tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post2599488433735933618..comments2023-12-31T18:19:26.290+01:00Comments on cambiamondo 2.5: ESAME DI COSCIENZA SULL'IMPRESAangela padronehttp://www.blogger.com/profile/01257464957067084528noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-61029787376764251032008-05-02T18:17:00.000+01:002008-05-02T18:17:00.000+01:00Vedi che ha ragione mamma? Ora so che lavoro fai. ...Vedi che ha ragione mamma? Ora so che lavoro fai. Confermo l'impressione iniziale, bel blog, tante idee.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-56842884254323235812008-04-30T11:28:00.000+01:002008-04-30T11:28:00.000+01:00Riscrivo il commento che avevo iniziato sperando d...Riscrivo il commento che avevo iniziato sperando di non macchiarmi del peccato di sottomettere due volte il medesimo commento. Rileggendolo ho anche cercato di apportare alcune doverose modifiche.<BR/><BR/>Ciao Angela, arrivo al tuo blog attraverso le segnalazioni dantesche dei prime, proprio da quel sito flessibili-precari di cui parli. Quale dipendente concordo sull'immotivata stigmatizzazione italica dell'imprenditoria. Quale figlio di commercialista e lavoratore dipendente comprendo almeno in parte le motivazioni dietro a questo "odio" (termine assolutamente sposporzionato, ma sono un pò raffreddato e oggi le parole mi vengono difficili) che segna da sempre il rapporto datore-lavoratore. Sul fatto che la vostra (ho letto solo l'ultimo tuo post, do per scontato che tu sia un'imprenditrice, anzi un'imprenditore donna, giusto per cercare di scontentare tutti) scelta sia coragiosa sono assolutamente d'accordo, così come sul fatto che vi vengano richiesti maggiori sacrifici, ma non credo ai samaritani e sospetto che ci sia un tornaconto dietro al vostro impegno. Non parlo solo di denari, ovviamente, nè di "potere", "posizione" e cazzate di questo tipo, che penso facciano sorridere entrambi i versanti della scrivania. Ci sarà qualcosa che vi spinge a rischiare più degli altri e a ritenere che ne valga la pena. Nel discorso nella neo-capitana di Confindustria, oltre al piacere di leggere qualcosa di scritto da una dama in posizione di comando, ho trovato spunti interessanti e condivisibili, alcuni dei quali da affrontare con molta attenzione. E' facile che abbia malcompreso sia il discorso della Marcegaglia che quello dei prime, ma il parallelo semplificatissimo (da me) mercato in ripresa - deregolamentazione (anche qui sono eccessivo, perdonami) va letto con attenzione. Le tutele dei lavoratori non sono negoziabili, non può esistere un gradino che porti a tutele legate alla produttività ed alle capacità del lavoratore. Le tutele devono essere uguali per tutti e non possono essere lasciate decidere al datore di lavoro. Possono essere discusse e rinegoziate su piano nazionale, ma non possono essere considerate meritocratiche, semplicemente perchè la graduatoria dei meriti viene stilata da chi quei meriti dovrà pagarli e non avrà convenienza a riconoscerli. Anche quest'ultimo passaggio è una semplificazione ingenerosa, ho avuto modo di lavorare e collaborare con almeno 3-4 imprenditori disposti a non perseguire esclusivamente la propria convenienza, ma per contro ho lavorato con dozzine di autentici bastardi che hanno cercato ogni modo per fregare il dipendente. Da qui nasce l'odierna spaccatura tra datore e dipendente, dal fatto che le tutele del dipendente sono sentite come sempre maggiormante a rischio rispetto al tornaconto dell'imprenditore e dal fatto che uno sfruttatore non venga in alcun modo condannato nè dalla società nè dai suoi pari, cioè gli industriali e gli imprenditori come lui. Tra le righe del discorso (le defiscalizzazione dello straordinario) leggo un'aggressione potente alle 40 ore, che porterebbe a pagare un minimo per questa quota che il lovaratore si troverebbe poi obbligato ad integrare con altre ore trascorse in ufficio per poter ottenere a fine mese uno stipendio dignitoso. Dimmi che non ci hai pensato anche tu. Il discorso della capitana e dei prime è passibile di molteplici letture, non si tratta solo della distinzione francamente un pò tirata tra flessibilità e precariato. Grazie per l'attenzione e perdona la mia verbosità, mi sto allennando sulla sintesi, ma se non è una dote è un traguardo difficile da raggiungere. Ah, bel blog, mi pare che sia un bell'esempio di come si possano trovare punti di accordo tra visioni diverse, non è un tragiardo da poco. Ah, e se ti ho tacciata di imprenditorialità quando magari fai la dipendente come me ti riporto una frase esplicativa che la mia mamma usa sovente in questi casi: "Sei un caro ragazzo, ma non capisci un cazzo". Purtroppo sovente calza. Intanto leggo il resto dei post.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-46069348172971285192008-04-29T13:59:00.000+01:002008-04-29T13:59:00.000+01:00Voglio restare bambino!Ma perchè oscurare il confl...Voglio restare bambino!<BR/>Ma perchè oscurare il conflitto capitale/lavoro?<BR/>Esiste ed esisteràAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6189910152759578062.post-73110736152252321672008-04-28T17:34:00.000+01:002008-04-28T17:34:00.000+01:00Fra un po' abbiamo bisogno le quote azzurre.I prim...Fra un po' abbiamo bisogno le quote azzurre.<BR/>I primi tre posti in Confindustria sono donne, oltre alle due citate c'è la Diana Bracco, il Presidente Assolombarda è di fatto la seconda carica più importante dell'organizzazione.<BR/><BR/>E l'unico presidente uomo è quello della Piccola industria, che conta come il due di picche ;-)<BR/>E anche nella piccola avanzano a grandi passi le Presidenti (in alcune delle più grosse territoriali Lombarde il presidente PI è femmina).Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/00336114323961979920noreply@blogger.com