giovedì 15 novembre 2007

PRECARI NELLA PA, SERVE IL CONCORSO


Stabilizzazione dei precari: la sinistra di lotta e di governo ha ottenuto quello che voleva, anche l'ala diniana ha avuto la sua piccola vittoria, ma soprattutto ha vinto la logica che una qualche selezione ci vuole: tutta l'Unione ha votato l'emendamento di Natale D'Amico che garantisce l'assunzione a tempo indeterminato solo a coloro che sono entrati tramite «procedure selettive di natura concorsuale». Viene escluso inoltre «il personale di diretta collaborazione degli organi politici» (i portaborse). Per i Co.Co.Co, in sede di concorso, verrà riconosciuto in termini di punteggio «il servizio prestato presso le pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi», nei cinque anni precedenti alla data del 28 settembre 2007.


Quale sarà poi l'applicazione di questa norma, cioè se servirà ad evitare assunzioni di massa ope legis (e relativo "tappo" a qualunque nuova assunzione per i prossimi dieci anni), e se rimarrà un po' di spazio per dei giovani bravi, è quello che dovrà essere verificato. Ma il principio è salvo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo governo mi disgusta sempre di più. Forse pensano di essersi parati il c... sul tema del precariato con questo emendamento che riguarda IL SOLO AMBITO PUBBLICO? E gli altri??? E io???
Max Cosmico

Anonimo ha detto...

anche tra i precari della PA lascia per strada un sacco di gente che come me è da 10 anni che salta da una PA all'altra

Pietro Piovani ha detto...

Occhio Angela! Non ci facciamo incantare dai trucchetti delle battaglie parlamentari. L'obbligo di aver sostenuto "procedure selettive di natura concorsuale", che Dini vuole spacciare per una sua conquista, in realtà era già scritto nella Finanziaria precedente (legge 296/2006, art. 1 comma 558).

Non è cambiato niente.
La sanatoria (pardon, la stabilizzazione) era già prevista, le regole sono praticamente le stesse. Unico cambiamento rilevante: il beneficio è stato esteso a chi l'anno scorso aveva maturato solo due anni di lavoro con contratto a termine (anziché tre). E per i co.co.co c'è il punteggio nei concorsi futuri. Il resto è messa in scena a uso dei giornali.
Che infatti hanno subito abbocato.

angela padrone ha detto...

sì pietro ha perfettamente ragione, d'altra parte era evidente che fosse una foglia di fico...diciamo che almeno si è salvata un po' la forma, o il principio. purtroppo il risultato è quello: stabilizzazioni e nuovi precari per i prossimi dieci anni, poi nuove stabilizzazione. Bravi e meno bravi, tutti uguali. evviva

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