giovedì 12 aprile 2007

IL CENTRO MARCO BIAGI, LE IENE E PETROLINI...




Ne ho parlato ampiamente già lo scorso 29 marzo. Le Iene, nella loro trasmissione del 26 avevano attaccato la legge Biagi, colpevole a loro dire di consentire indegne forme di sfruttamento, addirittura di caporalato. Due giorni dopo avevo interpellato il giuslavorista Michele Tiraboschi e avevo saputo che stavano studiando una risposta alla trasmissione, che aveva orripilato sia lui sia tutti che i suoi collaboratori del centro Marco Biagi. La cosa in un certo senso tragica è che la legge Biagi è diventata un'espressione di per sé negativa, a prescindere. In realtà, lo si creda o no, è una legge il cui primo obiettivo era tutelare i lavoratori più deboli, regolamentando i lavori atipici. Purtroppo l'Italia è il paese di Petrolini: ricordate la celebre gag in cui l'imperatore Nerone dice una frase e viene applaudito prima ancora che riesca a finirla, e ogni volta prima. Fino a che gli basta dire solo una lettera, aprire appena la bocca per scatenare il riflesso condizionato della folla...
Qui di seguito risporto il lancio Ansa di oggi pomeriggio del centro studi Marco Biagi

MODENA, 12 APR - Il Centro Studi internazionali e comparati Marco Biagi dell'Università di Modena e Reggio Emilia pubblicherà domani, sul sito http://www.fmb.unimore.it/, un dossier sulla somministrazione di lavoro (il vecchio lavoro interinale) e sugli strumenti previsti dalla Legge Biagi a tutela dei lavoratori che svolgano la propria attività alle dipendenze delle agenzie per il lavoro che operano in questo settore. Lo spunto dell'approfondimento - precisa una nota - «nasce da un servizio trasmesso da "Le Iene" lo scorso 26 marzo che raccoglieva le testimonianze di numerosi lavoratori operanti presso l'azienda siciliana di trasporto pubblico 'Interbus' mediante reiterati contratti di somministrazione giornalieri stipulati con una agenzia di lavoro e che, da quanto sembrerebbe risultare dal servizio, darebbero poi luogo a forme sistematiche di sfruttamento del lavoro e di vero e proprio caporalato». Il servizio si concludeva - aggiunge la nota - «con dichiarazioni dei funzionari dell'Ispettorato del lavoro i quali - avallando sostanzialmente la legittimità di tale situazione - dichiaravano, testualmente, che la responsabilità di tali situazioni è da ascrivere alla legge Biagi, rea di aver "distrutto l'Italia" e "sconvolto la vita lavorativa dei lavoratori", tanto da consentire siffatte forme di "caporalato" prassi di sfruttamento dei lavoratori». Il dossier curato dal Centro Studi Marco Biagi, diretto dal prof.Michele Tiraboschi, evidenzierà - conclude il documento - «con ampia e puntuale documentazione e spunti critici come una situazione quale quella rappresentata dal servizio televisivo non possa in alcun modo dirsi conforme al diritto vigente e argomenta, per contro, come la legge Biagi abbia introdotto molti e rigorosi strumenti per reprimere irregolarità, illeciti e frodi con sanzioni penali, civile e amministrative particolarmente gravi e idonee, nei casi più gravi, ad escludere le agenzie di somministrazione che si rendano colpevoli delle condotte sanzionate dalla legge dal mercato del lavoro regolare». (ANSA).

1 commento:

Mr. Turbo ha detto...

Adesso spero che facciano qualcosa per far chiudere la METIS.
Un'azienda che sfrutta in modo tanto palese i lavoratori non merita di restare in vita.

Google