IL PATTO GENERAZIONALE? UNA SCIOCCHEZZA
Sapete cosè il patto generazionale? Per chi lo sa, dirò subito che mi sembra una patetica dichiarazione di impotenza e soprattutto una colossale ipocrisia.
Per chi non lo sa, dirò che il primo firmatario è Luca Josi, ex giovane socialista e ora imprenditore tv. Il patto generazionale è stato lanciato ormai alcuni mesi fa e consiste, brevemente, nella constatazione che l'Italia è governata da una cosiddetta gerontocrazia, i cui rappresentanti non hanno nessuna intenzione di mollare il potere. Nel testo si fa riferimento con una certa invidia a paesi che hanno leader quarantenni o cinquantenni (Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti). E infine, visto che non si può, e non si vuole, obbligare nessuno a scendere dal trono con le cattive maniere, un gruppo di "giovani" (si fa per dire visto che l'età media credo sia più vicina ai 50 che ai 40) fa una proposta per il futuro: chi firma si impegna a lasciare cariche di responsabilità allo scoccare dei 60 anni.
Avendo sentito Luca Josi alla radio stamattina, sono andata sul sito pattogenerazionale.it , ho letto l'appello, ho scorso un po' i nomi degli aderenti. A parte che è esilarante, perché ci sono anche dei sessantenni... Primo firmatario è Luca Josi, secondo (ed è sorprendente) Alessandro Profumo (nella foto), classe 1957, presidente della Superbanca nata dalle nozze tra Unicredit e Capitalia. Dispiace solo che nel testo Josi dichiari democratico interesse per le opinioni di chi legge, mentre poi si scopre che l'unico modo per interagire con il sito stesso è...aderire! Non sono previsti spazi per dissentire o, semplicemente, comunicare le proprie considerazioni. Bella prova, cari futuri sessantenni democratici.
Il patto generazionale, veramente, ha dei lati positivi oltre che dei lati negativi. Dividerò gli uni e gli altri in due gruppi.
A favore del patto:
- Mette in discussione chi è al potere. Questa è sempre un'opera meritoria e non facile. Fare gli esami a chi comanda dà fastidio. Domandargli se si sente ancora titolato a fare quello che fa, attira perfino disprezzo. Per questo il patto merita un bel 10.
- Affronta il tema dell'invecchiamento e dell'età. Credo che sia uno dei temi fondamentali della nostra società. Nessuna delle stagioni della vita è rimasta uguale a 20-30 anni fa. E' bene parlarne, anche se non è proprio l'obiettivo del patto. Comunque un 6+ di incoraggiamento.
- Dà visibilità a chi lo sottoscrive. Visto che l'obiettivo è scalzare chi governa e prendere il suo posto, uno dei modi è farsi conoscere. Per questo si è tentati di firmare comunque. Voto 5 e 1/2.
- E' ipocrita. Nessuno può credere sul serio che la maggioranza dei firmatari, se raggiungesse posizioni di potere, le lascerebbe di propria volontà a 60 anni. Ma come, dopo che ci sono arrivati così tardi! Voto 5
- L'età media si alza in tutti i paesi del mondo. L'Italia è il paese (insieme al Giappone) con la più alta aspettativa di vita. La percentuale degli anziani è in tumultuosa crescita. L'età media dell'elettore è 46 anni e nel giro di pochi anni supererà i 50. Perciò si parla, con ragione, di alzare l'età della pensione. A 60 anni di solito si è in buona salute, ancora si crede nel sesso, e si spera di vivere all'incirca altri 30 anni. Voto 3
- Il potere bisogna conquistarlo. I giovani hanno sempre fatto le rivoluzioni, almeno ci hanno provato. Hanno inventato dei nuovi modelli di vita da raggiungere. Niente di tutto ciò si vede in Italia. Non c'è nessun nuovo modello che i giovani vogliano imporre. Anzi, a volte si lamentano di volere più sicurezze. Il patto generazionale suona come l'ennesima lamentazione di una generazione che non ha saputo lasciare la propria impronta. Voto 1
1 commento:
Salve Angela
come sempre voi donne avete una chiarezza ed una prontezza di riflessi che manca a(troppi) noi uomini.
Seguirò con attenzione il tuo blog
Un saluto
Piero
Posta un commento