giovedì 6 dicembre 2007

IL BONUS VACANZE


Il tempo libero è uno dei valori fondanti del nostro tempo, anche per disoccupati e precari. Che questa non sia solo una provocazione, lo dimostra l’ultimo emendamento in Finanziaria: il bonus-vacanze. L’onorevole del Pd Leddi Maiola l’ha presentato oggi: dovrebbe essere rivolto alle fasce più deboli ed è destinato anche all’industria del turismo che si vedrebbe arrivare un certo ”flusso” anche in bassa stagione.

Che questo ci dica qualcosa su uno dei nostri valori fondanti è evidente, appena ci si riflette un po’: chi mai avrebbe potuto avere un’idea simile nei decenni passati? Negli anni ’50 e 60 in vacanza ci andava solo chi poteva, e anche per quelli non era un ”must”. Io ricordo lunghe estati da pendolari al mare di Roma, e non eravamo indigenti. Già negli anni 70 e 80 le vacanze , anche da poveri, sono diventate sempre più diffuse. Ma, ancora, anche allora uno studente o andava in campeggio , o andava a lavorare nei campi di fragole, oppure era un bel privilegiato. E se un’estate aveva da fare la tesi o doveva lavorare per il suo futuro, le vacanze passavano tranquillamente in secondo piano. Oggi no. La vacanza è più importante della ciriola. Anche se ancora si protesta per il prezzo del pane, mentre non ho mai sentito nessuno protestare per il prezzo dei viaggi a Sharm (che notoriamente sono ”economici” per chi se li può permettere).


Questi buoni-vacanza non andranno lontano. Rimarranno sicuramente un emendamento effimero e senza soldi. Ma ricordiamocene, perché qualcuno ha osato posare una pietra.

3 commenti:

Ladypiterpan ha detto...

Cara Angela,
nella vita ognuno di noi ama sognare...
Comprare una vacanza da "sogno" è la materializzazione dei propri sogni! E i sogni non hanno prezzo.

Anna

Anonimo ha detto...

Gent.ma Angela Pedrone

Sono un po stupito da alcune risposte che ho trovato dopo il mio post precedente.
Denoto sconforto negli animi e grande rassegnazione.
Forse la stessa rassegnazione che trovo nella proposta dei bonus-vacanze, come se con questa aspirina, si pretendesse di guarire la polmonite ovvero i disagi delle famiglie e dei giovani.
Concordo che la mentalità del lavoro e del campeggio estivo ha abbandonato la nostra società da tempo. Come riconosco però la nascente necessità di tutti di viaggiare. Non so se sia più giusto lavorare nei campi nel periodo estivo o fare un viaggio per conoscere un luogo. Probabilmente è giusto sudare per un lavoro che poi ti consente di assaporare meglio il viaggio che ti sei pouto permettere di pagare. Spero che il bonus – vacanze non sia uno strumento del nuovo welfare. Ora torno a lavorare, cerco di sudarmi la prossima vacanza.

Bonus a tutti.

Alessandro R

Anonimo ha detto...

Invece di proporre una "cazzata" del genere (scusate la prola) perché non controllano i prezzi del turismo,oppure aumentano gli stipendi,o ancora finanzizno progetti di studio all'estero per gli studenti...
Le inventano tutte pur di non tirare fuori un centesimo!

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