RAGAZZI, DOVE VI SIETE RINTANATI?
Peccato per chi non c'era. Perché è stato un incontro molto divertente, pieno di idee e di energia. Garantisco che i partecipanti (da sinistra in alto Francesco Delzio, Federico Mello, Michel Martone e, sotto, io) erano tutti più belli di come si vedono in foto (compresa la sottoscritta, che è venuta gigantesca rispetto agli altri, ma solo per mia incompetenza tecnica)
Dunque, a Scienze Politiche, La Sapienza, c'è stato l'incontro "AAA speranza di futuro offresi", condotto brillantemente da Giuliano Gennaio di Coalizione Generazionale e aperto dal professor Giovanni Somogyi. Partirei quasi dalla fine, perché tra il pubblico c'era Daniele Buzzurro, giovane imprenditore, che ci ha raccontato il suo calvario, quando cerca qualche giovane da inserire nella sua azienda: non li trova, o comunque non trova quelli con il profilo giusto e quel minimo di umiltà che serve per entrare in un posto di lavoro. E credo che questa piccola testimonianza abbia colpito (almeno spero) molti dei giovani presenti.
A parte ciò, riassumere tutti gli interventi sarebbe lungo e, francamente, dopo una lunga pedalata in bici con il freddo, una pizza e un bicchiere di vino....
Alcune delle domande che ci hanno attanagliato:
1)questa dei giovani trentenni (e anche ventenni) è una generazione non interessata al proprio destino? Poco propensa a fare politica? Rassegnata a farsi gestire dai soliti politici, tanto criticati? Alcuni lo hanno detto, altri pensato, soprattutto constatando che il pubblico non era proprio oceanico.
2)perché per esempio i giovani sono addirittura scesi in piazza in difesa dell'abolizione dello scalone, che è una delle mosse che più li ha danneggiati negli ultimi anni, mentre con quei soldi si potevano fare sussidi pepr giovani disoccupati, (la famosa flexicurity)? Sono preda di ideologie cieche e autodistruttive? Sono poco informati? Risposta abbastanza affermativa.
3)L'Italia ha un pessimo mercato del lavoro, un'economia frammentata, bassi salari, crescita praticamente zero, produttività stagnante, ecc. su questo siamo tutti d'accordo. Di chi è la colpa? Del debito pubblico. Ma anche di tutti noi che viviamo sereni con i soldi dei genitori, siamo figli unici, erediteremo la casa dei genitori...insomma non è proprio così, ma poco ci manca.
4) Qualche autorità superiore ci restituirà certezze sul lavoro, nelle pensioni, nel welfare? No, nessuna, inutile sperare. Non resta che riboccarsi le maniche.
5) Le " quote"potrebbero servire a qualcosa ? Sì, alla fine l'ammissione è liberatoria. Dopo anni nei quali tutti noi siamo stati contrari alle quote, ormai per giovani e donne non resta altro da tentare. Non è una conclusione unanime, ma in molti oggi intorno a quel tavolo abbiamo detto che forse è una strada. Non possiamo aspettare altri mille anni. Non possono aspettare né i giovani né le donne. E' una dichiarazione d'impotenza? Forse sì, ma è l'unico modo per portare una ventata vera di novità, per sconvolgere una situazione ammuffita che rischia di andare avanti all'infinito, quando a dirigerci saranno solo anziani maschi (meritevolissimi, per carità, forse più bravi di noi, però...anche noi vorremmo provarci) E siccome l'età media dell'elettore italiano si sta alzando vertiginosamente, partiti e sindacati ormai non hanno nessuna possibilità di fare gli interessi dei giovani. E le donne? Tema rinviato.
Quanto ad altre iniziative, per parlare di giovani, donne, lavoro, flexicurity, si è pensato a un calendario con le foto di noi giovani scrittori e cantori del precario (che vuole essere) felice, oppure a una compagnia di giro che rappresenti una specie di Porta a Porta per la riscossa dei giovani e delle donne. Noi siamo candidati. Intanto ci rivediamo e risentiamo tutti domani a Radio Radicale, grazie alla brillante Valeria Manieri (vediamo se trovo una foto... non ce l'ho, ma me la procurerò). Ascoltateci numerosi.
6 commenti:
Angela, voglio sperare che quando al punto 4 hai detto che non ci sarà speranza del welfare, l'hai scritto nella fretta. Non dico che ci debbano dare chissà cosa, ma senza un minimo di ammortizzatori sociale non avremo nemmeno maniche da rimboccarci. - Arnald
bè, arnald, certamente avevo fretta i andarmene a dormire...però vi siete giocati l'anno con l'abolizione dello scalone. prima che si ripresenti un'opportunità simile...non so quanto tempo passerà.
Già. Oggi facevo anche un'altra riflessione. Ma se nessuno di noi comincia a versare un po' di contributi, che pagherà le pensioni? - arnald
Ciao Arnald,
hai ragione, chi pagherà le pensioni?
Ricordati però un'altra cosa, che le pensioni future saranno elargite in base a quanto, ognuno di noi, ha versato in tutti gli anni lavorativi(il famigerato sistema contributivo). Ecco perchè siamo già tanto, ma tanto, in ritardo, per non dire nella m...
Anna
Cara Ladypeterpan,
io non me lo sogno nemmeno di pagare i contributi. Non ci penso proprio a dare i miei soldi a questo Stato sapendo che farà di tutto per non restituirmeli. Preferisco mettermeli sotto il materasso o provare a investirli su altro. - Arnald
Fortunato tu caro arnald ...
Per il resto, ringrazio l'amica Angela per la gentile citazione.
:-)
prime
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