Ebbene sì. questo è il mondo degli open space. Sono luoghi difficili, ma pure sempre utili. Permettono all'aziena di risparmiare parecchio denaro per la "costruzione" dello spazio lavorativo. Io ci lavoro ma devo ammettere che abbiamo anche uno spazio dove se ne hai bisogno puoi trovare la calma e il silenzio. Vi pare poco? Riuscire a lavorare in un open space è una questione soprattutto di rispetto reciproco e in qualche modo, se c'è questo rispetto, si riesce anche a creare una maggiore socializzazione. Per noi a volte sono ancora una novità. Ma se andate un po' indietro con la memoria, vi basterà tornare alla redazione del giornale in cui lavorava Clark Kent nel primo superman per trovarne già degli esempi ben avviati. - Arnald
Nei giornali l'open space è la regola da decenni...i capi a volte hanno dei box o delle stanze (giusto i vicedirettori) nei quali cercano di asserragliarsi, ma vi garantisco che le discussioni sull'aria condizionata sono continue e mettono uno contro l'altro redattori, capi, direttore...e ognuno si lamenta per opposte ragioni! Io d'estate giro armata di golf ma c'è anche chi, circondato dal gelo, si lamenta e sbuffa per il caldo! a.
di Angela Padrone Prefazione di Emma Bonino Presentazione di Michel Martone
In questo nuovo libro ho cercato di spiegare chi sono gli outsider d'Italia, perché sono tenuti ai margini, se hanno delle colpe e perchè io penso che siano delle formidabili risorse, che il Paese non può sprecare. Alla fine faccio 10 proposte che potrebbero servire al cambiamento. In libreria dall'11 novembre ---- acquista on line su Ibs
Sono una giornalista del Messaggero, e ho una passione: il mondo del lavoro. Ho scritto un libro di storie sui giovani e il lavoro, che si intitola "Precari e contenti", Marsilio editore, in libreria e sul web. Sono storie "positive", per uscire dai luoghi comuni e suggerire idee e opportunità.
3 commenti:
Ebbene sì. questo è il mondo degli open space.
Sono luoghi difficili, ma pure sempre utili. Permettono all'aziena di risparmiare parecchio denaro per la "costruzione" dello spazio lavorativo. Io ci lavoro ma devo ammettere che abbiamo anche uno spazio dove se ne hai bisogno puoi trovare la calma e il silenzio. Vi pare poco? Riuscire a lavorare in un open space è una questione soprattutto di rispetto reciproco e in qualche modo, se c'è questo rispetto, si riesce anche a creare una maggiore socializzazione. Per noi a volte sono ancora una novità. Ma se andate un po' indietro con la memoria, vi basterà tornare alla redazione del giornale in cui lavorava Clark Kent nel primo superman per trovarne già degli esempi ben avviati. - Arnald
Nei giornali l'open space è la regola da decenni...i capi a volte hanno dei box o delle stanze (giusto i vicedirettori) nei quali cercano di asserragliarsi, ma vi garantisco che le discussioni sull'aria condizionata sono continue e mettono uno contro l'altro redattori, capi, direttore...e ognuno si lamenta per opposte ragioni! Io d'estate giro armata di golf ma c'è anche chi, circondato dal gelo, si lamenta e sbuffa per il caldo!
a.
..ce n'è tanta in giro di gente così!....
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