martedì 17 giugno 2008

ESTATE, TEMPO DI LAVORO...



Questa sembra un po' dura. Ho trovato su JobTalk il rinvio a questo articolo del Wall Street Journal: Make vacation work. In sostanza consiglia ai nuovi assunti, o comunque giovani al lavoro,

come comportarsi prima di andarsene in vacanza e soprattutto cosa cercare di fare quando gli altri vanno in vacanza. Della serie: mica vi vorrete rilassare d'estate? le vacanze sono la migliore occasione per lavorare bene e mettersi in mostra! So che alle vostre orecchie sembra un po' forte. Il mondo cambia, lo capisco e l'America ben poco sa delle abitudini italiane... In effetti, però, devo dire che anche quando ho cominciato io era così, e allora non ci pesava, tanta era la voglia e l'entusiasmo. Chissà voi cosa ne pensate.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè dura Angela?

Anche nei tempi + attuali per molte persone l'estate è stata così, molto formativa e utile ...

Più che dura, la definiremmo ...

... "normale".

:-)

Anonimo ha detto...

Semplicemente disgustoso!
Il manuale del perfetto “lecchino”, ovvero come fare piacere al tuo capo sollevandolo dalle responsabilità che comporta il suo ruolo (qualcuno con la propensione a nascondere la cruda realtà con le parole difficili la chiamerà sicuramente “proattività”).
Peraltro forse è anche controproducente: non a tutti piacciono gli “yes men” e qualcuno potrebbe anche avere l’impressione che gli si vuole anche fare le scarpe…
E' un po' forte sì, cara Angela, e non credo che negli USA sia tanto diverso. Mi sa che anche lì un articolo simile risulta come minimo un po' imbarazzante...

Anonimo ha detto...

Secondo la mia esperienza personale l'estate in azienda ha avuto il classico 50 e 50. In un caso (Settore telecomunicazioni, contratto interinale per helpdesk generico) mi fece compiere un passettino in avanti, sostanzialmente passai dal "generico" al "tecnico", da part-time a Full-time, ma comunque interinale (ero dentro da 12 mesi con 3 contratti diversi), Mi dissero che avevo lavorato bene, ma va anche riconosciuto che proprio in quel periodo divennero "non rinnovabili" un buon numero di full-time. Nel secondo caso (settore informatico, tecnico hardware e reti, interinale) si è rivelato utile solo per l'azienza (nessuna formazione, orari assassini, solo gran pacche sulle spalle da parte dei clienti) e al rientro degli stabili fui messo a fare fotocopie. Non feci scadere il contratto e me ne andai, malgrado messaggi di stima e conferme di professionalità da parte di clienti e colleghi.
L'estate in ufficio paga alle volte formativamente, ma non ti fa guadagnare punti col datore di lavoro. O almeno non nel mio caso.

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