lunedì 17 marzo 2008

UN PO' DI "NOISE" CI DA' LA SVEGLIA





Vorrei provare a segnalare un articolo uscito oggi sul sito noisefromamerika, blog di economisti italiani in America. Questo sito ha guadagnato una certa notorietà quando qualcuno si è accorto di esso e soprattutto del "tono" degli articoli, che non mancano di aggressività, impazienza e intelligenza. Ora, a me, questo tono piace: capisco perfettamente lo stato d'animo chi si si trova in una paese come gli Stati Uniti e vede l'Italia avvoltolarsi nella carta moschicida, senza mai riuscire a fare dei passi avanti o anzi spesso inventando delle riforme che sono dei passi indietro.
Gli articoli di noisefrom amerika non sono semplicissimi, ma neanche così impossibili. Per chi vuole un incoraggiamento, riassumerò brevemente le proposte contenute in "Horror Economics III" di Michele Boldrin: 1) per il commercio internazionale puntare su accordi regionali tipo per esempio "i paesi del mediterraneo 2) abolire il valore legale dei titoli di studio, per la laurea e anche per i licei 3)cerchiamo di attirare immigrati più qualificati 4)più concorrenza e libertà nei brevetti e nell'innovazione 5)riformare il sistema delle pensioni con più flessibilità ma, sostanzialmente, spingendo la gente ad andare in pensione più tardi 7) svegliamoci: non è mai troppo tardi ma qualche volta rischia di esserlo. E sottolineo quest'ultimo punto.
Faccio un'aggiunta, sulla quale credo che anche gli economisti di noise from amerika sarebbero d'accordo. Ora destra e sinistra, ma soprattutto sinistra, hanno ripreso a dire che bisogna riformare il mercato del lavoro e ridurre il precariato. Ma parlassero seriamente di quelle benedette "tutele" per i lavoratori flessibili? No, si parla di tornare a irrigidire il mercato del lavoro, il che farà molto male a un sacco di gente, soprattutto se ci sarà una piccola o grande recessione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

So di andare un po fuori tema, ma vorrei fare un commento, o piuttosto una considerazione, a proposito dell'abolizione del valore legale dei titoli di studio. E degli ordini professionali.
Singolarmente presi, entrambi i provvedimenti mi sembrano ragionevoli, vanno nella direzione di rendere più libera la formazione e l'esercizio delle professioni.
D'altra parte però, come si può pensare di portare avanti entrambi? Come si potrebbe garantire la competenza (almeno minima) di un ingegnere, un medico, un avvocato?

Google