martedì 20 marzo 2007

PAMELA, STEFANO, SERGIO E LA LEGGE BIAGI


Pamela Secci ha solo 25 anni, viene da Asuni, un paese in provincia di Oristano, in Sardegna. Ha grinta, determinazione, umiltà. Ha la stoffa di una vera manager e io scommetto che ce la farà.
DA LETTERE A LAVAPIATTI
Dopo la maturità ha lasciato il paese e si è buttata nella grande città, anche se con delle idee un po' vaghe. Voleva fare la giornalista. Si è iscritta a Lettere all'università di Roma. Ma durante gli anni dell' università si è rimboccata le maniche e ha sempre lavorato: bar, ristoranti, pub, alberghi, ha fatto la cameriera, la lavapiatti, ha sistemato le camere, ha pulito banconi. Tranquilla. "Alla fine - mi ha raccontato - quando mi sono laureata avevo la possibilità di andare a lavorare in un ufficio di assicurazioni a Roma. Ma un giorno mi ha telefonato mia zia, che aveva saputo di un master della Cremonini". Il master è nato da un accordo dell'università di Modena con la Regione e la Cremonini, una nota azienda alimentare. Questi accordi sono previsti dalla legge Biagi (e c'è chi dice che crea solo precarietà) e consentono un percorso di studio e di formazione finalizzato all'assunzione in azienda. Anzi, di più: chi supera gli esami di ammissione e poi si impegna nello studio e negli stage, al momento del diploma viene assunto con decorrenza dal primo giorno di iscrizione al master. E nel frattempo, visto che studia e lavora, prende una retribuzione, commisurata a un "contratto di apprendistato di alta formazione" (un po' lungo, ma si chiama così): 900 euro al mese circa.
LA MANAGER FA IL CAFFE'
"Ho partecipato alle selezioni - continua Pamela - e quando ho saputo di essere stata presa ho dovuto fare una scelta. Il fatto è che a me piace comandare". I suoi amici, che avevano ascoltato in silenzio, a quel punto sghignazzano, perché loro lo sanno bene che a Pamela piace comandare. Ma le vogliono bene lo stesso.
Così Pamela ha deciso di tentare la carriera da manager: ha fatto le valigie ed è andata a vivere a Firenze. Da lì viene a Modena, quando c'è da seguire le lezioni o fare gli esami, ma soprattutto da lì parte per andare a lavorare in azienda. Ha cominciato nei punti "Moto", sull'autostrada: otto ore dietro a un bancone a fare caffè, tost, pizzette. Lavora al bar. Strano per una futura manager? No. " E' un lavoraccio, all'inizio ero spaventata perché erano ritmi a cui non ero abituata. Si lavora in turni di otto ore, e a volte capita anche di fare la notte, perché i "Moto" sono aperti 24 ore su 24. Impari ad avere mille occhi, a pensare cento cose. Non hai mai il tempo di riposarti. Però ti rendi conto delle esigenze del personale, dei turni, di come vanno organizzati. Impari veramente la gestione delle risorse umane. E i colleghi più anziani mi hano aiutata tutti". L'hanno aiutata, anche se presto Pamela li comanderà, perché uscirà dal master con la qualifica di assistant manager, cioè vicedirettore di punto vendita. E poi, chissà: Pamela, come i sui compagni di corso, punta a diventare presto almeno direttore e potrebbe salire ai piani alti dell'azienda.
GLI SCALATORI...
Lo stesso percorso sta facendo Sergio Castellano, di Torre del Greco, laureato in Scienze e Tecnologie Alimentari alla Federico II di Napoli, (ha già abbandonato la macchina del caffè ed è stato acchiappato dalla Cremonini, per dei compiti delicati nella sede di Modena) che per questa opportunità ha rinunciato a un altro dottorato già vinto. E ha una forte determinazione anche Stefano Ponticella, di Gaeta, laureato in Scienze politiche, avvistato alla stazione Termini di Roma mentre preparava dei corroboranti caffè per i passeggeri in transito, e già si preparava alla prossima esperienza dietro ai banconi di "Pizza e Vizi" e di McDonald's.
Pamela, Stefano e Sergio fanno parte di un gruppo di 15 ragazzi, che stanno facendo questo primo master in alta formazione e che così hanno trovato un lavoro interessante.
...E I RINUNCIATARI
All'inizio però erano in 35. Che fine hanno fatto gli altri 20? Quando gli hanno dato il grembiule e li hanno messi dietro al bancone se la sono data a gambe. Il perché, se devo immaginarlo, non è molto lusinghiero. Ma forse è semplicemente perché avevano la possibilità di fare lavori migliori. Beati loro.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Forza ragazzi,che anke se è dura,un giorno beneficeremo dei nostri sacrifici!!
Un abbraccio a tutti i miei colleghi del Master!!

Anonimo ha detto...

Ragazzi è dura, per tutti lo è!..lo è dal momento in cui dobbiamo combattere per passare da semplici embrioni ad esseri compiuti, e da quando usciamo dal posto + spensierato del mondo: il ventre della nostra fantasctica mamma!...al passagio alla "VITA quotidiana".
Chi per fattori che non può cambiare, chi per scelte e sfide personali, affronta le avversità della vita; perchè un domani dovrà dire solo grazie a se stesso ed alla sua determinazione!
Tutto è impegnativo, lo è ogni azione che caratterizza la nostra vita!
Ma ricordate la VITA premia gli audaci, e anche se ognuno di noi ha storie estremamente eterogenee, la vita riserva sempre imprevedibili sorprese!!!!

Buona vita a tutti il vostro amico e collega Sergio! :):)

Anonimo ha detto...

Sergio sei un poeta!

Anonimo ha detto...

...grazie!....si vede che sei di Napoli ed apprezzi l'arte!! :):)
by Sergio

Anonimo ha detto...

beh...ragazzi è passato un anno dal mio ultimo post!
Bilancio...direi positivo!!!,,,e sicuramente non per lo stipendio ma per quello che questa splendida esperienza(sicuramente fortunata per me, ma anche per qualche altro collega)mi ha insegnato in termini professionali ma sicuramente anche di vita!!..ho conosciuto tante persone e da queste anche quelle che lontane dai miei ideali o modi di fare ho veramente imparato tanto!!..oggi la situazione del nostro Paese sicuramente non è brillante, ma paradossalmente vi posso garantire che a noi il destino ha offerto un'opportunità!!...nonostante gli eventi che hanno segnato quest'anno della mia vita (cambiare città, perdere una persona speciale con cui sono cresciuto affrontando tutti i duri anni di università e del cammino di crescita)posso dire con fermezza che quest'esperienza mi ha formato, mi ha fatto CRESCERE!
...buona vita a tutti e come una persona speciale con cui ora non condivido più la mia vita mi scrisse nella lettera della dedica per la mia laurea: SE TU PUOI SOGNARE PUOI REALIZZARE!!
Ciao Sergio C.

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