...E LE ITALIANE, TROPPO PERFETTE PER ESSERE MAMME IMPERFETTE
Le donne italiane lavorano troppo poco (fuori di casa) rispetto alle loro "colleghe" europee, eppure fanno molti meno figli... Si parla di agevolazioni fiscali per le donne, si parla di più servizi all'infanzia per aiutarle, poi qualcuno, come Luca Cifoni, si spinge a ipotizzare che le donne italiane siano vittima dell'etica del tempo libero, che io stessa ho lanciato, quasi a dire: non hanno poi tanta voglia di faticare.
Bè, doversi difendere è quasi offensivo. Non solo le donne lavorano mediamente più degli uomini (8 ore al giorno contro le 7 dei loro compagni), ma spesso accumulano ruoli e doveri che rendono tutto più pesante, al limite dell'impossibile. Perciò si moltiplicano gli studi e le proposte per aiutare le donne a fare un lavoro regolare e retribuito fuori di casa. Per esempio la voce.info di oggi riprende il tema: scarta la proposta di Alesina e Ichino di tasse più basse per le donne, scarta anche l'idea di tassare il reddito monofamiliare, e spinge invece sul tasto dei servizi disponibili. Quindi nidi, assistenza ai non autosufficienti, colf e badanti detraibili dal reddito. Anche perché le donne che lavorano devono anche superare l'opposizione dei loro mariti!
Ma, detto tutto ciò, mi chiedo se non ci sia anche un fattore in più nella scarsa propensione italiana delle donne a fare figli e al tempo stesso a lavorare. Lo chiamerò fattore "P" . Dunque, non è che per caso siamo vittime della sindrome della perfezione?
Avevo adombrato questa possibilità già nel post in cui raccontavo della famiglia francese con 5 figli e delle reazioni delle mamme italiane. Ma insisto: prima di lanciarci vogliamo che tutto sia sicuro. E nell'attesa della perfezione...niente. Vogliamo il lavoro "sicuro", ma anche il divano in soggiorno, la casa di livello adeguato e vicino ai "nonni", gli appuntamenti con piscina, palestra, musica, e quant'altro per i pargoli. E aspettando la perfezione, forse si rimanda un po' troppo la vita attiva. In altri Paesi vedo che ci si mette insieme, si "vive", si fanno figli, forse con un po' più di nonchalance. Magari prima ancora di sposarsi (e di spendere 20 mila euro per un matrimonio in piena regola, con festa e vestito bianco), magari con una casa un po' inadeguata. Insomma: noi italiani sogniamo sempre la vita perfetta, e ci lamentiamo. Dovremmo, tutti, essere capaci di "buttarci" un po' di più. O no?
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