lunedì 25 giugno 2007

GIOVANI, TREMATE: SPARISCE LO SCALONE




C'è un accordo sulle pensioni. Lo scalone sarà eliminato. Ma a voi ventenni e trentenni questo interessa poco, no? Vi interesserà di più l'ultimo rapporto Excelsior che prevede un'annata di minori assunzioni nelle piccole imprese, che spiega quali sono le professioni preferite, che molto sarà ancora il lavoro a termine.
Eppure la faccenda delle pensioni vi dovrebbe interessare, e molto. Vi dovrebbe preoccupare. Vi dovrebbe fare arrabbiare. Perché, per chi comincia a lavorare oggi, quello scalone, che si trasforma in scalini o in un più comodo piano inclinato, può diventare un burrone.
Gli avvertimenti arrivano da tutte le parti. Qui ne segnalerò due, gli altri in una prossima puntata.
PIU' GIOVANI PENSIONATI, MENO AIUTI A BAMBINI E NON AUTOSUFFICIENTI
Sul Corriere della Sera di oggi c'è l'appello accorato di 4 esponenti del centrosinistra, molto diversi tra di loro (Lamberto Dini, Enrico Morando, Antonio Polito e Nicola Rossi). Ecco uno stralcio dell'appello: "In Italia il numero delle famiglie con bambini al di sotto della soglia di povertà cresce da molti anni. Al tempo stesso, un numero crescente di famiglie deve farsi carico della cura di anziani non autosufficienti. In entrambi i casi lo Stato non è in grado di fornire un aiuto perché la spesa sociale italiana è gravemente squilibrata a favore della componente previdenziale". Il che significa: scusate, non ci possiamo occupare di famiglie con bambini e anziani non autosufficienti, perché dobbiamo pensare ai 58-60 enni.
GLI ULTRASESSANTENNI AUMENTANO SEMPRE DI PIU'
La Repubblica di oggi dà conto di un convegno svoltosi a Monaco su l'Europa e la sfida demografica, , l'allarme è semplice: l'invecchiamento della popolazione è una bomba che sta esplodendo. Ma, guarda un po', l'Italia è il paese dell'Europa con il tasso d'invecchiamento più veloce (nel mondo siamo in compagnia del Giappone). Entro la fine del decennio, si apprende, per la prima volta nella storia dell'umanità la proporzione di abitanti dell'Occidente di età superiore ai 60 anni sarà maggiore di quella delle persone di età inferiore ai 5 anni. E l'Italia, inutile dirlo, ci arriva per prima. E chi finanzierà le pensioni per tutti questi ultrasessantenni? Voi, cari ventenni, cari trentenni di oggi, anche se sarà un'impresa ciclopica, e dovrete pagare una montagna di tasse per poter mantenere tutti questi pensionati... Altro che scalone ci vorrebbe.






...E I RAPPRESENTANTI DEI GIOVANI DOVE SONO?






Ultima notazione per oggi: ma non si era detto che al tavolo con governo e sindacati dovevano sedere anche rappresentanti dei giovani? Mi è sfuggito qualcosa, o non c'erano, questi giovani a difendere i propri interessi? (1./segue)

2 commenti:

Ladypiterpan ha detto...

Carissima Angela,

Che fai provochi?
Certo che sono arrabbiata, anzi "incazzata" come una belva!
Siamo alle solite!!!
I partiti, pur di non perdere la clientela dei voti, cedono alla pressione sindacale; i sindacati a loro volta, pur di non perdere i propri iscritti se ne fregano di quelli che verranno (tra l'altro clienti potenziali - in altre parole i giovani).
D'altronde, meglio un uovo oggi che una gallina domani!
Leggo che t’interroghi su chi dovrebbe difendere gli interessi dei giovani. Io davo per scontato che doveva rappresentarmi il sindacato, ma mi sbagliavo ! (oggi stesso mi cancellerò dal mio...)
Dovremmo allora forse creare un nuovo partito? Perchè no, via al partito dei giovani combattenti!
(Suona bene ma ricorda qualcos'altro...)Oppure dovremmo istituire le "quote giovani"?
Già, forse questa è la soluzione, perchè se continuiamo così saremo una razza in via di estinzione....
Cordialmente Anna

Anonimo ha detto...

In francia per la questione dei contratti a tempo determinato, per una riforma che era il 30% di quella di Biagi, sono scesi in piazza sindacati, giovani E GENITORI, per giorni.
In Italia i genitori per la maggior parte si coltivano il loro orticello, cercano il posticino o la raccomandazioncina per i figli e fine del lavoro. Tranne pochissimi casi, non fanno nulla. E questo è il risultato.

I giovani in Italia non si muovono perché hanno ai piedi i ceppi pesanti di generazioni di vecchi rimbambiti, dai politici alle loro famiglie.

Troppo crudo? :-)

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