martedì 30 ottobre 2007

CONTRO IL SOFFITTO DI VETRO





Da oggi nasce un mio nuovo blog, "Soffitto di vetro" sul sito del Messaggero.it

Il "soffitto di vetro" è la metafora della barriera invisibile che le donne incontrano nei luoghi di lavoro, quando tentano di salire ai "piani alti". E' stata utilizzata per la prima volta nel 1986 in un articolo sul prestigioso giornale finanziario americano Wall Street Journal. Da allora si è diffusa in tutto il mondo ed è stata utilizzata molto anche in Italia: in particolare due libri analizzano il problema delle donne al potere e del soffitto di vetro (Soffitto di vetro e dintorni. Management al femminile, di Maria Cristina Bombelli, e Oltre il soffitto di vetro, di Linda Austin) .Utilizzerò questa immagine per parlare di donne e lavoro, ma non solo. Si parlerà anche di giovani. Anche loro, infatti, vivono la loro condizione di nuovi arrivati sul mercato del lavoro, di precari, di paria della società, di bamboccioni (come si dice ora), esattamente con lo stesso stato d'animo: come se davanti a loro ci fosse una barriera invisibile e invalicabile. Il problema è come affrontarla. E su questo forse non siamo tutti d'accordo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

In bocca al lupo per il nuovo blog.
P.S. Bella l'immagine, ma parlerai di "glass" o "class" ceiling?

Anonimo ha detto...

ottima idea! in bocca a lupo! Laura Bogliolo

angela padrone ha detto...

Ciao Dario, in realtà è glass ceiling, però mi piaceva il disegno...e poi in tempi in cui le classi tradizionali sembrano tramontate, il problema vero sono tutte le barriere invisibili, che siano tra strati sociali o tra generi o tra generazioni. Io sono per la mobilità... perché amo il nuoto: in acqua se non ti muovi tendi ad affondare!

Unknown ha detto...

Salve, sto leggendo il suo libro che trovo molto interessante, anch'io mi sono spesso occupato dei problemi del lavoro e del precariato sul mio blog, compreso il "commento" di CV ricevuti (non lo faccio da un po' per problemi di tempo).
Anche se sono "dall'altra parte".

A mio parere il mondo di oggi ha "vetri" molto meno spessi di un tempo. Certo come giustamente scrive nel libro occorre darsi da fare e provare a sfondarli quei vetri, ma se li si guarda e basta...

Complimenti, pensavo di trovare un blog funzionale al libro ne trovo uno vero.
Che mi metterò a seguire.

Unknown ha detto...

ooops, piccolo errore.
Il lei non è da bloggers :-)

Chiedo perdono
ciao

angela padrone ha detto...

Bene, imprenditore, benvenuto tra noi: finalmente qualcuno che racconta anche le cose viste dall'altra parte! Io credo che possa essere molto più utile di tante lamentazioni che a volte si fanno tra persone che la pensano tutte nello stesso modo e non procedono di un passo nella soluzione dei problemi :-)

Anonimo ha detto...

Come è vero quel che dici ...

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