DONNE E PENSIONI /2
Torno sull'argomento donne e pensioni, per riportare qui l'articolo che ho scritto in proposito sul Messaggero.
Aggiungo, rispondendo ad alcuni commenti al post precedente, alcune osservazioni:
1) nessuno può essere "compensato" per tutto ciò che gli tolgono durante la vita, soprattutto se c'è ancora tempo per rimediare. Meglio dare prima il giusto e poi trattare tutti uguali.
2) le donne (e non "la donna" che per fortuna non esiste) sono per l'appunto stufe di fare il doppio o il triplo lavoro, consentendo così a qualcun altro di dedicarsi completamente a uno solo, e èpoi magari fare carriera o coltivare i propri hobby
3) è necessario che tutti vengano trattati in modo paritario, rimuovendo gli ostacoli che impediscono alle donne, nel corso della loro vita, di avere le stesse chance dei maschi anche sul lavoro
4)anche i maschi dovrebbero fare tutta la loro parte di secondo e terzo lavoro, occupandosi di figli e anziani parenti
5) le donne alle quali viene graziosamente concesso di andare in pensione prima non si rendono conto che poi saranno povere, perché gli assegni sono bassi e lo diventeranno ancora di più dopo 20 anni.