venerdì 9 maggio 2008

APPELLO AL GOVERNO: SACCONI E GELMINI LAVORINO INSIEME


Ultimamente qui si è accesa una polemica sugli stage...scusatemi stakastagisti, scusatemi prime, ma vorrei chiedervi di passare a un altro tema. Si tratta di un fatto che dovrebbe colpire tutti voi, un dato emerso da Unioncamere (qui fin troppo citata per gli stage): tra giovani laureati e non laureati, mediamente, c'è una differenza di stipendio media (e sottolineo media) quasi irrilevante. Circa 70 euro al mese.
Ho scritto un commento su questa notizia, che trovate sul Messaggero di oggi (e anche sulla Stampa), nel quale sostanzialmente dico tre cose:
1) La laurea di per sé non garantisce più niente, per ridarle veramente valore bisognerebbe abolirne il valore legale, e mettere in concorrenza facoltà, corsi di laurea, professori, e studenti.
2) Per far incontrare domanda e offerta di lavoro, nel XXI secolo bisogna creare un rapporto stretto tra mondo dell'istruzione e mondo delle imprese. Il che non vuol dire abolire la "cultura" (già li sento...) ma dargli la giusta consapevolezza, far funzionare un sistema del merito, capire il mondo in cui si vive.
3) Faccio un appello formale al nuovo governo e in particolare ai ministri Sacconi e Gelmini: sono i più importanti di questo esecutivo, sono il nostro investimento sul futuro. Se avesse un senso, e lo dico solo per paradosso, darei a loro due (ma solo se si mettono insieme!) il 5 per mille della mia dichiarazione dei redditi. Ministero dell'Istruzione e ministero del Lavoro (non a caso però si chiama Welfare, il che sottolinea anche l'importanza di una visione dei lavoratori al di fuori del "posto" di lavoro, quindi le tutele, la formazione, l'impiegabilità ecc.).
Sia Maurizio Sacconi che Maria Stella Gelmini hanno le qualità per fare delle cose concrete in un senso innovativo. Speriamo che non prevalga la logica della conservazione. Mi spiego: giusto detassare gli staordinari, ma questo funziona soprattutto nelle fabbriche: non è un modo moderno di aiutare il lavoro delle donne e dei giovani, per quello servirebbe più inventiva, più "flessibilità", per esempio, e più innovazione tecnologica. Tornerò su questo concetto: la tecnologia è amica delle donne e anche dei giovani. Faccio un altro esempio, questa volta sulla scuola: va bene tornare ai voti e agli esami di riparazione, ma il punto vero sono gli insegnanti. Finché non verrà restituita loro dignità, soldi e mezzi, in cambio di più lavoro, più meritocrazia e risultati (studenti più preparati e via dalle scuole gli insegnanti non all'altezza) nella scuola, come nell'università, non si sarà fatto niente. E infine, la formazione, il rapporto tra scuola e aziende, gli stessi stage. Tutto va legato in una logica orientata al risultato.
Scusate la lunghezza e la foga, ma il tema è di fondamentale importanza e urgenza, e mi appassiona molto.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Pienamente concordi con te.

:-)

Un saluto

Unknown ha detto...

Insegnanti?
Occorrerebbero altri appellativi in alcuni casi.

La prof di Matematica di mia figlia, _al liceo scientifico_!, sbaglia gli esercizi alla lavagna e non le tornano. Ma non saltuariamente, quello può capitare...

E poi come credi che crescano i nostri giovani?

Anonimo ha detto...

Angela, abbiamo molto apprezzato il tuo articolo, condivisibilissimo, nonché l'appello. Ti abbiamo doverosamente citata nell'articolo di oggi. Un saluto!


@l'imprenditore: finché si continuerà a pagare un insegnante di liceo 1200 euro al mese, quali laureati credi che vadano a fare questo lavoro? Il 20% dei fortemente motivati e l'80% quelli che non hanno trovato nient'altro, nemmeno il call center. Ti faccio un esempio banalissimo: negli ITIS, per esempio per periti aeronautici, diverse materie possono essere svolte solo da ingegneri. Prova ad offrire 10-15 anni di precariato a 1000 euro al mese a un ingegnere e ti rispondi da solo su chi può esserci in quelle classi. Con tutto il rispetto per il pochi, ma veramente POCHI, che lo fanno per passione.

Anonimo ha detto...

Sono daccordo sul fatto che sono 2 Ministeri strategici non conosco molto i ministri ma è noto che il dialogo fra scuola e mondo del lavoro è ancora scarso e ci si investe poco. Alternanza scuola-lavoro, borse lavoro, tirocini, ecc.. ma alla fine non essendo lavoro pretenderei che fosse un'esperienza formativa spendibile ma se penso ad un tutor aziendale non pagato crolla quasi tutto. La scuola ha l'insegnante che se fa un'extra prende qualcosa, il centro per l'impiego ha il personale pagato, insomma è tutto incentrato sull'istituzione ma sull'azienda niente. Io propongo dei tutor capaci di seguire l'esperienza e che certifichino le competenze, ovviamente pagati. Così si evitano esperienze di solo fotocopie spero.

Anonimo ha detto...

giustamente per riportare il paese in equilibrio bisogna ripartire dalle basi:io spero vivamente che venga ristabilito un riallineamento tra mercato del lavoro e formazione altrimenti sarà sempre peggio; diamo fiducia ai Ministri e vediamo che combinano!

Anonimo ha detto...

@bloglavoro
Perdona, ma la professionalità dell'individuo non è determinata dallo stipendio che questo prende.

Semmai, si potrebbe dire l'opposto, cioè è la professionalità dell'individuo a determinare lo stipendio.

Sembra lo chiamino "merito".

:-)

Loud ha detto...

OT: Ciao Angela, scusami se faccio questo Off Topic ma vorrei chiederti di passare dal mio blog. Mi piacerebbe molto avere la tua opinione in merito alle proposte di Ichino alla luce dei commenti che stanno alimentando interessantemente la discussione sul mio blog.
Credo che tu ci possa dare un utile contributo.

Link: http://www.lucalodi.it/2008/05/01/proposta-di-ichino-periodo-di-prova-e-licenziamenti/

Se potrai grazie, altrimenti non ti preoccupare. Mi rendo conto che hai molto da fare.

A presto,
Luca

Anonimo ha detto...

@prime: probabilmente conosci molto poco i meccanismi di contrattazione e le questioni concorsuali che dal 71 ad oggi hanno portato la classe degli insegnanti statali ad essere uno degli emblemi del sottopagato in Italia.
E ti ripeto: se sei un ingegnere e valido, vai dove ti offrono 5000 euro al mese o a fare 10 anni di supplenze e precariato per arrivare alla fine ad avere uno stipendio di 1200 euro al mese? Come vedi nella scuola lo stipendio è ormai più determinante del merito nel fare l'insegnante, anche visto che NESSUNO riceve premi in base al merito ma solo in base a graduatorie e anzianità.

Anonimo ha detto...

@bloglavoro
veramente il commento era sotto altri punti di vista ...

:-)

Per il resto, è normale che l'ing. valido vada dove lo porta la retribuzione, ma non diremmo sia tanto una conferma di quel che tu dici.

Ciò succede solo in ambienti attualmente non-competitivi quali la scuola pubblica.

Vai a raccontare la stessa cosa in ambienti diversi e realmente competivi e meritocratici italiani ed esteri, e avresti la realizzazione piena del concetto: è la professionalità dell'individuo a determinare lo stipendio - + sei bravo e + ti pagano.

Alla fine, è il anche il rovescio della medaglia di quel che tu dici.

:-)

Un abbraccio

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