GIOVANI E DISOCCUPATI, NON RIMPIANGETE IL '92
Disoccupazione mai così bassa dal '92. E' al 6,4%. Questa frase è interessante e a moltissimi giovani avrà fatto scattare il riflesso condizionato: "vedete, prima del '92 sì che stavate bene, pieni di posti di lavoro, peraltro sicuri, non precari come i nostri". La vignetta di Arnald qui accanto dimostra quanto sia forte il pregiudizio di chi pensa : nessuno stava peggio di noi.
Giornalisti sbadati, senza memoria, senza la voglia di spiegare. E chi non ha la voglia di spiegare (e di capire, prima), forse dovrebbe darsi all'ippica. Ma attenzione, perché anche lì ci vuole memoria.
Prima del '92, secondo i precisini dell'Istat (ma loro hanno delle ragioni, fanno gli statistici, non i giornalisti), non si possono fare paragoni, perché non ci sono le serie storiche. Non è che non ci siano, ma allora erano un po' diverse, perché a un certo punto l'Istat cambiò i metodi di calcolo. Bisognerebbe farsi spiegare, con un po' di buona volontà, cosa è cambiato e come. Ma intanto, chi era già nato e cresciuto sa benissimo cosa accadeva prima del '92. Non è che la disoccupazione fosse al 6% come oggi! Piuttosto era intorno all'11%, anche oltre, e come nel seguito degli anni '90. Tra i giovani i disoccupati erano uno su tre, più di adesso. E la disoccupazione intellettuale, cioè di quei laureati che si ritrovavano col pezzo di carta a non sapere che fare, è stata inventata negli anni '70.
Allora godiamocelo questo tasso di disoccupazione al 6%, perché è il più basso in almeno 35 anni!
E non si dica che adesso le cose per il lavoro temporaneo miglioreranno perché aboliranno lo staff leasing e il lavoro a chiamata. Perché sono forme di lavoro sempre esistite, che servono per i lavori stagionali (cameriere in un albergo al mare, per esempio) o classicamente per brevi periodi (hostess nei congressi). Non si faranno più perché il nome non piace? Leggete qui il pezzo di Marco Crippa sul bollettino della Fondazione Biagi.
Piuttosto è preoccupante l'enorme numero di persone che in Italia non cercano lavoro. Abbiamo uno dei tassi di occupazione più bassi d'Europa. E si tratta soprattutto di donne al Sud.
Su questo, e su una proposta degna di un grande dibattito si veda invece quello che scrivono gli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi della Voce (peraltro non solo loro, l'ho sentita fare anche da altri giuristi ed economisti, ma sempre quasi chiedendo scusa): il lavoro, che all'inizio è giusto che sia sempre "temporaneo", acquisti una progressiva tutela, con il passare del tempo e la permanenza in un'azienda o posto di lavoro.
Io non so se è l'uovo di Colombo, ma varrebbe la pena scatenare un enorme dibattito su questo, perché è assurdo che il mercato del lavoro mantenga la forma di uno di quei dolci impossibili da affettare: fuori una crosta durissima (i supergarantiti che anche se si danno per finti malati o sputano al loro capo non li tocca nessuno) e dentro la frutta troppo soffice, che va raccolta con il cucchiaio (i precari per sempre, diciamo per brevità).
2 commenti:
Cosa dire? Che sei l'unica giornalista seria ad essersi espressa seriamente su questo mi sembra banale... Sono due giorni che la stessa statistica gira nelle versioni che più aggradano a chi la deve dare...
Come sempre, è un piacere leggerti! :)
Fede
E' giusto godersi il tasso di disoccupazione più basso degli ultimi anni!!
E' vero anche, che, secondo il sindacato Nidil-CGil, continuano ad aumentare il numero di contratti a tempo determinato che nel 2006 ha raggiunto la soglia del 51% delle nuove assunzioni.
Oltre al miglioramento delle tutele, ricordiamoci anche di far entrare in esse, un aumento di reddito per i precari, VISTO che i redditi medi dichiarati(nel 58% dei casi) NON SUPERA I 10.000 EURO LORDI ANNUI!!!!!!!!!
Forse è anche per questo che qualcuno rinuncia a ricercare un posto di lavoro, non credi?
Saluti by Anna
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