tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post5229196170520448002..comments2023-12-31T18:19:26.290+01:00Comments on cambiamondo 2.5: APPUNTAMENTI PER DOMANI E MARTEDI'angela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-77509875209019902562007-11-08T12:02:00.000+01:002007-11-08T12:02:00.000+01:00Gent.ma dott.ssa Padrone,come vede ho letto, e ora...Gent.ma dott.ssa Padrone,<BR/>come vede ho letto, e ora rispondo, qui pubblicamente!<BR/>La mia risposta la "copio e incollo" dal Suo post precedente: " <I> <B> <A>in Italia la formazione permanente e la riqualificazione professionale sono spesso delle formule vuote. In altri paesi non è così."</I> </B> </A><BR/>La mia colpa? Essere un <B>inguaribile idealista</B> <I>(o ingenuo, come in molti penseranno!)</I> che crede che ancora esistano dei geni come Bill Bernbach che aveva fissato soltanto due condizioni per essere assunti nella sua prestigiosissima D.D.B. : <I> <B> <A>avere talento </I> </B> </A> e <I> <B> <A>essere una persona perbene</I> </B> </A>.<BR/>Questa è la mia unica colpa!<BR/><BR/><B>Vincenzo Mangione </B><BR/><I>v.mangione@alice.it</I>Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-40959469765574380712007-11-06T14:53:00.000+01:002007-11-06T14:53:00.000+01:00Caro Vincenzo, non è certo lei personalmente ad es...Caro Vincenzo, <BR/>non è certo lei personalmente ad essere un caso negativo: al contrario, è chiaro anche da quello che lei dice che ci può essere passione e determinazione, ma che sia mal guidata e male indirizzata. Secondo me una delle responsabilità maggiori è del sistema scolastico, che lascia una apparente totale libertà a chi lo frequenta, senza farsi carico della sua riuscita nel mondo del lavoro. Ecco cosa intendevo con la similitudine "un cieco sull'orlo del burrone". Ripeto, non è certo riferito a una persona in particolare, ci mancherebbe, anche se essere ciechi non è né una colpa né una vergogna. Lei dice: è una"colpa" anagrafica. In parte, ma solo in parte, è vero: ma le aziende cercano persone molto giovani da formare, o persone già molto competenti. Non parliamo poi dei cinquantenni, che se perdono il lavoro hanno scarsissime probabilità di trovarne un altro. Sempre perché in Italia la formazione permanente e la riqualificazione professionale sono spesso delle formule vuote. In altri paesi non è così. Io spero che lei legga questa risposta e mi scriva di nuovo<BR/>a presto<BR/>a. p.angela padronehttps://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-85425103842709845032007-11-06T13:21:00.000+01:002007-11-06T13:21:00.000+01:00gent.ma dott.ssa Angela Padrone,sono Vincenzo Mang...gent.ma dott.ssa Angela Padrone,<BR/>sono Vincenzo Mangione, la <I>"pecora nera" </I>del suo libro!<BR/>L'unica storia negativa fra "<B>le storie di giovani che ce l'hanno fatta</B>".<BR/>Finalmente son riuscito a leggere il famoso libro <I>(nelle librerie è stato praticamente impossibile trovarlo. allora l'ho ordinato tramite bol)</I>.<BR/>Devo però dire che il quadro che ne risulta non è veritiero.<BR/>Lei parla di <I>"alcuni treni persi e della difficoltà di raggiungerne altri"</I>, paragona il mio caso ad un <I>"cieco sull'orlo di un burrone"</I>.<BR/>La mia situazione è invece chiaramente descritta dall'intervista dello stilista Armani sulle condizioni essenziali per un lavoro, ovvero la <B>passione</B> e l'<B>interesse</B> per quel lavoro.<BR/>Invece come ho già detto le aziende puntano solo sul <B>dato anagrafico</B> e ... se proprio la vogliamo dire tutta soprattutto sulla italica <B>spintarella</B>...<BR/>Vorrei aggiungere l'opinione di in <B>BiIl Bernbach</B>: un personaggio che ha cambiato la storia della pubblicità.<BR/><BR/>Il primo suo grande successo fu nel 1960 quando insegnò agli americani a <I>“pensare in piccolo”</I>: una pagina di quotidiano quasi vuota con il “Maggiolino” Volkswagen piccolo piccolo in alto a sinistra e la scritta <I>“think small”</I> . Una filosofia provocatoria per l’America del <I>“think big”.</I> <BR/><BR/>Bernbach lasciava liberi tutti i creativi alle sue dipendenze dando a ciascuno la possibilità di crescere a proprio modo, anziché renderli tutti uguali. Per entrare alla D.D.B., soltanto due erano le condizioni: <B>dovevi avere talento</B> e <B>essere una persona perbene</B>.<BR/>Le pubblicità da lui create contenevano caratteristiche che oggi stentiamo a definire qualità, ma erano destinate a perdurare nella memoria del pubblico (infatti ancora adesso le stiamo citando ad esempio!) mentre invece scordiamo rapidamente gli effetti speciali moderni più roboanti. <BR/>Ecco a cosa mi riferisco io!<BR/>Dare spazio al talento, al merito, alla passione...<BR/>Ecco perchè sono inviperito col mondo del lavoro.<BR/>Quindi più che un <I>"cieco sull'orlo di un baratro"</I> sono piuttosto un maratoneta a cui hanno legato i piedi e costretto a correre con altri con piedi liberi, o un pugile a cui hanno legato le mani!<BR/>Cordiali saluti<BR/>VINCENZO MANGIONE<BR/>v.mangione@alice.itAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-49123461591543127512007-10-30T03:08:00.000+01:002007-10-30T03:08:00.000+01:00Cntinua le belle iniziative.www.onlinecasinomania....Cntinua le belle iniziative.<BR/>www.onlinecasinomania.netAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-89192092617506835252007-10-22T22:22:00.000+01:002007-10-22T22:22:00.000+01:00non conosco nessun precario contento.. io non un r...non conosco nessun precario contento.. io non un rappresentante di 27 precari del formez.. se venisse dalle nostra parti a napoli si renderebbe conto che è vergognoso lavorare sodo per 500 euro al mese mentre i raccomandati nullafacenti assunti grazie alla politica si grattano la pancia..Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-37544196292861367872007-10-22T18:10:00.000+01:002007-10-22T18:10:00.000+01:00Cara Angela, ti faccio i miei complimenti per le i...Cara Angela, <BR/>ti faccio i miei complimenti per le iniziative e spero che presto potrai presentare il tuo libro anche a Napoli, città dove "provo" a lavorare. Mi chiamo Raffaella R. Ferrè e sono una giornalista campana; ti ho inviato una e-mail alcuni giorni fa a proposito dei due ragazzi napoletani di cui racconti la storia nel tuo libro. <BR/><BR/>Spero di sentirti presto e grazie ancora dell'attenzione.Anonymousnoreply@blogger.com