mercoledì 19 marzo 2008

BIAGI, SEI ANNI DOPO






Sei anni fa qualcuno si arrogava il diritto di uccidere un uomo: Marco Biagi. Un uomo che studiava il diritto del lavoro, un uomo che si ispirava a dottrine cristiane e socialiste, uno studioso che però aveva a cuore non solo le teorie ma le condizioni concrete dei giovani, dei lavoratori e del Paese in cui viveva.

Oggi a Modena, alla Fondazione che gli è stata intitolata, presso la facoltà dell'Università dove Biagi lavorava, non solo è stato ricordato Biagi, ma anche tutto il lavoro che i suoi allievi e la Fondazione hanno fatto in suo nome. Il rettore dell'Università ha ricordato che l'ateneo sforna ogni anno oltre tremila laureati e per molti di loro rappresenta anche un valido punto di riferimento e di accompagnamento nel mondo del lavoro. Cioè, proprio ciò che Biagi riteneva fondamentale per battere la disoccupazione e l'incertezza: il percorso studio-lavoro.
Alla Fondazione Biagi c'è stata la commemorazione , ma si è discusso anche di mercato del lavoro e in particolare di quello che viene considerato il più grosso problema del nostro mercato del lavoro: la scarsa presenza e lo scarso peso delle donne.
Domani l'allievo di Marco Biagi e animatore della Fondazione , il professor Michele Tiraboschi, pubblicherà sul Messaggero una lettera-ricordo del suo maestro. Non è un testo retorico, bensì una dichiarazione di affetto, con l'orgoglio per il lavoro iniziato allora e continuato in questi anni. Domani metterò il link qui. Ricordo anche, a chi vuole documentarsi, il link al sito di Adapt, legato alla Fondazione Marco Biagi: è una vera miniera di informazioni e idee.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Sai già come la penso, Angela.
Biagi è stato strumentalizzato dal governo Berlusconi per far nascere una legge capestro. Lo sanno tutti e la cosa che ti fa incazzare di più è che continuino a chiamare quella legge criminale con il suo nome. - Arnald www.diversamenteoccupati.it

angela padrone ha detto...

Io mi vergogno di leggere frasi come quelle di Arnald. E mi dispiace che si continuino a usare i pensieri (?) come randelli. Sarà che io mi pongo sempre la domanda: come migliorare? Devo dire però che spesso sono molto scoraggiata

Anonimo ha detto...

Arnald, perdona, ma di quale legge criminale stiamo parlando? Di quella che ha dimezzato la disoccupazione in italia e abbattuto una buona fetta del lavoro nero?

I problemi vanno risolti e - piaccia o meno - la legge biagi risolve dei problemi.

Non è perfetta, come niente al mondo. Ma è molto utile e positiva, se ben applicata e usata.

Alle volte ci viene il dubbio Arnald che tu sia realmente equidistante tra la visione flessibile e la visione precaria della vita.

Ne parleremo ...

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Arnald, perdona, ma di quale legge criminale stiamo parlando? Di quella che ha dimezzato la disoccupazione in italia e abbattuto una buona fetta del lavoro nero?

I problemi vanno risolti e - piaccia o meno - la legge biagi risolve dei problemi.

Non è perfetta, come niente al mondo. Ma è molto utile e positiva, se ben applicata e usata.

Alle volte ci viene il dubbio Arnald che tu sia realmente equidistante tra la visione flessibile e la visione precaria della vita.

Ne parleremo ...

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Beh, mi dispiace, ma io non mi vergogno affatto di ciò che penso. E questo non ha niente a che vedere con la precarietà vera o psicologica. Nel lavoro che voi chiamate flessibile non c'è alcuna garanzia per i diritti di malattia, ferie e maternità dei lavoratori. Questo non ha niente a che vedere con la produttività. Lo aveva nel caso dei lavori blindati a tempo indeterminato, sopratuttto nel settore pubblico. Lì erano davvero abusati, anzi, lo sono ancora. Credete davvero che non dare niente ai lavoratori aumenti la produttività? E poi basta con questa storia delle disoccupazione dimezzata. Lo sapete benissimo che le statistiche sono fatte calcolando come nuova assunzione un semplice rinnovo contrattuale. Angela, Prime, sapete come la penso, non come voi, certo, ma nemmeno come quelli che difenderebbero a tutti i costi gli impieghi pubblici mangia denaro. A questo punto, chiedetevi voi se le vostre posizioni non siano troppo estreme nel senso opposto. Con rispetto, Arnald

Anonimo ha detto...

Quindi: quando una cosa va male, ci si lamenta di questa. Quando qualcosa va bene, non ci si vuole credere e si cercano sempre motivi per dire che "no, in realtà non andava bene ma male, e comunque ci stanno tutti - destra e sinistra - prendendo sempre in giro".

Educativo.

C'è un mondo che si lamenta, che chiede esi arroga protezioni e diritti ed altro, prima di essere disposto a dare - menti precarie - e c'è un mondo che crea e si sacrifica, e cerca di trovare soluzioni partendo dal sacrifico - assurdo e abietto - di un uomo che è morto solo perchè voleva difendere i "nuovi lavoratori" in maniera moderna e superando le barriere e le visioni del passato - menti flessili.

Felici di essere - come tanti altri - menti flessili.

;-)

Anonimo ha detto...

Ma dai Prime,
sai benissimo cosa intendo. Ci sono eserciti di idioti che vanno in giro a dire che Marco Biagi è il mandante delle morti sul lavoro se non cose peggiori. Hai letto il mio ultimo post in proposito? E sai quanto io e tanti altri ci sacrifichiamo per raggiungere un sistema lavorativo meritocratico e funzionale. Ma c'è un intero sistema che rema contro e tanti tanti tanti imprenditori che si fanno solo i cacchi propri sulla pelle dei propri lavoratori. E questa legge, che in un paese migliore avrebbe forse dato risultati eccellenti, qui è diventata un nuovo amaro terreno di scontro. - Arnald

Anonimo ha detto...

Preconcetti.

:-)

un abbraccio

Anonimo ha detto...

I tuoi o miei?
:-)

Anonimo ha detto...

(ti lasciamo l'ultima parola altrimenti non la finisci più il tira e molla)

:-)

Anonimo ha detto...

Eh eh Prime,mi conoscete troppo bene, a presto. (è sempre un piacere parlare con voi e con angela, nonostante le differenze di opinione). - Arnald

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