"E SE SI ABOLISSE LA LEGGE BIAGI?"
Alcune segnalazioni per il weekend.
Sul sito della fondazione Marco Biagi troverete il bollettino settimanale n. 31, con parecchie cose interessanti. La prima è un articolo di Michele Tiraboschi, uscito ieri anche sul Sole 24 ore il quale notando come si comincia a discutere di contratto di lavoro unico senza distinzioni tra tempo determinato e indeterminato, come vuole fare Sarkozy in Francia, dice che questa tipologia già esiste nella legge Biagi, ed è il nuovo apprendistato. Leggetelo.
L'altro è un pezzo, direi provocatorio fin dal titolo: "L'abolizione della legge Biagi come strumento di cambiamento del mercato del lavoro". L'autore, Dennis Calabrese, che si capisce assolutamente a favore della legge Biagi, parter da una constatazione sulla quale credo che siamo tutti d'accrdo: il mercato del lavoro italiano è un malato "gravissimo e cronico". Da tempo immemore, direi io. Si prosegue constatando come oggi la discussione si sia isterilita intorno al dilemma sì alla legge Biagi-no alla legge Biagi. Ognuno corre dietro alla propria bandiera, senza ragionare. E conclude: "ritengo che paradossalmente, proprio l'abolizione della legge Biagi potrebbe essere lo strumento attraverso il quale scardinare il sistema, facendo emergere le contraddizioni intrinseche dello stesso". Forte, eh ?! "Ma cosa accadrebbe se domani la legge Biagi non esistesse più?- contonua Calabrese. - Milioni di disoccupati? L'economia italiana che crolla? Non credo. Con buona probabilità soltanto migliaia di lavoratori che continuerebbero a fare ciò che fanno oggi, ma senza dichiararlo al fisco." La conclusione è che le contraddizioni dei detrattori della legge emergerebbero proprio dall'abolizione della legge. Aggiungerei: non saprebbero più con chi prendersela. E' vero. Ma Marco Biagi non merita neanche questo, quindi io sono nonostante tutto contraria. Anche se devo dire che l'ide a è perfetta.
Sul bollettino, poi troverete anche due ampi stralci del mio libro, "Precari e contenti", Marsilio. Per chi volesse farsi un'idea prima di sborsare la ciclopica cifra di 14 euro. ;-D
Sul sito della fondazione Marco Biagi troverete il bollettino settimanale n. 31, con parecchie cose interessanti. La prima è un articolo di Michele Tiraboschi, uscito ieri anche sul Sole 24 ore il quale notando come si comincia a discutere di contratto di lavoro unico senza distinzioni tra tempo determinato e indeterminato, come vuole fare Sarkozy in Francia, dice che questa tipologia già esiste nella legge Biagi, ed è il nuovo apprendistato. Leggetelo.
L'altro è un pezzo, direi provocatorio fin dal titolo: "L'abolizione della legge Biagi come strumento di cambiamento del mercato del lavoro". L'autore, Dennis Calabrese, che si capisce assolutamente a favore della legge Biagi, parter da una constatazione sulla quale credo che siamo tutti d'accrdo: il mercato del lavoro italiano è un malato "gravissimo e cronico". Da tempo immemore, direi io. Si prosegue constatando come oggi la discussione si sia isterilita intorno al dilemma sì alla legge Biagi-no alla legge Biagi. Ognuno corre dietro alla propria bandiera, senza ragionare. E conclude: "ritengo che paradossalmente, proprio l'abolizione della legge Biagi potrebbe essere lo strumento attraverso il quale scardinare il sistema, facendo emergere le contraddizioni intrinseche dello stesso". Forte, eh ?! "Ma cosa accadrebbe se domani la legge Biagi non esistesse più?- contonua Calabrese. - Milioni di disoccupati? L'economia italiana che crolla? Non credo. Con buona probabilità soltanto migliaia di lavoratori che continuerebbero a fare ciò che fanno oggi, ma senza dichiararlo al fisco." La conclusione è che le contraddizioni dei detrattori della legge emergerebbero proprio dall'abolizione della legge. Aggiungerei: non saprebbero più con chi prendersela. E' vero. Ma Marco Biagi non merita neanche questo, quindi io sono nonostante tutto contraria. Anche se devo dire che l'ide a è perfetta.
Sul bollettino, poi troverete anche due ampi stralci del mio libro, "Precari e contenti", Marsilio. Per chi volesse farsi un'idea prima di sborsare la ciclopica cifra di 14 euro. ;-D