mercoledì 27 giugno 2007

NON FATE PROGRAMMI PER IL FUTURO, A 70 ANNI SARETE OCCUPATI


Basta con lo scalone per oggi. Un giorno di tregua: domani riprendono le trattative frenetiche. Intanto la Corte dei Conti ci richiama al rischio di esplosione della spesa previdenziale, ammonisce che l'abolizione dello scalone è un problema per le finanze pubbliche e suggerisce una revisione automatica dei coefficienti. Ci richiama anche la Ue. Il senso è sempre lo stesso: non sperperate il tesoretto, usatelo per ridurre questo maledetto debito che schiaccerà le generazioni più giovani. I problemi più grossi sono quelli dei coefficienti per le pensioni future, e dell'indicizzazioni per quelle passate. Invece non si dà gran pensiero al fatto che, chi oggi ha meno di 50 anni, non può proprio fare nessun programma sulla propria pensione. I giovani, poi... Per loro la speranza più rosea è di riuscire a mettere insieme qualcosa, tra i 65 e i 70 anni. Non dimentichiamo che già oggi, per chi non ha i contributi sufficienti, c'è il traguardo dei 65 anni per la pensione di vecchiaia. Sarebbe interessante dividere la popolazione per fasce, a seconda del tipo di pensione a cui sono interessate.
Per rallegrarci e consolarci un po', oggi mi limito alla vignetta di Arnaldo, del quale, appena il tormentone pensioni- dpef sarà passato, racconterò la storia di lotta per il lavoro.

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