giovedì 4 giugno 2009

innNOVAazione a Padova, solo donne in politica



"Mi dispiace, questi sono i tempi tecnici". Quante volte davanti a uno sportello ci siamo sentiti opporre questa giustificazione? Quante volte abbiamo sbattuto contro questo muro, contro cui nulla vale, fretta, giustificazioni, drammi familiari? Ecco, una delle cose che mi ha colpito, nel programma di una lista elettorale anomala, tra le tante che corrono alle elezioni amministrative del 7 giugno, è che nel programmma di "inNOVAazione", c'è l'eliminazione del concetto di "tempo tecnico". Viene cioè considerato inaccettabile che il cittadino venga trattatto ancora come il povero Renzo di fronte al dotto Azzeccagarbugli e al suo "latinorum". "Il Comune, si legge nel programma di inNOVAazione, "deve adottare strumenti di semplificazione e di economia di accesso ai servizi pubblici (...) Il Comune deve anche assistere il cittadino nel contatto con altre istituzioni o aziende di pubblico servizio difficili da raggiungere". Ma questo è soltanto uno dei punti che caratterizzano questa lista.
Quello che invece chiunque avrebbe messo al primo posto è un altro aspetto: si tratta di una lista di sole donne. Quaranta signore che nella loro vita svolgono i lavori e le professioni più varie, e che hanno deciso di mettere in comune la propria esperienza per dare un contributo forte alla vita della propria citttà, Padova. E credo che la concretezza del programma di lista sia proprio la conseguenza, non casuale, della composizione tutta femminile. Ecco perché ho dichiarato il suo carattere "rosa" solo dopo aver parlato di uno dei punti del programma.

Sono convinta da tempo, e molte ricerche, soprattutto a livello internazionale lo confermano, che le donne, quando non sono in minoranza, possono portare una visione particolarmente innovativa, concreta, diretta ed efficace nella gestione delle aziende e nella politica. Questa lista è un esperimento in questo senso.
Padova è una cità complessa: tanto per far capire a chi vive ad altre latitudini, è la città del muro di via Anelli, un muro che un'amministrazione di centrosinistra ha elevato per fare fronte alla difficile convivenza tra cittadini di culture e provenienze diverse. "La complessità che caratterizza Padova -dice Susanna Biadene (nella foto sotto), una delle candidate della lista- è una qualità e solo affrontandola con profonde motivazioni culturali e adeguati mezzi organizzativi si possono sviluppare grandi risorse e un'immagine interiore e aperta di città-casa di cui essere orgogliosi".
Città-casa. Un'immagine che chiunque si proponga di amministrare un terriotoio forse dovrebbe tenere a mente. A cosa teniamo più che alla nostra casa? In un Paese come l'Italia dove non ci si preoccupa troppo di ciò che accade fuori dal proprio uscio, un Paese nel quale il concetto di "interesse pubblico" è spesso poco sentito dai cittadini, almeno l'idea di casa è chiara. Significa amministrare tenendo in primo piano il benessere e la confortevolezza di ogni singolo cittadino e di tutti. Come in una casa. Non a caso è un concetto da donne, ma a tanti uomini farebbe bene copiarlo.
La lista "inNOVAazione" , pur avendo l'ambizione di portare novità, non vive nelle nuvole: appoggia il sindaco uscente, Zanonato, e ha come capolista una politica di esperienza, Luisa Boldrini. Io credo che, se il risultato nelle urne sarà positivo, l'attività di questa lista di donne andrà seguita con attenzione .

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cos'è, l'altra faccia del maschilismo?
Boh, io rimango per le cose miste e contro le quote rosa.

Tu sei di Padova?

P.S

Ah...
Via Anelli...
E' uno schifo, si spaccia ovunque, ad ogni ora e qualsiasi cosa...

Google