giovedì 7 agosto 2008

I PRECARI E I MALATI DI BRUNETTA


Se uno è malato, è malato. Ma se il numero dei malati crolla del 77% in un ufficio, e ciò avviene dopo che il responsabile del ministero ha annunciato una stretta sulla assenze, che cosa se ne deduce? Il 77%! In una amministrazione potrebbe essere un caso: magari l'anno scorso c'era stata un'epidemia di varicella...ma se quella percentuale si replica anche in altri uffici, evidentemente qualche malato si è spaventato, e lo spavento gli ha fatto bene.

Ora, ai precari voglio dire: quanti di voi lavorano anche per quei "malati", che finora non hanno avuto nulla da temere?

Attenzione, però, se uno è malato, è malato, e su questo non si scherza...



A proposito, ecco la tabella. La cifra rappresenta la percentuale di assenti 2008 calcolata su luglio 2007:

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Cnel -77%

Aran -71%

Comune Torino -60%

Regione Liguria -55%

Ministero Istruzione -54%

Regione Lazio -52%

Enea -50%

Ministero Economia -44%

Cnr -44%

Inpdap -43%

Ministero Lavoro -42%

Istituto sanità -41%

Ministero Esteri -39%

Comune Genova -39%

Agenzia Entrate -38%

Istat -38%

Regione Sardegna -38%

Regione Campania -37%

Agenzia Territorio -35%

Agenzia Farmaco -34%

Comune Milano -33%

18 province (**) -32%

Ministero Difesa -31%

Istituto C. estero -28%

Ministero Giustizia -28%

Regione Veneto -28%

Aci -27%

Comune Napoli -25%

Inail -24%

Ministero Sviluppo -22%

Monopoli -19%

Regione Lombardia -6,6%

Regione Friuli V.G. -0,6%

Ministero Ambiente +2,0%


(**) = Pordenone, Cagliari, Lecco, Imperia, Brescia, Perugia, Pisa, Venezia, Frosinone, Ancona, Reggio Emilia, Pesaro e Urbino, Rieti, Piacenza, Rimini, Biella, Forlì-Cesena, Ravenna.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande articolo Angela.

:-)

Un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Purtroppo l'assenteismo cronico di certi dipendenti pubblici era solo la punta dell'iceberg. "Report" della Gabanelli ha fatto un'intera puntata sui "nullafacenti" (20/05/07), con chicche come un custode di Pompei, beccato in flagranza di reato a stuprare una minorenne americana e ovviamente non licenziato, o il professore milanese sempre ammalato.

Il rischio che tutto rimanga come prima, una volta passata la buriana, c'è (vedi la storia della patente a punti), complici i TAR ipergarantisti con i disonesti, e certi politici di AN votati dal pubblico impiego. Il rischio è che Brunetta segua l'esempio di Visco, che "de facto" considerava a priori un delinquente chiunque avesse una partita IVA.

Bisogna dire che il pubblico impiego, con tutti i suoi difetti, è l'unica sistemazione per gente che verrebbe ingiustamente discriminata nel privato. Lavoratori invalidi senza un braccio, ad esempio.Non ho mai visto un privato assumere una segretaria obesa, è un dato di fatto che nei colloqui di lavoro spesso la bella presenza conti più di curriculum e capacità. Almeno nel pubblico una donna può rimanere incinta senza timore di essere sbattuta fuori dall'azienda, magari col mobbing.

angela padrone ha detto...

Interessante quello che scrive Alex. Ma è del tutto vero? Nel privato esiste ormai la "responsabilità sociale" e credo che andrebbe incentivata. D'altra parte penso che tutti sappiano che anche nel privato proliferano i fannulloni, grazie all'ipergarantismo e un certo sindacalismo male interpretato (perché c'è quello legittimo e sano, ovviamente). E per ogni fannullone o finto malato c'è un "precario" o un lavoratore stressato che lavorano il doppio

SB79 ha detto...

Post molto carino e pertinente!
Ti ho appena inserito nella mia lista amici spero tu possa fare lo stesso.
Ciao

http://stefa1104.blogspot.com/

Loud ha detto...

concordo con il commento di angela mentre contraddice alex... e preciso che spesso l'ipergarantismo dei giudici è dovuto a cavilli sollevati dal ricorrente e a cui il giudice soggiace nella stesura della sentenza, non potendosi più di tanto allontanare dalla mera interpretazione della legge e da quanto domandato dal ricorrente...
mi spiego: se sollevo che il controllo non poteva avvenire fuori da quella fascia oraria, il licenziamento sul fatto che il lavoratore era fuori a giocare a carte diventa illegittimo e il giudice deve dichiararlo tale anche se sa che il lavoratore è un fannullone e vorrebbe lasciargli inflitto il licenziamento... la legge è fatta cosi, e gli interpreti bravi iniziano a scarseggiare... forse bisognerebbe far prevalere il buon senso ai vizi e cavilli legali, ma il rischio è di dare un margine di discrezionalità troppo ampio ai giudici che sono la c.d. "bocca della legge".

Andrea Messersì ha detto...

purtroppo (e sottolineo purtroppo) credo che il cosiddetto effetto brunetta sia in gran parte aria fritta, autopropaganda e poco altro. Un primo esame abbastanza serio della questione lo potete trovare al link:
http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/Ma_c%27%C3%A8_davvero_un_%22effetto_Brunetta%22%3F#body

è comunque apprezzabile la "rotta" nel senso che i recuperi di "produttività" ed "efficienza" nella Pubblica Amministrazione sono doverosi, necessari ed utili!

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te. - Arnald

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