venerdì 20 aprile 2007

VIOLAZIONI DELLA LEGGE BIAGI ALLA FIERA DI MILANO


Mi riallaccio ai post sulle Iene: la legge Biagi ha l'obiettivo di tutelare i lavoratori più deboli, o per lo meno ci prova. Peccato che spesso venga ignorata e che, a furia di parlarne male, sia sia fatta una fama negativa. A Milano invece, nel caso che riporto qui, è stata applicata, ed è scattata un'operazione che ha scoperchiato una situazione di sfruttamento e di lavoro nero: 313 impiegati "inesistenti". Nove società coinvolte. La Guardia di Finanza ha fatto la conferenza stampa solo oggi, ma i fatti risalgono a settembre:
MILANO, 20 APR - Gli investigatori della Guardia di Finanza avevano fatto scattare il loro blitz durante due delle manifestazioni più attese e affollate alla nuova Fiera di Rho, il Micam e il Mipel, il 21 settembre scorso. Bloccati gli ingressi, identificati tutti gli addetti alla viabilità interna della Fiera, ricostruiti in seguito tutti i rapporti di lavoro in questo settore - appaltato ad una importante azienda romana di service -, i militari del comando provinciale della Gdf hanno scoperto ben 313 lavoratori in nero. Si tratta di lavoratori italiani e stranieri, in parte dipendenti dell'azienda romana, gli altri "somministrati" alla "capomaglia" da altre nove società di lavoro in affitto, tutte lombarde. Sei euro e cinquanta centesimi l'ora la retribuzione netta dei lavoratori che - secondo i risultati delle indagini - erano impiegati con orari di lavoro definiti «massacranti». «In qualche caso - hanno detto gli investigatori - con turni di servizio che hanno superato le 20 ore consecutive». Questo piccolo esercito di lavoratori erano 'All Blacks' (per citare il nome dato dai militari all'operazione), cioè non esistevano letteralmente nel libro paga e nel libro matricola dell'azienda titolare del servizio: 308 totalmente in nero, 5 irregolari nel senso dell'evasione dei contributi previdenziali. Da una parte - fanno notare gli investigatori - erano applicate specie contrattuali che violano il dettato della cosiddetta Legge Biagi. Dall'altra l'evasione: per l'Inps non esisteva nessuno di questi lavoratori, così come nessuno esisteva per il fisco che non ha potuto assoggettare a tassazione almeno 100.000 ore prestate. I rappresentanti delle società coinvolte sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Milano per il reato di somministrazione abusiva di manodopera (vedi bollettino speciale del centro studi Marco Biagi) con l'aggravante della fraudolenza, in violazione dei precetti della Legge Biagi. Il totale dell'ammenda applicata ammonta invece a 700.000 euro. Esclusa ogni responsabilità dell'Ente Fiera Milano. «È solo con l'ultima Finanziaria - spiegano gli investigatori - che le aziende che appaltano settori della propria attività sono tenuti a verificare l'operato di chi assume l'appalto». Intanto la vigilanza degli ingressi e la viabilità interna della Fiera di Rho è ancora affidata alla stessa azienda "capomaglia" pesantemente multata. «Anche il Milan è stato penalizzato di punti, ma sta ancora in Champions League», spiega con una metafora calcistica il generale Rosario Lorusso, comandante provinciale della Gdf di Milano. «Si presume - aggiunge - che, dopo le sanzioni, si siano messi in regola». Da parte sua Fiera Milano ha fatto sapere di aver appreso di queste irregolarità dalla conferenza stampa di oggi e ha ribadito «il proprio impegno a contrastare con la massima determinazione il fenomeno del lavoro illegale» mentre «si riserva di intraprendere tutte le iniziative idonee a tutelare la propria immagine, ritenendosi in primis danneggiata da simili comportamenti». (ANSA).

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