lunedì 2 luglio 2007

MANDIAMO UNA E-MAIL A DAMIANO: NON PENSATE ALLO SCALONE, PENSATE AI GIOVANI


Una cartolina, una email, una lettera, un fax. Se arrivassero migliaia di messaggi al ministero del Lavoro il governo non potrebbe ignorarlo. Ed è del tutto fattibile se tutti quelli che leggono questo blog e i siti linkati lo facessero. Gli indirizzi si trovano sulla homepage del ministero del Lavoro. L'indirizzo della posta eletronica è capo.gabinetto@lavoro.gov.it . Il numero di telefono +39 0648161638-9 . L'indirizzo postale via Veneto 56 - 00187 roma

Il punto è che, dopo quello che ho scritto nei giorni scorsi sullo scalone, che mi sembra una beffa per il suo costo e per il suo valore simbolico negativo, sarebbe un segnale veramente rivoluzionario se i giovani si muovessero per farsi sentire. I vostri problemi futuri sono gravi e hanno bisogno che qualcuno se ne occupi. Ma anche voi...fatevi sentire! Ci sono politici e sindacalisti che vi possono appoggiare, anzi che, almeno a parole, sono dalla vostra parte...aiutateli facendovi sentire. Costringeteli a mostrare le loro carte.

"I soldi per abolire lo scalone non li abbiamo - ha detto Massimo D'Alema, ministro degli Esteri - e anche se li avessimo sarebbe sbagliato mettere 7 miliardi per un'operazione di questo tipo"
"Se dovessimo scegliere - dice Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl - tra scalone e risorse per i non autosufficienti, che sono più di 3 milioni, sceglieremmo la seconda destinazione"

"Al netto dei lavori usuranti - ha detto Walter Veltroni, leader in pectore del nuovo Partito democratico - è un fatto matematico che si debba allungare l'età lavorativa"

"E' evidente che i sindacati hanno torto - dice Giuliano Cazzola, ex sindacalista, ora membro della fondazione Marco Biagi - come nell'84 [ l'anno della dura battaglia per il punto unico della scala mobile, sostenuto dalla Cgil e poi battutto con un referendum ] Non è più sostenibile né equo mandare in pensione i cinquantenni".

"Ci dobbiamo tenere lo scalone - dice Emma Bonino, ministro delle Politiche Comunitarie - non possiamo pagare più tasse"
Ovviamente tutto il centro destra vuole che lo scalone non sia toccato: l'ha fatto il governo della Cdl.
Mentre a sinistra del Pd saltano su, come Cesare Salvi: "Il governo Prodi l'aveva promesso, è nel programma!" Già, tante cose sono state promesse, intanto però si prepara una nuova stretta di tasse, per via della spesa sanitaria che sta sfondando le previsioni, e così via...
A fronte di ciò, per i giovani cosa c'è? 600 milioni di ammortizzatori sociali, che in realtà non riformano il sistema. E' giusto? In parte purtroppo "è giusto", perché il peso politico dei cinquantenni è superiore a quello dei giovani. Questo è l'unico motivo. Ma certo mettereste il governo in un bell'imbarazzo se in tanti gli scriveste per dire: invece che allo scalone pensate alle nostre, di pensioni! Pensate alle nostre tutele. Dateci dei veri ammortizzatori sociali, non delle schifezze!













5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Angela! Hai sentito ieri cosa ha detto Padoa Schioppa? Sembra che abbia copiato dal tuo blog..."pensate ai giovani"!
Max Cosmico

Ladypiterpan ha detto...

Ciao Angela,

mi sa che dovremmo inviarli anche a Padoa-Schioppa visto che la pensa come noi!!!
Cordialmente Anna

Anonimo ha detto...

Io ho inviato più volte una lettera al Ministro riguardo la disoccupazione ed il lavoro a nero al SUD.

...nessun segno di vita!!!

angela padrone ha detto...

C'è moltissima gente che dice che l'abolizione dello scalone è scandalosa, antistorica, iniqua nei confronti dei giovani, corporativa e conservatrice. Qui non è questione di scrivere a favore o contro la povertà o l'infelicità...è chiaro che quelle sono richieste vaghe. Qui si tratta di gettare sul piatto un peso in più a favore di chi non vuole impegnare risorse per lo scalone. E' uno di quegli obiettivi che si possono vincere, perché è ben delimitato, puntuale. Ecco perché potrebbe avere un "piccolo" (ma si spera non irrilevante) effetto una valanga di mail.
angela

Anonimo ha detto...

IL VOTO AGLI STUDENTI ED AI DISOCCUPATI.
Allora, se tanto ci teniamo, ai giovani, che votino anche loro, tutti però, sul protocollo welfare.
Che votino cioè gli studenti, ed i disoccupati, in quanto imminenti, futuri precari, lavoratori, pensionati, e (disgraziatamente per qualcuno) anche invalidi.
Non è giusto che un lavoratore in forza, che andrà in pensione appena domani, voti e decida cosa quale sarà il futuro lavorativo per uno studente o un disoccupato maggiorenni che venissero assunti quello stesso giorno.
No al voto-minestrone: o ognuno, pensionato, lavoratore, disabile verrà chiamato a votare per la parte che lo riguarda, o che votino tutti per tutto: anche gli studenti ed i disoccupati.
Non votarono, per l'aborto, solo le donne: giustamente votò anche il clero, gli uomini ed i vecchi che non sarebbero rimasti incinta mai.
Così come per il divorzio non votarono solo gli ammogliati!
No agli zuccherini imbonitori, come quello per i pensionati, che dovranno tapparsi il naso e chiudere gli occhi, per non vedere come ad un loro modestissimo, eppure vitale, piccolo vantaggio corrisponderanno 5 anni di lavoro in più per altri.

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