martedì 11 dicembre 2007

NONNI, NIPOTI E LE DOMANDE GIUSTE PER IL 13 DICEMBRE





Questa è la ripetizione di un post sparito! Non c'è di peggio.... :-(




Avevo scritto un lungo pezzo sul libro di Federico Mello "L'Italia spiegata a mio nonno"...ma ora è difficile riscriverlo uguale. Però ci provo.


Intanto confesso che ero partita un po' prevenuta, perché mi sembrava che fin dal titolo il libro fosse della serie "ah, come si stava meglio un tempo", anche se questo tempo non si sa mai qual è.


In effetti, soprattutto nella prima parte Mello fa parecchie concessioni alla retorica del precariato, però è ben documentato e molto correttamente sottolinea il fatto che dieci anni fa, quando fu introdotta la legge Treu, il grande problema dell'Italia non era il precariato, che non si sapeva neanche cosa fosse (falso, si sapeva benissimo, ma non era diventata una parola di moda) perché c'era il grande problema della DISOCCUPAZIONE!

Infatti, uno dei motivi per i quali si è sentito il bisogno di introdurre anche in Italia dei margini di flessibilità legale (perché quella illegale c'è sempre stata), era proprio il bisogno di sbloccare il mercato del lavoro per i soggetti più deboli: i giovani (e le donne).



Il libro diventa ancora più interessante quando parla del gorgo delle pensioni, che garantisce molto gli over 50 ma scivola sotto i piedi dei giovani; è interessante quando parla dei grandi cambiamenti della famiglia, cui la società non si è minimamente adeguata; delle esigenze delle donne che lavorano, che sono ancora troppo poche; di un'Italia di giovani con pochi figli, e così via.

Alla fine, la cosa più stimolante di tutte è che Mello ci invita a porre questi temi al centro dell'agenda politica. E questo è il punto. In questi anni la domanda è sempre stata, da parte di alcune posizioni ideologiche: come abolire la flessibilità (intesa come precarietà)? Invece il libro di Mello spinge secondo me a porre le domande giuste, quelle che i giovani dovrebbero pretendere fossero poste ai politici: come trasformare la società italiana, come sbloccarla, come dare più opportunità a giovani e donne? Come rendere più moderno il sistema delle imprese e l'intero mercato del lavoro? In fin dei conti: come aiutare la società italiana a trasformarsi in un posto dove tutti possono vivere meglio, soprattutto i giovani che finora sono stati invece i più trascurati?


Ecco, queste sono le cose di cui credo che discuteremo giovedì 13 alla Sapienza di Roma, Scienze Politiche, con Mello stesso, con Francesco Delzio (autore di Generazione Tuareg di cui ho già parlato qui) e con Michel Martone, brillante giuslavorista, coinvolto nella questione anche per una questione generazionale, essendo uno dei docenti universitari più giovani d'Italia. Coordina Giuliano Gennaio.
Il dibattito (vedi il video) è stato organizzato da Coalizione Generazionale, e ospitato dal professor Giovanni Somogyi, direttore del Dipartimento di Economia. Ma i veri animatori dovrebbero essere gli studenti, i diretti interessati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cia Angela, le domande ai politici di tutti gli schieramenti le ho fatte due anni fa, e non mi sono solo limitato a fare domande , ho fatto anche proposte..cadute nel vuoto.
Preciso che le ho fatte direttamente senza intermediari, ho le e-mail di tutti i parlamentari, onorevoli e quant'altro.
forse ho fatto un errore, quando le avevo poste ero in Svizzera (democrazia diretta), il guaio è che l'Italia non è la Svizzera.
Hanno perso un'ottima occasione.
Ciao Meccatronico

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