giovedì 6 settembre 2007

AVREI BISOGNO DI UNA ...MOGLIE?!


Spesso ho parlato di donne e lavoro, di quanto le donne finiscano per lavorare più degli uomini, se sono costrette ad occuparsi del proprio lavoro e anche dell'accudimento di una famiglia. Su un sito molto ben fatto, humanitech, che si occupa appunto di lavoro, è cominciato un discorso sulla paternità. Inevitabilmente credo che verrà allargato al confronto tra uomini e donne, ma anche (forse inaspettatamente) a quello con i nonni, tornati ad essere figure centrali di una famiglia spossata dagli impegni. Mi piacerebbe rilanciare il tema anche qui, e vediamo che succede... Tra l'altro, cercando una foto per questo post (ma poi ne ho trovata una che mi sembra meglio..;-) mi sono imbattuta nel sito e nel libro "Casalingo e contento" di Diolaiuti (nomen....) & Tironi, che chi frequenta la tv più di me sicuramente conosce (non so con quale giudizio, ma...) e che mi sembra in tema.
Aggiungo, come provocazione ma non troppo, che essendo io una mamma-single, credo di conoscere un po' tutti i risvolti della faccenda (come tentare di fare la madre, come tentare di fare il padre, e quanto contano i nonni)....ma soprattutto sappiate che molto spesso, sopraffatta dalla quantità di cose a cui pensare, mi sono trovata a gridare: "Quanto vorrei una moglie!" Leggete anche quello che scrive Livio Martucci...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie Angela della citazione. In effetti il "grado zero" della gestione dei figli prima ancora di essere legata ai ruoli in famiglia dipende dalla presenza o meno di una seconda figura d'appoggio. Per i nuclei familiari monocratici [madre o padre + figlio] e dunque monoreddito, oggi la presenza dei nonni è una benedizione del cielo.
Se posso aggiungere un piccolo aneddoto al dibattito: ieri sera alla presentazione dell'anno scolastico all'asilo nido di mia figlia eravamo in 39 donne, 4 uomini e 1 nonna. Le domande prevalenti delle donne? Su orari e compatibilità con i turni di lavoro. Quelle degli uomini? Sui costi. Sob.

angela padrone ha detto...

Presumo che fosse un asilo privato...mia figlia è andata in una scuola privata di lingua inglese negli ultimi otto anni. Lunedì inizia la prima media: ho voluto tentare l'avventura della scuola pubblica, ma intanto non ho ancora potuto sapere orari e turni...:-( Quanto ai costi...per un po' respiro (non sai quanto) Ho tentato tutto il mese di sapere qualcosa, ma inutilmente. La scuola funziona come se tutto il resto le dovesse girare intorno, nessuno capisce che bisogna organizzare turni, orari, rientri, baby sitter e anche nonne, che non sono sempre a disposizione (per loro fortuna anche le nonne hanno una vita propria). Io credo che finché questo problema non lo porranno proprio gli uomini...non sarà preso in considerazione

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