mercoledì 25 novembre 2009

Presentazione degli Outsider (Gli spietati)


Ecco l'articolo che ha scritto Umberto Mancini sul Messaggero, dopo la presentazione di martedì sera del libro:



"Lei lo definisce un «libro spietato». E in effetti «La sfida degli outsider, donne e giovani insieme per cambiare l’Italia» (Marsilio, 174 pagine) di Angela Padrone, giornalista e scrittrice, è una analisi cruda e impietosa di come proprio le giovani generazioni e le donne siano state lasciate indietro, emarginate, dimenticate da un mondo del lavoro dove il predominio maschile, almeno in Italia, resta un totem assoluto. Un muro insuperabile. Del resto il nostro Paese è considerato insieme a Portogallo, Spagna e Grecia una delle «pecore nere» in Europa: un «pigs». L’acronimo identifica le nazioni che hanno meno investito nel proprio capitale umano e che hanno un basso tasso di crescita del Pil. Che, in una parola, non valorizzano l’apporto che donne e giovani possano dare. Privilegiando una organizzazione sociale che si fonda su vecchi schemi e poca flessibilità. Dove le rendite di posizione, le corporazioni, l’impermeabilità del sistema sono inscalfibili. Ma il libro della Padrone non è solo una analisi dettagliata, densa di cifre ed esempi concreti. E di citazioni illuminanti, ironiche e profonde, dai blog a Baudelaire. E’ sopratutto - come hanno sottolineato il ministro Renato Brunetta, Emma Bonino e Michel Martone che hanno presentato il volume - un punto da cui partire. Per superare l’immobilismo e dare una nuova chance ad un Paese ripiegato su se stesso. Come? Approfittando della crisi per fare la vere riforme. «Come - dice Brunetta - quella realizzata con l’aumento dell’età pensionabile per le donne, che consente di liberare risorse per asili nido e le persone non autosufficienti». O quella - avviata faticosamente nella pubblica amministrazione - di dare al merito un ruolo centrale. Dai medici ai magistrati, ai dirigenti, a prescindere dal sesso. Una rivoluzione - si legge ancora nel libro della Padrone - che si deve coniugare con la voglia di mettersi in gioco e rischiare, scommettendo su se stessi, contro tutti e tutto. «Gli outsider - chiosa il ministro - devono in fondo essere un po’ irresponsabili». Contribuendo così a cambiare - aggiunge la Bonino - una Italia ingrippata. Spazzando via ogni tipo di discriminazione, la retorica del precariato, il lamento sterile, gli insider ipergarantiti. Quel patto sociale perverso che non premia chi vale di più, chi più studia e si impegna, ma che guarda solo al passato. La Padrone offre gli strumenti culturali per avviare un percorso innovativo. Invitando giovani e donne a prendere in mano il proprio destino. Da outsider vincenti e coraggiosi."


(Pubblicato sul Messaggero del 25/11/2009)

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