DRAGHI E I GIOVANI "MORTIFICATI"
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Pubblicato da angela padrone alle 12:03 5 commenti
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Qui a Torino si parla molto del rischio alluvione. In realtà, chi come me è abituato alle improvvise e torrenziali piogge romane, si guarda intorno e non vede un granché. Però la DoraBaltea fa paura, il Po anche , per non parlare della Dora Riparia.
Comunque, per ora non sono andata sott'acqua e ieri sera abbiamo finito tardissimo il dibattito alla Fondazione CRT. La cosa più bella della serata è stato il pubblico: tanti ragazzi, tantissimi. E molto partecipativi, pieni di voglia di parlare e di capire. Fatto raro. Grandi complimenti quindi alla Fondazione CRT, che evidentemente è riuscita veramente a investire su persone interessanti e attive. Purtroppo, dalla mia esperienza, non è sempre così e anche ieri sera un'insegnante ha raccontato la sua esperienza: dopo 25 anni di insegnamento, negli ultimi anni si trova con ragazzi ai quali non interessa niente del futuro, del mondo, di ciò che li aspetta, nemmeno della loro personale strada post-scuola, e lei non sa come prenderli.
(Nella foto, sulla destra, il professor Miglietta della Fondazione CRT)
Ecco perché io insisto sul fatto che non bisogna rappresentare la realtà in modo esageratamente negativo, perché così i giovani si sfiduciano ancora di più. E' importante rappresentare i problemi e dire loro che non sarà facile, per niente. Ma se crederanno in se stessi e nei loro sogni, se non si risparmieranno e accetteranno anche qualche sconfitta, possono avere delle soddisfazioni. Interessante, tra i racconti di ieri, la storia di Francesco Capello, giovane ricercatore che vive, come dice lui, tra Manchester e Leeds e si occupa di letteratura italiana e psicanalisi all'università in Gran Bretagna. La sua strada per ora l'ha trovata lì, e certo in Italia avrebbe delle difficoltà in più. Ma come dico sempre, muoversi è una risorsa e anche andare all'estero non è una sconfitta. Se poi proprio si vuole riportare il proprio "patrimonio" a beneficio del'Italia, si può sempre rientrare.
Stasera nuovo dibatito sulla precarietà e sulla flessibilità, alla Libreria in via Roma come da programma., verso le 17,30-18. Speriamo di non finire sott'acqua!
Pubblicato da angela padrone alle 09:08 4 commenti
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E' stato interessante il dibattito alla Link University ieri a Roma. Purtroppo il ministro Sacconi non c'era, ma era presente Tiziano Treu, ex ministro del lavoro e professore, il sottosegretario Vincenzo Scotti, e i rappresentanti delle agenzie del Lavoro, Antonio Lombardi e Salvo Messina, come da programma.
Segnalo soprattutto l'intervento di Treu: il senatore ha sottolineato che la lamentela sul precariato non porta da essuna parte, né i giovani, né chi governa. La lagna non serve, anzi scoraggia chi si deve rimboccare le maniche. Quanto ai punti cruciali su cui premere per un'azione di riforma mi sembra che Treu abbia bene individuato tre punti. 1)Il rapporto tra mondo della scuola , dell'Università e in generale della formazione con il mondo del lavoro 2)le imprese, che dovrebbero finalmente capire quanto sia nel loro interesse investire sui giovani più qualificati, sui laureati, e valorizzarli anche economicamente 3) un sistema di "tutele" per chi ha lavori discontinui o perde il lavoro, sul modello della flexicurity in Danimarca. I tre punti sono stati detti in ordine d'importanza. Tra l'altro Treu ha raccontato anche la storia dei suoi figli e dei loro tortuosi percorsi di lavoro della serie, se proprio volete essere disoccupati, allora fatelo, ma siatene coscienti!
Radio radicale ha trasmesso tutta la discussione, chi ha voglia la può ascoltare attraverso il link
Pubblicato da angela padrone alle 09:27 0 commenti
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(Per vedere bene l'invito cliccateci sopra)
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(un outsider)
Ho visto oggi sulla Cnn una intervista di Larry King a Michael Moore sulle elezioni presidenziali americane. Tra le varie cose Moore diceva: capisco la rabbia dei neri, che durante la vita si sono sentiti sempre discriminati. E si capiva che lui tifa per Obama. Ma diceva anche: capisco la rabbia delle donne, perché anche loro nella loro vita si sono spesso sentite discriminate, mia madre addirittura, non poteva manifestare in America per il voto alle donne perché per quello rischiava la prigione. In America: non millenni fa ma meno di un secolo fa. E tu dove ti metti? Chiedeva Larry King: ma noi abbiamo sempre comandato (noi maschi bianchi, intendeva), ora è giusta che comandino loro, risponde Moore. Interessante.
In Europa abbiamo gli immigrati, ma ancora non c'è un problema grande come quello dei neri d'America. In compenso abbiamo le donne, che qui da noi hanno avuto il voto molto tempo dopo quello che succedeva alla madre di Michael Moore. E ora ci stiamo accorgendo che anche i giovani non stanno tanto bene: non per altro, ma perché sono talmente pochi e senza potere che nessuno li rappresenta. L'elettore medio ha quasi 50 anni e al potere ci sono dei sessantenni. Da noi quindi c'è il problema donne e giovani. Uno degli araldi di questo potere è stato Giuliano Da Empoli, che in passato si è spinto quasi (quasi) a pensare alle quote per i giovani in politica. Ora però, come a volte fanno le persone molto acute, sembra essere stanco della sua idea. Il fatto che altri comincino a difendere gli outsider evidentemente gli secca un po'. Perciò scrive: che oggi si presentano nuove élites che si fanno largo grazie ai moderni strumenti della comunicazione, scalzando i vecchi politici, che studiavano una vita prima di arrivare alla ribalta. Potrebbe anche esserci qualche briciola di vero. Ma mi pare che le vecchie >élites siano saldamente in sella, e si servano dei nuovi arrivati come "vallette". Ma il potere non glielo lasciano: Temo che la conferma arriverà dai nomi del nascituro governo.
E, contrariamente a Antonio Polito, che su un tema adiacente scrive che si sta verificando "un sessantotto alla rovescia", e si lancia in una difesa degli elettori maschi, bianchi e incazzati, io continuo a puntare sugli outsider. Quei maschi lì, bianchi e attempati, secondo me non hanno ancora visto niente. (!)
Pubblicato da angela padrone alle 23:25 4 commenti
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Pubblicato da angela padrone alle 11:54 23 commenti
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