lunedì 14 maggio 2007

PRECARI E CONTENTI


Finora non l'ho sbandierato, ma ormai ne devo parlare: entro l'estate uscirà il mio libro "Precari e contenti", Marsilio editore.
Prima di discutere i contenuti devo dire che ancora non so se la copertina sarà effettivamente quella che trovate qui accanto. Comunque si vedrà.
Nel libro ci sono venti storie di giovani e lavoro. Tra queste anche la mia, nella quale si racconta come e con quali travagli attraversai la lunga strada dall'università al giornalismo, oltre venti anni fa. E questa storia serve anche da termine di paragone tra quel mercato del lavoro (anni '80) e quello di oggi.
Le altre sono vicende di giovani (ma c'è anche qualcuno vicino ai 40!) che sono in qualche modo riusciti a trovare delle opportunità nel lavoro. Perché io credo che qualche opportunità, in questo disastrato mercato del lavoro, si possa e si debba trovare. A certe condizioni.
Le storie personali possono ispirare, dare dei suggerimenti e delle idee, a chi ancora è incerto e confuso. Questa almeno è la mia aspirazione: "insegnare" a muovere i primi passi nel lavoro. E anche contribuire al dibattito politico-economico sul mercato del lavoro e sulla flessibilità.
Venerdì scorso su questo tema sono stata intervistata da Ecoradio. Chi vuole ascoltare l'intervista può aprire la pagina qui e poi cliccare sul nome.
Il seguito alla prossima puntata.

2 commenti:

Mr. Turbo ha detto...

Forse dovrei scrivere un libro anch'io.
Storie di quelli che non ce l'hanno fatta ;-)

Dory ha detto...

Penso che sarà interessante leggere questo libro, perchè in effetti ultimamente si sta creando un pò troppo vittimismo attorno al precariato.
Certo bisogna dire che c'è chi attraverso questo percorso ce l'ha fatta e chi no. Io sono dell'idea che quando non si ha nulla da perdere l'importante è mettersi in gioco. Sono anche dell'idea che se alle aziende va bene avere personale precario, anche a noi sta bene avere quello che si può avere. Per la mia esperienza posso dire che i patti tra me e azienda sono stati sempre chiari e nessuno ha preso in giro l'altro. Sapevo che contratto mi offrivano (allora era un cococo), ho accettato le condizioni, ho stretto i denti, qualche volta mi sono anche morsa la lingua, ma ora sono ancora qui, felicemente assunta a tempo indeterminato (finchè dura).
ciao

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