"AIUTO, SALVATEMI DAL POSTO FISSO"
AGGIORNATO
Piccola avvertenza: questo post non è destinato al pubblico dei precari, a meno che non siano di stomaco particolarmente forte come Max Cosmico. Il post è destinato a un pubblico di ingrigiti lavoratori a tempo indeterminato.
"La chiamano l'era dell'accesso: basterebbe avere le chiavi per entrare in un nuovo mondo di possibilità. Nessuna proprietà. Nessun legame con le città. Matrimoni che passano di moda. Ma, un momento: perché in questo panorama in cui tutto si modifica nessuno dice che anche il posto fisso dovrebbe avere i minuti contati? Certo si parla di flessibilità ma anche le imprese si sono affrettate a dire che non vogliono un mondo precario....Con il risultato che siamo insoddisfatti prima perché vogliamo essere assunti. E siamo insoddisfatti dopo perché lo siamo stati".
Questo è uno dei passaggi di un libro che consiglio: "Come salvarsi dal posto fisso", edizioni Il Filo, 10 euro, di Massimo Sideri, giovane giornalista del Corriere della Sera. Massimo la settimana prossima modererà a Milano un tavola rotonda durante la quale si parlerà del mio libro ma soprattutto della flessibilità (martedì 16 ottobre, Libreria Egea, via Bocconi 8, ore 18. Ci saranno anche due notissimi giuslavoristi, Michele Tiraboschi e Stefano Liebman, e due giovani scrittori, Alessandro Rimassa e Antonio Incorvaia, autori di Generazione Mille euro). Quello che Sideri ha scritto è un pamphlet dagli intenti provocatori, il cui sottotitolo è una perla: "Elogio del precariato a uso degli assunti a tempo indeterminato". A ben guardare non è un libro "serioso" sul lavoro o sul mondo del lavoro, ma un'opera filosofica e ironica, che però colpisce molto seriamente.
Per prima cosa Massimo mette le mani avanti: i precari si arrabbieranno. Certo, perché tutti quelli che soffrono per un lavoro poco sicuro potrebbero anche sentirsi presi in giro da chi, con il sedere al caldo, dice: beati voi. Eppure il tema è profondo e potrebbe riguardare non due o tre milioni di precari, ma oltre 20 milioni di lavoratori a tempo indeterminato in Italia!
Per capire subito di che si parla leggiamo la scena madre del libro: "Provate ad immaginare un ring dove si affrontano nel match del secolo un precario e un contratto a tempo indeterminato. Gli allibratori sono al lavoro, le scommesse si stanno per chiudere. Il precario è stanco, ha dormito in una topaia di quinta categoria, il secondo al suo angolo non ha una bella cera e gli fuma una sigaretta in faccia. E' magro, ma più perché non ha mangiato che per la forma fisica. Sui book è dato 7 a 1. La quotazione di un brocco. Ultimi secondi. Dobbiamo scommettere i nostri risparmi. Su chi puntare?" Bè, nelle pagine successive, passando per le scimmie, esperimenti scientifici sul cervello, incursioni nella storia dell'economia e nelle vite di precari celebri, Massimo ce lo svelerà, anche se potete immaginarlo. Lui, trentenne, con un buon lavoro, rimpiange la sua "forza" di quando era precario. Io spesso dico ai miei amici precari: ma il precariato ti ha dato delle grandi opportunità, no? La forza di tirare fuori il meglio di te, i tuoi sogni accantonati....Per esempio lo dico sempre a Max Cosmico, ad Arnald e l'ho detto qualche giorno fa anche ad Andrea Bajani, che l'ha preso per un tranello. Invece c'è del vero. Dice Sideri: "Se fossi riuscito a trascinare nel posto fisso tutte le energie, le aspirazioni, il coraggio e la fantasia che avevo negli anni bui dei contratti a tempo determinato, in due parole il pensiero precario, potrei dirmi felice. Eppure non è stato così. E sono sicuro che anche a voi è successa più o meno la stessa cosa. Inoltre la condizione ottimale per la società, quella di un mondo fatto esclusivamente di precari, sembra lontana dal venire. Tra noi e questo paradiso terrestre si porranno mille ostacoli e resistenze insospettabili...."
Insomma, c'è da divertirsi e da pensare. In fondo è come quando alla fine delle favole i protagonisti si sposano: cosa sarà di quel loro amore appassionato, nel grigio tran tran del matrimonio?