lunedì 21 gennaio 2008

UN PAESE SENZA FIDUCIA, IN SE STESSO











Cala la fiducia nelle istituzioni, scrive oggi l'Eurispes. Mai ricerca è stata divulgata con tanto tempismo. Anche se il presidente di Eurispes ha precisato che le interviste sono state fatte tra fine 2007 e inizi di gennaio. Non sono quindi state influenzate dai recenti avvenimenti. Ma mi sentirei di scommettere che i "recenti avvenimenti" , dai casi Mastella al caso Papa-Sapienza, alla sceneggiata di Cuffaro in Sicilia (felice dopo una condanna a 5 anni) non abbiano fatto bene a nessuno dei protagonisti.

Notiamo, tra le cifre, che tre cittadini su quattro hanno poca o nessuna fiducia nel governo: la fiducia è in calo di 5 punti percentuali. In calo di oltre 9 punti percentuali la fiducia nel Parlamento: si fida solo il 19,4%, rispetto al 30,5% dell'anno scorso. Cresce, anche se bassa, la fiducia nei magistrati: era del 39,6%, ora raccoglie un 42,5% di fiduciosi. I partiti, non ne parliamo.
Raccolgono fiducia (il 71,6%) le associazioni di volontariato e, ben staccate, le forze armate e la polizia.
Interessante che nella Chiesa abbia fiducia meno della metà degli italiani, per l'esattezza il 49,7% , ma con un calo di 10 punti rispetto al 2007.
In fortissima crisi anche la fiducia nella scuola, chi legge questo blog sa quanta importanza si debba dare a questo dato: si passa dal 47,1% di "fiduciosi" dell'anno scorso al 33% di oggi. Attenzione, perché anche nelle associazioni di imprenditori ha fiducia solo il 23,5% degli italiani (nulla sappiamo invece degli imprenditori al di fuori delle associazioni).

Ora il governo sta per crollare perché Mastella non si è sentito abbastanza applaudito, tra Cei e governo stesso c'è tensione, le Borse sono in picchiata (ma questo non riguarda certo solo l'Italia). Credo che in questo preciso momento la fiducia degli italiani sia sotto i piedi. E meno male che c'é l'Ue e l'euro.
Attenzione, però, se l'Italia va male e si specchia nella tragicommedia della spazzatura napoletana e nei concorsi taroccati della Campania, la colpa è anche nostra.



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Un Paese - da 40 minuti - senza maggioranza, un Paese senza Governo.

Speriamo che i prossimi che verranno, di qualsiasi colore essi siano, riescano a fare meglio - sarà difficile fare peggio d'altronde.

Anonimo ha detto...

Io di fiducia ne ho poca verso i parlamentari,soprattutto perchè nessuno ha interessa per i cittadini.Come si fa a parlare di democrazie se poi nel momento di votare non ho scelta?Negli ultimi 7 anni ho visto 2 governi e uno peggio dell'altro.
I ptoblema è che credo alle prossime elezioni tutti si butteranno a votare contro l'attuale governo:ma cambierà ben poco.prima di andare a votare vorrei che ognuno di noi si chiedesse che miglioramenti ha visto nelle ultime legislature.

Ladypiterpan ha detto...

O Benny, che miglioramenti?
Che peggioramenti, al massimo!
In primis la legge elettorale, definita da chi l'ha fatta, "porcellum". E allora?
Se non si comincia a cambiare la legge elettorale, c'è poco da fare se non quello di avere un governo, diverso sì, ma sempre senza maggioranza reale!
Anna

andrea matranga ha detto...

Non ho bisogno di mettere le due dita in gola..... basta sentire quello che è accaduto negli ultimi giorni ma sopratutto quello che si prospetta nei giorni a venire!!!

andrea matranga ha detto...

Scusa volevo dirti che ti ho aggiunto hai miei blog consigliati.
Continua sempre così, è un piacere leggere il tuo blog.

Anonimo ha detto...

In caso di nuove elezioni quello che secondo me si profilerà più realisticamente è un fortissimo astensionismo. Alla fine credo sia proprio questo il lato peggiore di tutta questa situazione e il peggio che possiamo augurare a questa nazione. Finché c'è forza per lottare, fino a quando c'è lotta, protesta, contestazione... allora c'è speranza. Quando la gente si arrende, si sente impotente o come dai dati sopra non ha più fiducia nelle istituzioni, che siano di destra o di sinistra, allora ecco che la situazione è davvero drammatica.

Anonimo ha detto...

@bloglavoro
come detto bene da paglioncelli su ballarò qualche minuto fa, la corrente astensionista sarà quasi tutta di sinistra.

Con questo non diciamo che debba vincere la destra, ma diciamo: che non vinca + tristezza, depressione e visione negativa delle cose.

Non si deve lottare fino a rendersi ridicoli: c'è un momento in cui - serenamente - si deve avere la forza di dire "basta, è finita", altrimenti ci si rende ridicoli, come stanno facendo alcuni da 1 giorno a questa parte.

Anonimo ha detto...

@ prime : la mia è una constatazione dei fatti. Peraltro prima di leggere il rapporto di ieri dell'Eurispes. ... ora è anche peggio. La cosa peggiore è proprio la vittoria della tristezza e della depressione, quando non dell'indifferenza a un sistema che gli italiani percepiscono ormai come immutabile e lontano dalle loro necessità. E' questo che dovrebbe spaventare tutti i politici, destra e sinistra.

Anonimo ha detto...

@bloglavoro
constatare perde di valore se non si hanno pronte soluzioni reali.
Comunque davvero, la cosa + triste è questa presenza diffusa di depressione e tristezza, è vero. Speriamo che le cose volgano al meglio presto, tutti quanti.

:-)

Daniele Gagliardi ha detto...

mi stupiscono queste percentuali si, ma perchè credo che siano fin troppo alte... ci sono ancora tanti ingenui...

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