giovedì 19 aprile 2007

PRECARI IN CERCA DI QUALITA', dal Messaggero


(dalla prima pagina del Messaggero di oggi)
Si sentono cittadini di serie B, perché hanno un lavoro a termine o un contratto atipico. In effetti, se fossero nati 15-20 anni fa, molti di loro non sarebbero precari. Sarebbero disoccupati. O farebbero un lavoretto in nero. Non sarebbe peggio? Ma questa non è la generazione degli spostati, dei senza prospettive. Il lavoro a termine in tutta Europa è più alto che da noi, in Spagna tocca il top: 33%. In Italia si parla di 13% e in questi anni è aumentato pochissimo. E’ cresciuta invece l’occupazione, ed è diminuita drasticamente la disoccupazione, che tra l’inizio degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 era a due cifre, mentre ora è a un minimo storico: 6,8%. Certo, questo non è più il mondo delle certezze. La ”vita liquida” è un’immagine che non riguarda solo il lavoro, ma anche i rapporti personali, lo stile di vita, la possibilità di muoversi, di cambiare ruolo. Uno dei nostri problemi è, piuttosto, che in Italia ci si muove poco nella scala sociale, sono tornate le ”caste”. E poi sono in pochi disposti a spostarsi da una città all’altra, da una regione all’altra, anche in un altro paese, perché no. Sentiamo tante storie di giovani frustrati, delusi, che non hanno un lavoro che li soddisfi, o che li faccia sentire ”tranquilli”. Li capiamo. Tutti noi dobbiamo capirli e soprattutto dobbiamo aiutare questo Paese a sviluppare un mercato del lavoro più dinamico, più trasparente, che dia a tutti delle vere, delle grandi opportunità. In questi giorni si parla di ammortizzatori sociali: finalmente. La flessibilità crescerà, ma un sistema di ”flexicurity” la renderebbe più accettabile. Ma questo significa anche puntare sulla qualità: la qualità della formazione è la chiave della crescita dei singoli e di tutto il paese. Per alcune lauree, come ingegneria e chimica, l’offerta di lavoro supera il numero dei laureati disponibili.
E poi ricordiamoci che le più svantaggiate, ancora, sul mercato del lavoro, sono le donne. Abbiamo un livello di occupazione femminile infimo, da vergognarsi di fronte all’Europa. In questi giorni due giovani economisti (Andrea Ichino e Alberto Alesina) hanno proposto di incentivarla con agevolazioni fiscali per il lavoro femminile (e un inasprimento per quello maschile): lo so, è impopolare. Ma per essere troppo popolari a volte si sbaglia.

5 commenti:

Mr. Turbo ha detto...

"Per alcune lauree, come ingegneria e chimica, l’offerta di lavoro supera il numero dei laureati disponibili."

Ancora queste barzellette vogliamo raccontare?

Sono un'offesa vergognosa per tutti i giovani ingegneri disoccupati.

http://ingegneridisoccupati.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Mha! A me non sembra che la richiesta di ingegneri sia superiore all'offerta. Forse e' piu' corretto dire che e' alta la richiesta (reale?!) di SUPER ingegneri laureati a 20 anni, con esperienza di 2 anni praticamente in tutto lo scibile umano, per posti da svitabulloni....
Fuor di metafora, l'offerta di lavoro QUALIFICATO, con remunerazione adeguata, per gli ingegneri, in Italia mi sembra di gran lunga inferiore alla domanda..
E si raggiunde per conoscenza diretta (NON parlo di raccomandazioni!) non per colloquio.
Chi ha qualcosa se lo tenga ben stretto.... son tempi duri per tutti... ma non puo' durare per sempre... O no?!

Mr. Turbo ha detto...

Mi da fastidio che ancora si faccia questa disinformazione.
Sono convinto che l'idea dell'ingegnere che trova facilmente lavoro nasca dalla buona fede ( e resterà nell'immaginario collettivo della gente ancora per parecchi anni ) ,ma è proprio a causa di questi luoghi comuni che i problemi degli ingegneri disoccupati vengono completamente ignorati dalle istituzioni.
Le lauree altamente richieste esistono solo nel mondo delle favole. Su questo bisogna essere chiari.
Anch'io ero convinto di trovare subito un lavoro con la laurea in ingegneria ( e pensare che sono stato uno tra i più giovani del mio corso a laurearmi ) poi però ho dovuto fare i conti con la realtà.

Smettiamola di illudere e ingannare i giovani, non è corretto.

"Per alcune lauree, come ingegneria e chimica, l’offerta di lavoro supera il numero dei laureati disponibili."

Questo significa ingannare.

Mr. Turbo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mr. Turbo ha detto...

Per favore leggete qui.

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