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lunedì 15 dicembre 2008

CARITA' PELOSA






Là dove anche chi è in cuor suo d’accordo, si è messo paura e sta zitto, è partito lancia in resta Renato Brunetta. Alzare l’età delle pensioni per le donne, portarla a parità con quella degli uomini. Ce lo chiede l’Unione Europea, ce lo impone una sentenza della Corte di Giustizia Europea, lo chiede l’equità e l’interesse stesso delle donne.



Eppure è una delle battaglie più impopolari che si possa combattere. A destra come a sinistra. Però ha ragione Brunetta: studiate, leggete, informatevi, cercate di capire come stanno le cose. La pensione anticipata non è un favore alle donne. E’ l’ennesima discriminazione per mandarle a casa (da oltre un secolo, il solito posto dove si vuole tenere le donne in Italia) a fare da badanti in primis ai poveri mariti, poi agli anziani e magari anche ai figli bamboccioni, che quando le madri hanno sessant’anni i figli ormai sono autonomi e si spera che facciano la loro vita, lavino, stirino e buttino la spazzatura.


Naturalmente quelle donne che gli ipocriti a destra e a sinistra vogliono ”proteggere” mandandole in pensione prima, hanno delle pensioni da fame, perché durante la loro vita hanno cominciato a lavorare (mediamente) tardi, avevano stipendi bassi, contributi ancora più bassi, carriere discontinue e comunque stoppate verso l’alto. Ecco perché molte donne se può già restano al lavoro oltre la data in cui potrebbero andarsene.

Chi dice di fare il loro interesse, chi gli vuole lasciare questo piccolo privilegio fa solo carità pelosa. No grazie.


I radicali, ”rompiballe” in senso buono della destra e della sinistra, lo vanno dicendo da un paio d’anni: alziamo l’età della pensione. rendiamo anche in questo le donne uguali, ma diamogli più opportunità durante la vita ativa: congedi obbligatori per i padri (sapete quanto io personalmente batta su questo tasto), asili nido per tutti, assistenza agli anziani, e un vero welfare per chi perde il lavoro o è precario. Tutto si può discutere, ma questo è quello che anche Brunetta intende. Io la chiamo modernizzazione.


Per chi ama le sintesi: ecco il commentino sul Messaggero di domenica 14/12/2008

sabato 24 novembre 2007

PARITA', LAVORO, PENSIONI: LA LUNGA STRADA DELLE DONNE

"Sul lavoro le donne fanno molta più fatica dei loro colleghi maschi ad affermarsi, in termini di stabilità, retribuzione e carriera". Testuale, dall'ultimo rapporto Isfol.
Ciò avviene nonostante le donne studino più degli uomini: nel 2006 il 57,3% dei laureati è costituito da donne. Unico difetto, se lo si può considerare tale: le ragazze continuano a preferire in larga misura lauree del settore umanistico. Questo certamente non sempre le mette alla pari nel mercato del lavoro. Ma i dati chiave sono altri tre:1) molte donne non entrano proprio nel mercato del lavoro, e sono quasi 10 milioni quelle in età lavorativa che non cercano un impiego (il numero degli uomini è circa la metà)
2) in Italia lavora solo il 47% delle donne (l'obiettivo fissato dall'Europa per il 2005 era il 57%)
3) il 67% delle donne ritiene il proprio orario di lavoro troppo lungo e fa fatica a conciliare il lavoro con gli impegni familiari. Insomma, ciò che dovrebbe essere normale (e per gli uomini lo è: cioè avere una vita familiare e anche un lavoro cui dedicarsi) per le donne è sempre il risultato di un doppio salto mortale. Quelle che ci riescono, garantisco, fanno una fatica enorme!

Aggiungo l'appello della campagna dei radicali "Proteggimi di meno, includimi di più", che propone l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne, per portarlo alla pari con quello degli uomini. Ecco i due bei video della campagna e il link per firmare l'appello



venerdì 26 ottobre 2007

DONNE: PIU' LAVORO, PIU' LIBERTA'


AGGIUNTO LINK
per ascoltare il convegno



Oggi si discute di donne e welfare in un convegno organizzato dai radicali e dal gruppo welfare to work: "Proteggimi di meno e includimi di più". Si discute di equiparazione dell'età pensionabile per le donne, ma anche di tutto ciò che servirebbe alle donne per lavorare meglio e di più: asili nido, meno tasse, orari più flessibili...che poi servirebbe a tutti, anche agli uomini, per una migliore qualità della vita. Ne avevo già cominciato a parlare in un precedente post e poi nella trasmissione a radio radicale, che potete ascolatare qui accanto.
Al convegno di oggi ci saranno Emma Bonino,, Rita Bernardini, Valeria Manieri, Cinzia Dato, Maria Teresa Amorosino, Maria Leddi Maiola, Margherita Boniver, Donatella Poretti, Fiorella Kostoris, Natale Forlani, Giulia Bongiorno, Benedetto della Vedova, Marco Pannella, Natale D'Amico, Alessandra D'Amico. Modera Angela Padrone. QUI POTETE ADERIRE ALL'APPELLO. Qui c'è il BLOG IN PANCHINA VACCI TU

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