gruppo di poche migliaia di maschi intorno ai sessant’anni. E loro continuano a scegliere, come collaboratori e come possibili successori, i loro simili. Questo è un problema oviamente per tutti quelli che non riescono a sfondare questo muro. Possono essere, bravi, bravissimi, volenterosi, pieni di energia, ma se sono outsider, difficilmente riusciranno perfino a farsi ascoltare.
Ma si potrebbe dire che la colpa è di queste persone, che questi outsider che cosa fanno per farsi avanti? SI lamentano e basta? PEGGIO PER LORO! No, purtroppo è peggio per l'Italia, che rinuncia a oltre la metà delle proprie risorse, che non utilizza idee nuove, energie nuove, anzi le lascia marcire, ripercorrendo sempre le stesse strade. Gli outsider servono al Paese per far funzionare l'economi,a i servizi, la politica. Ecco di che cosa si occupa La sfida degli Outsider.
Di loro ho deciso di occuparmi. Forse perché anche io mi sento un’outsider. Per decenni ho creduto che non fosse così. Noi ”ragazze” spesso ci illudiamo che ci siano per tutti le stesse opportunità. Che anche noi combatteremo ad armi pari con tutti gli altri. Poi, a poco a poco, ci accorgiamo che non è così. E che se prima non trovavamo abbastanza credito perché troppo giovani, dopo succede perché donne.
Ecco perché ho scritto LA SFIDA DEGLI OUTSIDER, un libro ”politico”, che vorrebbe incitare anche tanti di noi a non accettare passivamente di essere tali, a riconoscere i pochi (ma ci sono, qua e là), i pochi segnali di cambiamento e premiarli. Alleiamoci, combattiamo, rompiamo le scatole. E’ l’unico modo. E poi l’Italia ci ringrazierà.

venerdì 6 novembre 2009

OUTSIDER. La nuova avventura


Aprii questo blog due anni e mezzo fa, mentre lavoravo al mio primo libro, "Precari e contenti". Volevo raccontare il mondo del lavoro dei giovani dal punto di vista di quelli che, pure tra tante difficoltà, riescono a trovare la loro strada, riescono a fare ciò che amano, grazie alla passione, alla testardaggine.

Il mercato del lavoro italiano, dicevo, non funziona. Non funzionava neanche quando ero una giovane laureata io, negli anni Ottanta. Già allora i giovani si dibattevano e si disperavano perché non trovavano opportunità.
Però, con "Precari e Contenti" volevo indicare una strada di riscatto personale e uno spiraglio per tutti: in fondo in questo mercato, sembrerà strano, ci sono molte opportunità che bisogna imparare a cogliere, ci sono novità positive che bisogna sviluppare , e on soffocarle.

Da quel libro sono nate tante esperienze, tanti incontri, tante riflessioni. Tutte girano intorno al tema delle opportunità, alle storie di giovani di quest'Italia che non sempre sembra quel Paese moderno e nel quale sarebbe bello vivere come a tutti noi piacerebbe. La mia attenzione nei confronti del mondo del lavoro, e delle relazioni tra mondo del lavoro, politica e vita di tutti i giorni, si è approfondita.

E sempre di più mi sono resa conto che i giovani fanno parte di un gruppo di outsider, che potrebbe dare molto di più, se avesse e sfruttasse le occasioni.. E sempre più mi sono dovuta arrendere alla constatazione che le donne, più della metà della nostra società, non hanno pari opportunità, non hanno pari dignità, non hanno peso in questa società. Soprattutto, lo voglio sottolineare, questi due gruppi, che sono maggioranza, sono delle enormi risorse, economiche e politiche. Potrebbero fare il bene del nostro Paese se fossero ben sfruttati, e potrebbero crescere umanamente ed economicamente, se fossero stimolati. In questo sono nella stessa condizione dei giovani, anche se le donne sono tante: se si rendessero conto del proprio potenziale potrebbero rovesciare l'Italia. Invece non lo fanno.



Ecco, questo è l'inizio del viaggio, La Sfida degli Outsider , in libreria dall'11 novembre 2009.




ENGLISH VERSION
OUTSIDERS. THE NEW ADVENTURE

I started this blog two years and a half ago, while working at my first book, ”Precari e contenti”. I intended to tell stories about young people and the labour market, from the point of view of those who, amidst lots of difficulties, find their way, thank to their passion, and their strong will. Those who succeed, at las, in finding the job they love. The italian labour market has always been a difficult one: it didn’t work well when I was a young graduate, in the Eighties. At the time, young people already struggled to find job opportunities, perhaps more than now. Writing ”Precari e contenti” I wanted to show a way of personal ”rescue” and a path for everyone: even in a difficult market as the italian one, there are opportunities. We have to make them more, not crush them.

From that book on, many things sprang out: reflections, experiences, new people I have met.

This new voyage is all about the opportunities that are, or are not, to be found at this time in Italy, a country which is not always the beautiful country we all would like it to be. In th last two years I have deepened my knowledge of the labour market and I have learnt more and more about the relations between the labour market, politics, and everyday life.

More and more I have come to realize that the young are outsiders in the italian society. And more and more I have come to accept the hard truth about women in our society: they have not equal opportunities, they have not equal dignity, they don’t count. The condition of women and young is similar. The only difference is that women are a lot: if they realized how powerful they could be, they could overturn Italian power. But they don’t.


Together, these two groups are a formidable resource, but they are not recognized as such and there are two few active policies for them.

So, this is the beginning of this new journey, with ”La sfida degli Outsider”, ”Outsider’s Challenge”, on sale in bookshops and on the internet from November 11th 2009.

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