sabato 21 aprile 2007

DONNE CHE LAVORANO


Questo è un post sul lavoro, giusto? Bè, oggi ho letto un post in un sito molto carino, che si chiama "sorelle d'italia". Racconta semplicemente la giornata tipo di una donna. normale, come me, come tante. Perché, indipendentemente da chi sei e che lavoro fai, la conclusione è: torno a casa con le buste della spesa, due borse mie (una normale, che pesa tre chili per la roba che mi porto appresso) e l'altra altri due chili e mezzo con altre carte e oggetti vari che, nel tempo, ho capito che mi potevano servire durante la giornata. Entro, e trovo lo zaino di mia figlia buttato nell'ingresso, come una trappola. Al buio evito per un pelo una caduta rovinosa. In cucina i piatti aspettano di essere messi in lavastoviglie. Sono le 23,30. Neanche tanto tardi. La scelta è: mangiare qualcosa (tempo perso, e poi devo stare attenta a non abboffarmi), finire quel lavoro che ho lasciato indietro (ma certo sono un po' stanca), oppure dedicarmi al libro che mi sto tirando appresso da dieci giorni. Trovo bigliettini di mia figlia sul letto: ricordati di darmi i soldi per le foto di scuola, l'autorizzazione per la gita...e domani mattina mi spieghi matematica che non ho capito: ecco questa è la pagina, studiatela prima. Allora ok, non leggo il mio libro, studio matematica! ... Se i giornali chiudessero almeno un'ora prima...!
Due cose:
1) ma che credete, che gli uomini abbiano sempre fatto una vita tranquilla? Anche loro sono sommersi, però hanno di solito una moglie che li aiuta!
2) è poco dignitoso che in questo serissimo blog sul lavoro si parli di questo ? Non credo. Anche questi sono problemi del lavoro, forse più irrisolvibili di altri. Comunque credo che di tanto in tanto riprenderò il discorso.

10 commenti:

Mr. Turbo ha detto...

Intanto è bello tornare a casa e avere una famiglia.
Avere dei figli e una famiglia da aiutare sta diventando sempre di più un lusso che in pochi possono permettersi.

A volte è dura tornare da lavoro la sera tardi.
E' ancora più brutto pero non avercelo per niente il lavoro...

Anonimo ha detto...

I maschi che hanno una famiglia sono quelli arrivati. I pochi fortunati.
I precari invece vivono in un monolocale 1 metro x 1 metro,in una qualche città lontanissima dalle proprie origini e dai propri amici.

Se sei precario, quando torni da lavoro non hai degli figli che ti aspettano a braccia aperte, semplicemente perchè non te li puoi permettere.
I 1000 euro al mese bastano a mala pena per l'affitto e le spese...

La donna precaria o disoccupata ha il marito che l'aiuta e se necessario la mantiene; l'uomo precario o disoccupato non ha nessuno. E' abbandonato a se stesso.
Purtroppo la società di oggi è fatta cosi e non ci si può fare niente.

Allora aumentiamo le tasse ai maschietti e diminuiamole alle donne, alla faccia dell'ugualianza e della giustizia..

Anonimo ha detto...

E dai non mettiamola su uomo e donna!!!!! Siamo tutte persone che cercano di vivere la propria vita lavorando il giusto e godendosi il bello che c'è in ogni giornata. Forse la soluzione è proprio lì...ognuno faccia la propria parte con allegria
Aspi

Anonimo ha detto...

....E comunque informo tutti che una nuova ricerca Indagine osservatorio Lines Ipsos testimonia ancora una volta che 7 lavoratrici su 10 curano figli e anziani . Testuale: sono 7 su 10 le lavoratrici che hann oalmeno una persona di cui prendersi cura : il 44% accudisce i figli, il 16% i figli e altri familiari, l'11% solo altri familiari. Una situazione non rosea, che visto l'invecchiamento della società rischia di diventare allucinante... A quando una bella indagine che ci testimoni il lavoro di cura, oltre l'altro ovviamente, effettuato dagli uomini? Resto della mia idea: da vecchia femminista, urge un patto tra persone per riformare seriamente il welfare
Aspi

Mr. Turbo ha detto...

Tu resti della tua idea, io resto della mia.
Ci vuole giustizia e ugualianza.

Anonimo ha detto...

Cmq stiamo degenerando, ma chi le ha fatte queste statistiche?!

Prendersi cura di una persona non dipende dal sesso,ma dalla volontà.
Allora non venitemi a dire di dare aiuti a chi cura gli anziani e gli invalidi perchè è già cosi da un bel pezzo (vedi accompagna, invalidita e pensioni varie... ).

Anonimo ha detto...

Le donne negli ultimi anni hanno avuto fin troppi aiuti, adesso pensiamo anche agli uomoni.

Anonimo ha detto...

Ma vogliamo veramente buttarla in una guerra tra poveri? Dai! Vediamo chi e' che ha davvero dei vantaggi da questo sistema di cose, indipendentemente dal sesso...
Chiamiamoli con il loro antico nome..
PADRONI!
Altro che maschi vs. femmine come alle elementari.. Non facciamo il loro giuoco...
O pensate che, nonostante il costo del lavoro degli INFERIORI sia, in italia, uno dei piu' bassi d'Europa, il loro profitto sia anch'esso uno dei piu' bassi d'Europa?!

Eppoi e' vero, le donne sono svantaggiate.. quante volte, tanto per fare un esempio, e' tocccato loro di dover firmare delle dimissioni in bianco prima dell'assunzione, che il PADRONE tirera' fuori nel momento in cui saranno incinte?!
Sarebbe ora di finirla con le guerre tra poveri e tornare alla lotta di classe

Mr. Turbo ha detto...

Il problema della maternità è identico a quello che avevamo noi per il militare. Nessuno ti assumeva perche al ritorno dalla leva avrebbero dovuto conservarti il posto di lavoro.
Ci sono passato pure io.
Il bello è che allora nessuno ne parlava, nessuno faceva discorsi sessisti come ora.......

Ma forse parlare dei problemi delle donne fa più notizia?!!

Mr. Turbo ha detto...

Aggiungo un ultima cosa riguardo la guerra tra poveri.

E’ stato confermato da diversi studi come le donne ricche tendano, in genere, a sposare uomini ancora più ricchi di loro. Cioè a "marry up", come dicono gli americani, sposarsi esclusivamente con uomini più ricchi.
Secondo questo principio le donne, per loro natura, saranno sempre più “povere” del loro compagno.
Se una donna manager guadagna 30.000 euro l’anno, il suo compagno ne guadagnerà probabilmente 40.000.
Se una donna in carriera guadagna 20.000 euro l’anno, il suo compagno ne guadagnerà probabilmente 25.000.
Se una donna neolaureata guadagna 15.000 euro l’anno, il suo compagno ne guadagnerà probabilmente 20.000.

Se un uomo guadagna 15.000 euro l’anno ( o peggio ancora è disoccupato ) probabilmente non avrà una compagna che l’aiuta economicamente a fine mese e non potrà mai metter su famiglia.

Secondo il meccanismo del “marry up” vengono aumentate sempre di più le differenze tra ricchi e poveri.
Prima c’erano le famiglie ricche e le famiglie povere, ora ci sono le famiglie ricche e i poveri senza nessuno.

Link1
Link2

Dove andremo a finire?!

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