martedì 29 gennaio 2008
domenica 27 gennaio 2008
ANCORA SUI MASTER...E UN MBA!
Pubblicato da angela padrone alle 22:06 4 commenti
Etichette: master, max cosmico, mba, salvatori gianluca
mercoledì 23 gennaio 2008
SCUOLA, RICCHEZZA E POVERTA'
La scuola è un elemento chiave dello sviluppo, della ricchezza e della forza di una popolazione. Al contrario, il non investimento nella scuola è un segnale di povertà. Che cosa vorrà dire il fatto che nella classe di mia figlia noi genitori siamo stati costretti a tassarci e a cucire in proprio delle tende per le finestre, altrimenti i nostri figli non potevano fare lezione per colpa del sole intenso?
Al tema scuola e lavoro è dedicato l'editoriale dell'ultimo bollettino (n. 2/2008) della fondazione Biagi, firmato da Michele Tiraboschi: "Il lavoro dei giovani e il peso del mancato raccordo tra scuola e lavoro" (publ. anche sul Sole 24 ore del 22/1/08).
Guarda caso al tema istruzione, legato direttamente alla crescita della ricchezza di un Paese, è dedicato anche uno degli articoli pubblicati ieri da la voce "Ma il sorpasso c'è", di Daniel Gros e Ilaria Maselli: la tesi è che l'investimento e i risultati del sistema di istruzione di un paese abbiano un rapporto diretto con la sua produzione di ricchezza. Per esempio la Grecia ha già raggiunto un livello di istruzione superiore a quello dell'Italia e si candida a un sorpasso che fa il paio con quello in corso (nei fatti) da parte della Spagna.
Ma torniamo all'articolo di Tiraboschi, che secondo me è particolarmente preciso nell'individuazione del problema scuola: nell'articolo si sottolineano i dati sull'occupazione con i quali è cominciato il 2008: disoccupazione al 6%, e 3 milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro in più negli ultimi dieci anni. Dati che ci piazzano tra i migliori in Europa. Negativi invece i dati sull'occupazione totale (59,1%), molto lontani da quel 70% che l'Europa fissa come target ideale, e tasso di disoccupazione giovanile al 20 per cento. Per non parlare dell'occupazione delle donne, che ci piazza proprio tra gli ultimi. Eppure, a ben vedere, sottolinea Tiraboschi, i tassi di disoccupazione italiani riferiti a soggetti con più di 25 anni, sono "perfettamente in linea con la media degli altri Paesi, mentre peggiorano drasticamente nella fascia d'età tra i 20 e i 24 anni e ancora di più nella fascia tra i 15 e i 19 anni. Ed è qui che sta la vera anomalia italiana e, con essa, la spiegazione delle pessime performance del nostro Paese con riferimento alla occupazione givanile". Io stessa ho spesso sottlineato come, in fondo, l'età di maturazione dei giovani oggi si sia spostata in avanti, e si tenda a diventare adulti e a entrare nel mondo del lavoro e nella vita indipendente sempre più tardi, quasi fosse n normale processo di evoluzione della specie.
"La verità - sottolinea Tiraboschi - è che buona parte dei giovani italiani non ha alcun contatto con il mondo del lavoro. .....La differenza con gli altri Paesi è tutta qui, nella diffidenza verso forme di lavoro a tempo parziale. E anche nella mancanza di veri e propri percorsi formativi ed educativi in alternanza, capaci di valorizzare la valenza formativa del lavoro, così come l'assenza di centri di placement e orientamento al lavoro nelle scuole e nella maggior parte delle università italiane."
La conclusione punta proprio su questo: sulla "qualità del sistema educativo" e sull' "effettivo raccordo tra scuola e lavoro", che consenta un ingresso tempestivo nel mercato del lavoro.
Ora, diciamolo chiaramente, ai giovani si può consigliare di sbrigarsi, di non perdere tempo, di cominciare presto ad affacciarsi sul mercato del lavoro, di chiedere consigli e informazioni agli "esperti" che gli capitino a tiro. Li si può rimproverare di pigrizia e miopia sul loro futuro. Ma, e il "ma" è molto grosso, ma alle istituzioni educative va imputato che questi giovani sono lasciati soli. Troppo soli. Non è facile a 16-20-22 anni capire con precisione che percorso scegliere, dove rivolgersi, e cosa sia veramente proficuo per la propria formazione e non una semplice perdita di tempo. La scuola, l'università e tutto il sistema che on investe su queste emergenze, ha sulla coscienza il difficile ingresso dei giovani nel lavoro e la loro visione pessimistica, e a volte rinunciataria, del futuro.
Pubblicato da angela padrone alle 14:59 4 commenti
Etichette: fondazione marco biagi, la voce, michele tiraboschi, pil, povertà, ricchezza, scuola, sviluppo
lunedì 21 gennaio 2008
UN PAESE SENZA FIDUCIA, IN SE STESSO
Notiamo, tra le cifre, che tre cittadini su quattro hanno poca o nessuna fiducia nel governo: la fiducia è in calo di 5 punti percentuali. In calo di oltre 9 punti percentuali la fiducia nel Parlamento: si fida solo il 19,4%, rispetto al 30,5% dell'anno scorso. Cresce, anche se bassa, la fiducia nei magistrati: era del 39,6%, ora raccoglie un 42,5% di fiduciosi. I partiti, non ne parliamo.
venerdì 18 gennaio 2008
DUE MORTI A PORTO MARGHERA
Leggo le prime notizie da Porto Marghera: due operai morti, le bombole di ossigeno erano vuote...non so neanche se questo è vero, magari le bombole di ossigeno ormai non servivano più...so solo che in questo Paese qualche volta sembra un miracolo se qualcosa funziona: i ginecologi li scelgono i partiti, la politica è solo traffici, gli uffici pubblici non rispondono al telefono, le norme di sicurezza non le rispetta nessuno né aziende né lavoratori, il Parlamento (no, il parlamento) applaude gli indagati (a prescindere, diceva quello), gli scienziati li costringiamo a scappare all'estero, le scuole sono deprimenti, la gente sgarbata e triste, i giovani si lagnano ma neanche si sognano di migliorare qualcosa...sembrano cose separate, cose che non c'entrano l'una con l'altra? A me sembra un'unica scena, una scena di una decadenza spaventosa. Forse ci metterò alcuni giorni a riprendermi
Pubblicato da angela padrone alle 11:30 7 commenti
mercoledì 16 gennaio 2008
C'ERA UNA VOLTA L'UFFICIO DI COLLOCAMENTO
Pubblicato da angela padrone alle 17:50 4 commenti
Etichette: agenzie interinali, collocamento, lavoro in affitto, legge treu
sabato 12 gennaio 2008
INTROVABILI
Pubblicato da angela padrone alle 17:58 11 commenti
Etichette: confartigianato, estetisti, falegnami, idraulici, introvabili, meccanici, parrucchieri, sarti
venerdì 11 gennaio 2008
FORMAZIONE CONTINUA E LAVORATORI OBSOLETI (E GIORNALISTI)
Pubblicato da angela padrone alle 08:49 3 commenti
Etichette: aggiornamento, formazione, giornalisti, istat, lisbona
lunedì 7 gennaio 2008
TROPPI GIOVANI DISOCCUPATI
AGGIORNATO CON LINK
Sul tema segnalo la prima pagina dell'inserto "è lavoro" di Avvenire, con un commento perfetto del professor Michele Tiraboschi nel quale si spiega che , rispetto agli anni passati, abbiamo comunque recuperato ben 15 punti sulla discoccupazione giovanile. Ovvio che la situazione non è comunque accettabile. E Tiraboschi punta molto sullo scarso raccordo tra scuola e lavoro. Ecco perché è necessario occuparsi sempre di più di scuola, università e formazione.
L'Italia da un po' di tempo ha un tasso di disoccupazione più basso della media europea. Noi, tradizionalmente "maglia nera" in tutto, in questo caso ne usciamo abbastanza bene. Gli ultimi dati Eurostat dicono che la media Ue a 15 è del 7,2%, il tasso di disoccupazione italiano invece è del 6%. Sia merito della flessibilità, o dello "stellone" italiano, non si sa.
Però tra i giovani che hanno meno di 25 anni, l'Italia ha una delle performance peggiori: 20,2% di disoccupati, contro il 5% dell'Olanda e l'8,1% dell'Irlanda. La media europea è del 14%.
Questa è una caratteristica italiana: i giovani (quelli "veri", perché per il resto d'Europa dopo i 25 non si è più giovani) lavorano poco. Alcuni dicono che se la prendono "comoda", quindi sarebbe quasi colpa loro. Altri dicono che è colpa del sistema formativo, per cui ci si dilunga nelle università, tra corsi e master inutili, invece di precipitarsi a fare delle vere esperienze di lavoro. Comunque sia, una delle cause di incertezza e perdurante precarietà, dicono gli esperti, sarebbe proprio la lunga fase di transizione dalla scuola al lavoro e l'ingresso tardivo nel mercato. Eppure gli imprenditori privilegiano i lavoratori più giovani, almeno così dicono. O no?
Pubblicato da angela padrone alle 17:30 7 commenti
Etichette: disoccupati, disoccupazione, europa, giovani. avvenire, michele tiraboschi